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www.ildialogo.org RICORDIAMO, NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA, I VERI VALORI DELLA PACE E DELLA SOLIDARIETA'.,di Claudio Cossu

RICORDIAMO, NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA, I VERI VALORI DELLA PACE E DELLA SOLIDARIETA'.

di Claudio Cossu

Chi dette il segnale? /....cominciarono le bombarde/ con abbai, con rugli con schianti /...e poi giù, trepitando a divorar le trincee/ a stritolare i sassi....... E venne l'ordine di avanzare./ L'ombre nere si levarono/ dai lati della strada, .....così Vittorio Locchi esaltava la guerra nella sua visione fanatica e futurista insieme. Nel 1916, prima della sua morte prematura in mare. L'igiene del mondo, per i futuristi , antesignani del fascismo era, senza alcuna esitazione , la guerra. Non importa contro chi o per quale motivo, la guerra come soluzione dannunziana ed estetica e nel contempo in una visione "cosmica" e delirante. Una tragica ideologia che ebbe un grande fascino , purtroppo, sui giovani della borghesia di allora, piccola e media, studenti universitari e possidenti, e un fatale successo lo raccolse, in seguito, se indusse molti politici italiani all'intervento nella prima Grande Guerra, nel fango mescolato al sangue delle trincee. Tutti affascinati e trascinati verso l'inutile strage, liberali, nazionalisti , intellettuali e...." teste calde" , riuniti in un odio globale verso un vago nemico, demonizzato e che in realtà faceva il gioco delle industrie delle armi e di quellle necessarie ad ogni forma di vettovagliamento o fornitura di divise , vestiario o equipaggiamento vario. Insomma, il mito della guerra e del relativo intervento, faceva comodo per risollevare le sorti dell'economia del Paese . Subitaneamente D'Annunzio fece il resto, vate di alate vittorie e di un senso di malinteso amor di patria, di glorie fatte , in realtà, di inutili assalti, di pugnali e di bombe a mano, assalti arditi ma, anche, di malattie e decimazioni e , infine, del culto della morte tout-court. Gli Stati europei effettuarono, inoltre, una astuta e indovinata propaganda per risolvere i pesanti problemi economici , come già accennato sopra. Trento e Trieste, servirono benissimo alla causa bellica nel ruolo di città martiri, con i loro eroi , soprattutto Cesare Battisti, socialista e parlamentare a Vienna ma impiccato dall' "austriaco tiranno " per la vocazione all'italianità . E perchè mai non Bolzano o Brunico? Rilevò al teatro Verdi di Trieste , lo storico Mario Isnenghi, con felice intuizione, nel gennaio di questo 2014, nel centenario della grande Guerra. Ed in seguito si andò avanti con il mito della Vittoria mutilata, mito raccolto prontamente dagli "arditi" fattisi fascisti ed aiutati dai grandi possidenti terrieri , gli agrari, abbracciati nell'orgia tremenda e funerea con i soliti industriali e gli speculatori . E perchè non chiedere Fiume, la Dalmazia tutta intera , in una delirante visione imperialista ed aggressiva, ma non certo mazziniana? Che le grandi potenze vincitrici ci negarano, con le note conseguenze politiche e geo-politiche funeste. Ma la guerra, quella vera e sporca , delle trincee zeppe di topi e malattie, dei gas asfissianti, del fango e degli inutili assalti per conquistare una quota di scarsa o nulla rilevanza, i plotoni di esecuzione, le spietate decimazioni, non viene ricordata di certo. Ancora adesso si insiste nella mistificazione dei valori, dell' amor di patria, nel culto malvagio ma esaltante della morte e del sangue versato per sconfiggere il nemico, nel mito più che abusato della Vittoria popputa e dal lauro sul capo, come una santificazione dell' orribile carneficina di giovani, profughi civili , donne e bimbi dalle terre invase ed occupate. La reale memoria degli stupri , delle "mattanze" e delle mutilazioni è forse troppo scomoda, ostacola i falsi miti degli eroi "invitti". Si elevano ancora oggi, purtroppo, monumenti, si donano medaglie a bizzeffe ai figli o nipoti di sodati costretti, alla fine , a combattere dai fucili dei regi carabinieri, si rispolverano vecchi labari e si lucidano galloni e porta- insegne. Perchè non rivelare finalmente ai giovani il vero volto orrendo e racappricciante della grande Guerra , nella realtà del suo vero volto? Che nutrì , poi , i germi generanti la Guerra 1939 - 45, con altre , successive sofferenze , bombardamenti e stragi delle popolazioni. Nel centenario della cosiddetta prima Grande Guerra mondiale, aboliamo allora ogni falsa retorica, riflettiamo sui veri valori, la pace, l'eguaglianza sociale, i diritti dell'uomo e la solidarietà. Basta con i rituali fascistoidi , come ho visto l' altro giorno, il 24 maggio, a Trieste, sul colle di S. Giusto, rituali effettuati da associazioni grigioverdi, alla presenza di Presidenti , fasciati di azzurro, di tricolori, di prefetti ed eccellenze varie, unitamente a gagliardetti funerei, picchetti e reduci combattenti, crocerossine e associazioni patriottiche e irredentiste , ormai anacronistiche ed ammuffite, che pullulano a Trieste, tra fanfare e alza o ammaina bandiera. Tutti inneggianti ancora alle guerre di aggressioni e conquiste, alle rivendicazioni di terre lontane e di confini, al sangue ed alla violenza......Basta ! E' ora di cambiare, trasformare il sogno ( si ricordi Martin Luther King) , in realtà di pace , fratellanza tra i popoli e uguaglianza sociale. Senza tiranni o dittature.
Claudio Cossu



Lunedì 26 Maggio,2014 Ore: 21:38
 
 
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