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www.ildialogo.org Giorno del Ricordo o Giorno dell'oblio?,di Claudio Cossu

Giorno del Ricordo o Giorno dell'oblio?

di Claudio Cossu

Approfittando della ricorrenza del "Giorno del Ricordo", 10 febbraio c.a., i figli del capitano dei bersaglieri Paride Mori (di Parma), caduto in combattimento il 18 febbraio 1944, riuscirono, nel comprensibile trambusto dovuto ai rituali ed ai febbrili cerimoniali del caso, riuscirono dunque a conferire, alla memoria del genitore, una rilevante medaglia al valore, con tanto di glorificante motivazione per l'audacia dimostrata nello scontro a fuoco con il nemico e per il disprezzo del pericolo palesato, quale  fulgido esempio  per gli uomini di quel battaglione . Quest'anno 2015, a 71 anni dall'impresa "rivendicata" .Tutto era ormai predisposto, motivazione solenne da declamare nell'aula del Parlamento, oratori, gagliardetti e simboli di attaccamento ai sacri valori della patria, virtù nel  difendere i confini della patria.. e così via. Ma, come riferisce la "Gazzetta di Parma", riportato poi su " La Repubblica " del 14 marzo, la cosa generò indescrivibile panico e confusione, parapiglia scomposto nonchè conseguente, agitato, sgomento, tanto da indurre la Presidente Boldrini a fermare la cerimonia ed a bloccare rapidamente il tutto, cori e conferimento di medaglie compreso. Il Capitano - si accertò poi, infatti - appparteneva sì al corpo dei Bersaglieri, ma a quelli di Mussolini, aggregati addirittura alle "Waffen SS." hitleriane e inquadrati nelle forze della RSI. La Presidente della Camera, prontamente e con subitanea maestria, fece rientrare, allora, la onorificenza tra i compiti riservati, ad una apposita commissione di competenza del Sottosegretariato della Presidenza del Consiglio, nella fattispecie, dell'on. Graziano Del Rio, che......ancora non riesce a sbrogliare la ruvida se non spinosa "matassa". Ma i figli, ora, incoraggiati e ringalluzziti, vorrenbbero dedicare al padre addirittura uno spazio pubblico nella città di Parma. Ma in simili circostanze ci si può, in fondo, facilmente confondere,nella fase attuale di imperante revisionismo o " rovescismo" essere frastornati dai controversi valori, della vera Memoria, da una parte, e quelli, avversi e di tutt'altro avviso, quali del revisionismo storico, che ormai fanno tendenza e disorientano i più sprovveduti ... Tanto più se si pensa a come nacque il giorno del Ricordo, detto in un primo tempo " Legge delle foibe", il cui iter iniziò nel 2001, quando il deputato di Alleanza nazionale , Roberto Menia, presentò una iniziale proposta di legge dal titolo " Concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati", ricordando con particolare enfasi la strenua difesa del confine orientale ad opera dei reparti della X Mas o del battaglione Bersaglieri  Mussolini ". Chiedendo la facoltà di fregiarsi di  un'insegna in acciaio brunito, per i familiari e discendenti superstiti di tali martiri  con l'insegna "per l'Italia...". Poi su questi eventi si costruì un folto albero "genealogico", prima di arrivare alla stesura definitiva, del 2004, della " legge cosiddetta del Ricordo".....E' quindi facile confondersi, in tale contesto, tra esuli e foibe, bersaglieri e X mas, Stato legale di Brindisi e quello fantoccio di Salò tra vittime e carnefici..... stravolgere, insomma, la Storia ed i contenuti, tra  valori di opposto e dubbio spessore emblematico....( Giovanni De Luna, " La Repubbblica del dolore", Roma 2009). Ma nulla , comunque, si può dire che abbia scalfito i veri valori ed i falsi, i miti negativi, i ricordi da cancellare  e le memorie rese labili ed annebbiate dalla penosa vicenda appena rappresentata....O no ?!
Claudio Cossu



Venerdì 20 Marzo,2015 Ore: 20:08
 
 
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