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www.ildialogo.org I firmatari del "manifesto della razza" del 1938: Sabato Visco,di Alfonso Gambardella

I firmatari del "manifesto della razza" del 1938: Sabato Visco

di Alfonso Gambardella

Sabato Visco
Se Avellino ha dato i natali a Giovanni Preziosi, la provincia di Salerno, e precisamente Torchiara, un piccolo centro nell’alto Cilento, è il paese natale di Sabato Visco.
Vissuto fra il 9 aprile 1888 e il 1° maggio 1971, Visco fu un illustre fisiologo e nutrizionista, come direttore dell’Istituto di fisiologia generale dell’Università di Roma e dell’Istituto nazionale di biologia del Cnr, ma anche uno dei dieci scienziati firmatari del documento “Il Fascismo e i problemi della Razza”, pubblicato il 14 luglio 1938, conosciuto anche come “Manifesto della Razza”, e uno dei principali teorici della corrente nazional-spiritualistica del razzismo fascista.
Visco “fu capo dell’Ufficio per gli studi e la propaganda sulla razza del Minculpop e membro del Consiglio superiore della demografia e della razza e girò in lungo e in largo l’Italia per diffondere il verbo razzista. In un intervento alla Camera, nella primavera del 1939, dichiarò che l’università italiana perdeva i docenti ebrei «con la più serena indifferenza», e che anzi ne guadagnava in «unità spirituale»” ( moked, il portale dell'ebraismo italiano, 16.04.2013).
Il procedimento di epurazione al quale fu sottoposto Sabato Visco nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma nel 1944, è ricostruito da Dell'Era in “Il processo di epurazione di Sabato Visco. Storia e Documenti” edito nel 2011.
Dell’Era nel riportare la vicenda dell’epurazione, e la sua conclusione che determinò il reintegro del fisiologo in tutte le posizioni precedentemente occupate, richiama l’attenzione su questo caso di particolare rilevanza, che è “utile a fornire un contributo alla valutazione dell’andamento generale del processo di epurazione in Italia e all’analisi della percezione che le principali forze antifasciste ebbero della persecuzione razzista e antisemita del fascismo italiano, oltre che dell’eredità lasciata da questa parte della nostra storia al dopoguerra in un settore particolarmente vitale quale quello dell’insegnamento e della ricerca universitaria”.
Anche per Visco si è verificato quanto ha riguardato alcuni dei protagonisti del razzismo e dell’antisemitismo di marca fascista, che hanno saputo celare il loro passato, al punto che nel 1946 in sua difesa si mobilitarono ventidue docenti in tutta Italia, firmando un appello al ministero della Pubblica istruzione per la sua riassunzione.
Analoga dimenticanza avrebbe colpito il Comune di Salerno che nel 2006 intitolò una strada a Sabato Visco. La cosa passò sotto silenzio, senza proteste da parte di nessuno, fino a quando un lettore del “Corriere del Mezzogiorno” denunciò il fatto. La polemica scoppiò con l’intervento di Nico Pirozzi e Lucia Valenzi della Fondazione Valenzi che scrissero all’amministrazione comunale.
Il supplemento d’indagine fu affidato al presidente della Commissione toponomastica che aveva adottato il provvedimento preparatorio del deliberato del Comune di Salerno; le indagini svolte anche all’Istituto di Storia Patria, portarono alla precisazione che il Sabato Visco cui era stata intitolata la strada non era il professore di fisiologia, firmatario del Manifesto della Razza, ma il dott. Sabato Visco, anche questi nato a Torchiara, economista, padre del Ministro delle Finanze Vincenzo Visco.
In molti si posero il problema su come mai questo Sabato Visco, sconosciuto ai più, fosse stato insignito con la intitolazione di una strada.
Anche se, come scrive Sonia Oranges su “L'Huffington Post” del 27.04.2013, non si sarebbe trattato di toponomastica razziale, bensì di familismo toponomastico, pur così chiuso, il caso lascia ancora oggi qualche imbarazzo.
L’imbarazzo potrebbe non sussistere ulteriormente solo se venissero indicate, con una specificazione apposita sulla targa, le generalità della persona cui sarebbe stata intitolata la strada secondo il Comune di Salerno.
Dopo circa dieci anni quella targa riporta ancora la indicazione generica “Via Sabato Visco”. E mancando la necessaria specificazione, viene da pensare che solo la documentazione d’archivio della Commissione toponomastica potrebbe dire la verità.
Alfonso Gambardella



Venerdì 26 Febbraio,2016 Ore: 16:30
 
 
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