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www.ildialogo.org 27 gennaio, giornata della memoria: per non dimenticare  ,di Antonio Costantino (*)

27 gennaio, giornata della memoria: per non dimenticare  

di Antonio Costantino (*)

Giorno della memoria affinché la Shoah possa continuare ad essere viva nel cuore, nella ricerca continua del perché possa essere accaduta e del perché non si possa più ripetere non solo per gli ebrei ma per tutti coloro che ne furono vittime, senza dimenticare il mezzo milione di rom.

“La conoscenza dei fatti costituisce il sistema immunitario contro ogni forma di negazionismo e l’antidoto contro ogni tentativo di sottovalutazione del fenomeno. La verità storica è il lascito che dovrà essere ereditato dai giovani, il nostro futuro”. Questo pensiero è stato enunciato lo scorso anno ad Auschwitz dal Ministro Francesco Profumo, pensiero per tutti coloro che trasmettono e ricevono cultura, informazione, formazione, crescita affinché venga conservata la memoria.

I giovani di oggi, i futuri giovani, educatori, genitori dovranno impegnarsi a trasmettere tutto quanto accaduto a causa del nazifascismo: è un loro dovere.

Georges Bensoussan, storico francese tra i più noti studiosi dell’antisemitismo e della Shoah, autore del libro “L’eredità di Auschwitz”, alla domanda posta da Pagine Ebraiche “la memoria della Shoah deve occuparsi di conoscere un capitolo della storia umana o di prevenire un rischio sempre in agguato? Il nazismo può tornare?”. Risposta: “ è troppo comodo archiviare i nazisti e i fascisti come mostri del passato, come un brutto sogno oramai svanito. In quanto individui non erano dotati di poteri sovrannaturali o caratteristiche che li rendessero radicalmente diversi da tanti comuni esseri umani. La loro negazione della vita e la loro carica distruttiva può ripetersi ed è questo che dobbiamo combattere”.

Allo stato attuale noi tutti necessitiamo riflessioni continue su quanto accaduto e tener sempre presente tutti giorni dell’anno ciò che è successo. Il giorno della memoria non deve essere solo una commemorazione, ma un momento di maggiore attenzione affinché le future generazioni si responsabilizzino a non archiviare la Shoah.

La scuola, la famiglia, i partiti, la Chiesa, le associazioni hanno il dovere di mantenere in vita il ricordo di quanto successo, in particolare quando non ci saranno più superstiti.

“ Noi salvati, lasciamo a voi il compito di non far morire la memoria di chi non si è salvato”.

A conclusione di questo mio contributo alla giornata della memoria occorre pure ricordare che nel 2013 ricorre il 70° anniversario della rivolta ebraica di Varsavia e della razzia nel ghetto di Roma.

(*) Prof. di Scuole Medie in pensione




Venerdì 01 Febbraio,2013 Ore: 20:29
 
 
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