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www.ildialogo.org LA RESISTENZA DI LINA TRIDENTI E LINO MONCHIERI, MOGLIE E MARITO, RACCONTATA AGLI ADOLESCENTI DELLE SCUOLE MEDIE E AI GIOVANI DELLE SCUOLE SUPERIORI,DI CARLO CASTELLINI

LA RESISTENZA DI LINA TRIDENTI E LINO MONCHIERI, MOGLIE E MARITO, RACCONTATA AGLI ADOLESCENTI DELLE SCUOLE MEDIE E AI GIOVANI DELLE SCUOLE SUPERIORI

DI CARLO CASTELLINI

Aveva raggiunto la vetta, (segno di sicuro gradimento), delle cinquantamila copie, il bell'opuscolo, formato tabloid, dalla copertina colorata con disegno di GIAN MARIA CIFERRI, pubblicato per le scuole pubbliche dal Centro dell'antifascismo e della Resistenza bresciano.
La presentazione è di ANGELO REGOSA, dopo le parole illuminate e illuminanti di PIERO CALAMANDREI, che abbiamo già ricordato in un precedente articolo sulla Resistenza. Lo scritto è a firma di LINA TRIDENTI, una battagliera donna partigiana del Veneto, e da LINO MONCHIERI, bresciano, di Borgfo Trento, prezioso e scomodo testimone, della tragica esperienza umana vissuta nei lager tedeschi.
E' ancora tutta da indagare la storia della deportazione dai paesi europei in Germania, dopo la fatidica data dell'8 settembre 1943; da questo giorno inizia un grande calvario per molti soldati italiani, che abbandonati
dal RE d'ITALIA, dal maresciallo PIETRO BADOGLIO e dagli ufficiali e subalterni al re e alle autorità maggiori, iniziano un lungo calvario e pellegrinaggio che li condurrà nei principali campi di smistamento e di lavoro forzato, praticamente abbandonati nelle mani dei Tedeschi e dei kapo' delle varie baracche, in cui furono costretti a vivere, nelle condizioni di cui diremo in un altro scritto.
E' comunque merito di LINO MONCHIERI, testimone della storia e scrittore documentato, l'avere scoperto e portato a Brescia e in Italia,L'AUTORE e la sua indagine storica condotta con acribia e acutezza , il prof. GERHARD SCHREIBER, che in una relazione rimasta famosa, durante una giornata di studio, ha svolto il seguente tema:”I SEICENTOMILA MILITARI ITALIANI NEI LAGER DI PRIGIONIA IN GERMANIA 1943.1945: PERCHE' TRADITI, DISPREZZATI, DIMENTICATI?”. Su questo tema troppo dimenticato e poco indagato torneremo in un prossimo articolo. 
“Si puo' parlare di RESISTENZA AL FASCISMO”, sin dal primo sorgere del Movimenti di fasci. Infatti subito dopo la presa di potere da parte del facismo e l'uccisione di GIACOMO MATTEOTTI, si organizzarono i primi gruppi di antifascismo militante e di opposizione democratica. Più tardi essi confluirono nella lotta partigiana del 1943-45 e i loro uomini furono spesso gli animatori delle formazioni di resistenza.
Per questo abbiamo ritenuto opportuno presentarvi i due momenti di opposizione al fascismo ben distinti, partendo dalle origini, e cioè dal dopoguerra 1915/1918. In un quadro storico a grandi linee, con riferimenti
cronologici, vi proponiamo una scelta di fatti, di figure, di dati, di testimonianze.
Questo lavoro non ha la pretesa di una ricostruzione completa, né esaurisce l'argomento; si limita a sottolinearne alcuni momenti, alcuni aspetti salienti. Sta a voi trarre delle indicazioni utili alla vostra
conoscenza della realtà, alla vostra formazione e scoprire i valori che sono da difendere e da conservare.
Il discorso sulla pace sulla giustizia, sulla libertà va tenuto vivo, in un mondo che è ancora minacciato dalla violenza, da imperialismi e da dittature, da un consumismo materialista che aliena e distrugge ogni
energia e slancio vitale e che impedisce la costruzione di una migliore qualità della vita.
Contro la società del profitto voi dovetre tenere viva la capacità di valutare, di scegliere e di rifiutare, se volete essere liberi”. (Lina Tridenti e Lino Monchieri). A cura di Carlo Castellini.


Sabato 12 Maggio,2012 Ore: 07:11
 
 
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