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www.ildialogo.org A MILANO, PISAPIA SOTTO IL SEGNO DELL'ARCOBALENO E DI DON MILANI. L’ultimo appello della campagna elettorale: "Basta cultura della paura, coltiverò la fiducia". Due note sull'evento,a c. di Federico La Sala

ITALIA 2011. ELEZIONI AMMINISTRATIVE: VERSO IL BALLOTTAGGIO ...
A MILANO, PISAPIA SOTTO IL SEGNO DELL'ARCOBALENO E DI DON MILANI. L’ultimo appello della campagna elettorale: "Basta cultura della paura, coltiverò la fiducia". Due note sull'evento

(...) se mi chiedessero quale idea ho io, risponderei con le parole di don Lorenzo Milani che diceva ’Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia» (...)


a c. di Federico La Sala

-  Pisapia infiamma i 50mila del Duomo 

-  "E’ arrivato il nostro tempo per Milano"

-  L’ultimo appello della campagna elettorale: "Basta cultura della paura, coltiverò la fiducia" 
-  Affondo sulla sicurezza: "Le loro ricette hanno fallito. Litigano anche sullo show di Gigi D’Alessio"

-  di ALESSIA GALLIONE *

L’ultimo appello ai cinquantamila in piazza Duomo è insieme un invito e un incoraggiamento ai milanesi. A trasformare in realtà un’idea diversa di città. "Io ci credo - ha detto Giuliano Pisapia sotto la pioggia - È arrivato il nostro tempo. Abbiamo ripreso in mano il nostro destino. Non facciamocelo sfuggire. Andiamo tutti alle urne, andiamo a festeggiare la democrazia, facciamo vincere Milano".

Un discorso in cui il candidato di centrosinistra ha voluto parlare già da "sindaco di tutti", nonostante abbia disegnato in modo chiaro le differenze con il centrodestra: "In questi anni, loro hanno seminato paura - ha spiegato - io coltiverò la fiducia. Loro non hanno avuto scrupolo nel discriminare alcuni cittadini per chiedere il voto di altri. Io non avrò scrupolo nel chiedervi di impegnarci per il bene di tutti. Hanno fatto una politica ridicola. Noi faremo una politica responsabile".

La grande festa in piazza Duomo

Sul palco dove si alternano musicisti e comici, l’avvocato lancia anche un messaggio a tutti i suoi: "Voi e io non cerchiamo rivincite politiche: vogliamo contribuire a costruire una città fatta da noi, per tutti noi. Una città accogliente, una città affettuosa". E agli altri dice: "Mi hanno accusato di non essere moderato, non capisco cosa voglia dire questa parola sulle loro labbra, questa parola che viene offesa e smentita ogni giorno da comportamenti indecenti". Sono le ultime parole - ricamate con una citazione di don Milani - prima del silenzio elettorale. In una giornata in cui si è consumato l’ultimo duello a distanza tra i due aspiranti inquilini di Palazzo Marino.

È l’avvocato il primo ad arrivare negli studi della Rai dove è stata registrata l’ultima tribuna politica. Spazi separati con Letizia Moratti. Nessun faccia a faccia, dopo quello a Sky. Dopo l’attacco a tradimento degli ultimi secondo sferrato dal sindaco uscente. "Perché la coltellata alla schiena che ho ricevuto - spiega ancora Pisapia - non mi permette di fidarmi come non può fidarsi la città. Non intendo cadere in un altro tranello". Poi, avanti con i punti del programma e i temi di un ballottaggio caricato dalle accuse e dalla propaganda del centrodestra. E la speranza di far tornare Milano "una città affettuosa verso gli altri e attrattiva".

Parla di Expo, Pisapia. Di cultura: "Vorrei che, oltre ai grandi eventi, ci fossero tanti luoghi di aggregazione e di cultura che siano aperti tutto l’anno". Dell’importanza di votare ai referendum del 12 e 13 giugno. E, da qui, anche "ascoltare i cittadini sul futuro di Ecopass". Di sicurezza: "La ricetta del centrodestra non ha funzionato". Del sogno che ha per la città: "Mi batterò perché nel 2015 si tenga a Milano l’idea della Conferenza mondiale dell’Onu sulle donne". Sul Pgt è deciso. Sostiene che Milano "non abbia bisogno di più grattacieli, meno verde e più case di lusso" e promette "modifiche sostanziali, anche totali", partendo da quel "Pgt alternativo, quello delle 4mila osservazioni scritte da associazioni e cittadini che non sono state esaminate, e questo è stato un atteggiamento antidemocratico".

