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www.ildialogo.org LA CITTA' DI SAPRI E LA GRANDE IMPRESA DI GIUSEPPE CESARINO. Una nota di Federico La Sala,

150° DELL'UNITA' D'ITALIA. UNA LEZIONE IGNORATA...
LA CITTA' DI SAPRI E LA GRANDE IMPRESA DI GIUSEPPE CESARINO. Una nota di Federico La Sala

(...) nei luoghi dello sbarco di Carlo Pisacane (1857, pochi anni prima della spedizione dei Mille e dell’Unità d’Italia), in una baia suggestiva (già segnata da presenze greche e romane) c’è stato, a cavallo del’Ottocento e del Novecento, un grande intervento urbanistico a largo spettro (di natura sociale, pedagogica, culturale e politica), tutto da ammirare (e ancora da conoscere e studiare) (...)


 QUALCHE BUON MOTIVO PER VISITARE SAPRI

(lettera - parti in corsivo escluse - apparsa su LA CITTA’ di Salerno, il 17.08.2004, a p. 30).

Questa è una segnalazione (di una piccola scoperta e di una grande sorpresa) e un invito. Posso pure sbagliarmi, ma credo che valga la pena ri-andare a Sapri.

Nel piccolo centro, e proprio nei luoghi dello sbarco di Carlo Pisacane (1857, pochi anni prima della spedizione dei Mille e dell’Unità d’Italia), in una baia suggestiva (già segnata da presenze greche e romane) c’è stato, a cavallo del’Ottocento e del Novecento, un grande intervento urbanistico a largo spettro (di natura sociale, pedagogica, culturale e politica), tutto da ammirare (e ancora da conoscere e studiare), compiuto dal filantropo locale (emigrato in Brasile e poi rientrato in Italia), il Cav. Giuseppe Cesarino (1859-1923).

Tra gli edifici, di notevole interesse, i più importanti sono l’Istituto Santa Croce (portato a compimento nel 1898) e la Casa del Buon Pastore (già completata nel 1913).

L’Istituto Santa Croce è un articolato e fascinossimo complesso architettonico progettato come centro per il recupero di ragazzi poveri e orfani, diretto e gestito dal 1905 alla fine della seconda guerra mondiale dalla congregazione francescana di sacerdoti e laici, i "frati bigi della carità" ( fondata dal padre Ludovico da Casoria - beatificato da Giovanni Paolo II nel 1993 - proprio nella seconda metà dell’Ottocento) che comprendeva e comprende (oggi ospita la Scuola Media Statale), i locali dove abitavano, studiavano i ragazzi, con aule di teatro, disegno, orto con struttura d’irrigazione, una torre-specola per l’osservazione metereologica e astronomica, e una chiesetta (come la torre) con un messaggio filosofico-politico-teologico inequivocabilmente segnato da rimandi alla tradizione rosacrociana e massonica.

Detto in breve, il messaggio iconografico illustra con grande chiarezza la diversità e complementarità di scienza e fede: il "come si va in cielo" e il "come va il cielo" di Galileo Galilei è scritto e illustrato sulle pareti dentro e fuori la chiesetta (stile neo-gotico), come dentro e fuori la torre (simile a quella del Castello Miramare di Trieste) con sconcertante limpidità e legato a una lettura antropologico-teologica della sacra famiglia (alla base della porta d’entrata della chiesetta c’è il presepe con i magi - astronomi e sapienti - e il cielo stellato) assolutamente semplice, chiara, e sorprendente.

L’altra fondamentale e notevole opera, l’Istituto del "Buon Pastore" (al centro della città e vicino al palazzo del Comune), utilizzata dal 1913 al 1923 come propria abitazione dallo stesso Cesarino, è una originale costruzione destinata ad accogliere anziani poveri e soli (e la struttura funziona ancora oggi, gestita dalle suore bige elisabettine del terzo ordine francescano).

Oltre e insieme a queste due strutture più significative, ve ne sono molte altre (ville e palazzi) d’uso privato.... e il progetto (concepito nel 1910, ma non realizzato, di un ospedale civile). Credo che sulla ’cosa’ sia assolutamente da richiamare attenzione e interesse (e sollecitare approfondimenti e studi da parte delle Istituzioni competenti).

Credo che Giuseppe Cesarino lo meriti, anche per un altro motivo. Egli amava Dante e la Divina Commedia: nella Casa del Buon Pastore, al primo piano, dove era e dove è (tuttora integralmente conservato) il suo studio, sul soffitto sono affrescate scene fondamentali del viaggio dantesco. Evidentemente nella lezione di Dante sull’Amore che move il Sole e le altre stelle egli aveva trovato la ragione della sua vita e il filo per non perdersi nel labirinto del suo tempo. E cercò di fare del suo meglio, per aiutare i più deboli e i più poveri e per rendere non solo Sapri, ma anche (considerati i tempi!) l’Italia più bella e più civile... Egli aveva capito (e mai dimenticato) ciò che vuole significare e significa ITALIA.

Federico La Sala


Per maggiori dettagli e approfondimenti, nel sito e in rete, si cfr.:

SAPRI, PISACANE ... E CESARINO (non "il piccolo Cesare"!): LA INATTUALE LEZIONE DI UN EMIGRANTE E LA PERDITA DELLA MEMORIA ITALIANA

CONIUGI CESARINO (WWW.SAPRI.ORG- Annuario 2004, pag. "undicesima")



Mercoledì 08 Giugno,2011 Ore: 17:08
 
 
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