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www.ildialogo.org "Giornata della Memoria", il racconto di Amedeo Tedesco "incanta" gli alunni irpini: "Mio padre ucciso a 31 anni nelle Fosse Ardeatine",

La comunità ebraica di Roma nella scuola di Villamaina (AV)
"Giornata della Memoria", il racconto di Amedeo Tedesco "incanta" gli alunni irpini: "Mio padre ucciso a 31 anni nelle Fosse Ardeatine"

“Sul mio certificato di nascita hanno scritto: Amedeo Tedesco, di razza ebraica. La suddivisione tra le razze esiste e appartiene al regno animale, la razza umana invece è una sola. Portate nel cuore queste parole”. E' cominciato così il racconto di Amedeo Tedesco, membro della Fondazione CDEC- Dipartimento Cultura Comunità Ebraica di Roma, che nella giornata di ieri ha preso parte alla “Giornata della Memoria” promossa dall’Istituto Comprensivo “Manlio Rossi Doria” di Torella dei Lombardi, guidato dalla dirigente scolastica Rosa Maria Repole, che comprende la sezione associata “G. Gussone di Villamaina e l’Istituto Comprensivo di Sant’Angelo dei Lombardi. L'iniziativa svoltasi presso la Sala Consiliare del Comune di Villamaina ha riscosso un grande successo ed ha visto presenti la dirigente scolastica Repole, il sindaco Di Cicilia, la delegata comunale alla cultura Di Rienzo ed il giornalista Palazzo. In un ambiente allestito sapientemente grazie a due bravissimi artisti, Carmine Calò e Alfonso Cavaiuolo, che per l'occasione hanno esposto alcune delle proprie opere, ha preso il via un racconto inteso, tragico, personale che è riuscito a toccare i cuori dei presenti, partendo dall’occupazione di Roma da parte dei nazisti fino a giungere all’identificazione dei corpi uccisi alle Fosse Ardeatine, passando per l’inganno di Kappler dei cinquanta chili d'oro. Oltre ai cenni storici, i ragazzi hanno potuto toccato con mano le sensazioni e le emozioni di chi ha vissuto quei terribili momenti dell'olocausto. Tedesco che è stato un testimone indiretto dell'eccidio perpetrato dai nazisti, ha comunque avuto la vita segnata da questi eventi. Il padre è, infatti, morto all'età di trentuno anni nelle Fosse Ardeatine. Nonni, zii e cugini sono stati, inoltre, deportati ed uccisi nel campo di concentramento di Auschwitz. “Sono vivo per miracolo. Il periodo di quando mia madre mi aveva in grembo coincide proprio con quello della deportazione degli ebrei. . Fortunatamente, qualche minuto prima che i nazisti facessero irruzione nella mia abitazione, mia madre fu avvisata e riuscì a mettersi in salvo nascondendosi a casa di alcuni vicini italiani. Io sono nato proprio mentre eravamo nascosti per non farci trovare dai nazisti. Il destino di mio padre, purtroppo, è stato diverso. Uscito di casa per racimolare qualcosa da mangiare fu riconosciuto dalla Polizia che ormai dava la caccia agli ebrei per consegnarli ai tedeschi e fu condotto nel carcere di Regina Coeli. Di qui, alla Fosse Ardeatine dove fu giustiziato senza alcuna pietà”. Commozione e tanta curiosità da parte degli studenti che al termine del racconto hanno rivolto ad Amedeo tedesco numerose domande. “Vi ringrazio per questa calorosa accoglienza la porterò sempre dentro di me”. Decisamente commosso Amedeo Tedesco quando è stata scoperta una lastra di marmo con la seguente incisione: “A testimonianza della visita di Amedeo Tedesco figlio di una vittima delle Fosse Ardeatine”. La targa sarà installata in modo permanente all'interno dell'Auditorium della scuola di Villamaina, che ha organizzato l’evento. A termine della manifestazione è stato piantato un ulivo che lascerà un segno nell'intera comunità locale di questo particolare e significativo momento.



Venerd́ 02 Marzo,2012 Ore: 22:18
 
 
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