Pisapia parla anche della coalizione di centrosinistra. E, per ribadire la certezza che ha nell’unione dei partiti che lo sostengono, chiama in causa anche il concerto di chiusura del centrodestra in piazza Duomo con il forfait di Gigi D’Alessio: "Forse è la prima volta a Milano - dice - che i partiti e le liste civiche non hanno mai litigato, a differenza della Lega e del Pdl che sono divisi su tutto e che hanno litigato anche sul concerto in piazza Duomo". L’avvocato ribadisce che i nomi della sua squadra arriveranno dopo il voto: "È il primo atto di un sindaco, ma vedrete: saranno assessori competenti, professionali e coerenti politicamente, di cui potete fidarvi". Sull’annuncio degli assessori fatto da Letizia Moratti, invece, si limita a un commento: "Non mi sembrano nomi di grande novità, è il vecchio che avanza". Con la sua avversaria è impietoso: "Questi sono i titoli di coda della Moratti come sindaco".

la Repubblica, 27 maggio 2011


-  IN 70 MILA AL CONCERTO A MILANO PER IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA

-  Pisapia: «Ci credo, arriva il nostro tempo»

Poi cita don Milani: «Il problema degli altri è uguale al mio». E spunta l’arcobaleno *

MILANO - «Liberiamo insieme Milano. Credo che martedì mattina usciremo di casa con un sorriso, pensando "mi piace essere qui". Io ci credo. È arrivato il tempo. È arrivato il nostro tempo». Così Giuliano Pisapia ha concluso il suo intervento in piazza del Duomo, davanti a circa 70 mila persone (secondo gli organizzatori) durante il concerto di Elio e le Storie Tese terminato alle 23,20. « Il vostro cuore è stato nutrito di menzogne mentre ha fame di verità. Abbiamo ripreso in mano il nostro destino - ha aggiunto -. Non facciamocelo sfuggire. Domenica e lunedì andiamo tutti alle urne, andiamo a festeggiare la democrazia, facciamo vincere Milano». Il candidato sindaco del centrosinistra ha quindi ripercorso le tappe della lunga campagna elettorale: «In questi mesi noi abbiamo visto che possono trionfare la passione, l’impegno, il rispetto. In questi mesi noi abbiamo dimostrato che la vera ricchezza sono le persone». «Milano - ha aggiunto - è ancora il cuore d’Italia. È ancora il cuore dell’Europa. E soprattutto è ancora nel cuore dei milanesi, nel vostro grande, generoso, cuore. Un cuore appassionato di virtù civiche e di dignità morale. Il vostro cuore è stato nutrito di menzogne mentre ha fame di verità».

 DON MILANI - Pisapia ha quindi sottolineato che non cerca rivincite: «Vogliamo contribuire a costruire un città fatta da noi, per tutti noi. Una città aperta, che sappia guardare al futuro. Una città accogliente. Una città affettuosa».

Non potevano mancare i riferimenti alle accuse che gli sono state mosse come quella di essere un estremista: «Mi hanno accusato di non essere moderato. Non capisco che cosa significa questa parola sulle loro labbra, questa parola che viene offesa e smentita ogni giorno da comportamenti indecenti. Non so che cosa sia per loro la politica, ma se mi chiedessero quale idea ho io, risponderei con le parole di don Lorenzo Milani che diceva ’Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia». Ha anche scherzato: «Da ieri sera circola anche un’altra battuta molto bella: Gigi D’Alessio non ha cantato in piazza Duomo perché l’ha rapito Pisapia».

Molti i riferimenti al programma e all’impegno della città, compreso quello per l’Expo: «Io credo che noi milanesi faremo dell’Expo 2015 una grande iniziativa che darà luce al mondo. Io credo che noi milanesi saremo un esempio di civiltà: dimostreremo che dire »bene comune« non vuol dire che l’aiuola davanti casa non è di nessuno, ma al contrario che appartiene a ciascuno di noi; io credo che ognuno di noi avrà cura della città perchè città è casa».

ARCOBALENO - In piazza Duomo a Milano la pioggia battente non ha fermato il concerto organizzato per la chiusura della campagna elettorale di Pisapia, con l’esibizione di Elio e le Storie Tese, che ha seguito la performance di Antonio Cornacchione. All’inizio del concerto Claudio Bisio ha scherzato annunciando la presenza di Gigi D’Alessio, il cantante napoletano che giovedì ha dato forfait a Letizia Moratti per un analogo concerto di chiusura della campagna elettorale. Mentre su piazza del Duomo inizia a calare il buio, è comparso a un certo punto anche un arcobaleno, anche se poi è ripreso a piovere.

Redazione online

Corriere della Sera, 27 maggio 2011



Sabato 28 Maggio,2011 Ore: 10:40
 
 
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