Roma (NEV), 24 febbraio 2016 - Si è conclusa l’esperienza dell’”Associazione 31 Ottobre – per una scuola laica e pluralista”. Verificata l’impossibilità di mantenere in piedi una macchina organizzativa complessa con le poche risorse umane a disposizione, la decisione di scioglimento dell’associazione, nata nel 1999 in ambito evangelico, è stata presa durante l'assemblea straordinaria del 20 febbraio a Torino. “La difficoltà nel passare dalle adesioni ‘di testimonianza’ all'impegno attivo è un uno dei problemi incontrati sul nostro percorso e che accomuna tutte le realtà associative basate sul volontariato”, dice amareggiata la presidente Silvana Ronco, che è anche membro del consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

In questi anni la “31 Ottobre” si è spesa soprattutto per l’istituzione di un insegnamento laico e aconfessionale nella scuola pubblica di “religioni nella storia”, e per il rispetto della libera scelta di chi non si avvale dell'insegnamento della religione cattolica (IRC), permettendo la frequentazione dell'ora alternativa a chi la richiede. “Senz’altro abbiamo pagato – prosegue Silvana Ronco - la scelta di sostenere la necessità di superare l'insegnamento confessionale cattolico approdando finalmente allo studio della storia delle religioni e del libero pensiero, passo importante per colmare l'analfabetismo religioso ma soprattutto per ricomporre le fratture sociali che alimentano i fondamentalismi. Una sorta di circolo vizioso che, in mancanza oltretutto di una legge sulla libertà religiosa, avrebbe dovuto esser preso in considerazione dalle tante riforme di cui la scuola italiana è stata oggetto. Questa nostra scelta ci ha esposto a dure critiche da parte di coloro che sostengono la necessità che il fatto religioso resti del tutto fuori dalle aule scolastiche, posizione non condivisibile da chi ogni giorno entra in classe e si trova a contatto con simboli, usi e costumi provenienti da svariate parti del mondo, oltre alle tante, diverse, appartenenze (e non) che ritroviamo anche nella popolazione italiana”.

L’Assemblea del 20 febbraio si è chiesta come mantenere vivo il patrimonio umano e culturale che l’Associazione “31 Ottobre” ha rappresentato negli anni. Una possibile soluzione, caldeggiata anche dal presidente della FCEI, pastore Luca Maria Negro, che ha partecipato all’incontro di Torino, potrebbe essere la creazione di un gruppo di lavoro nell’ambito della Federazione, che continui l'opera svolta e si faccia carico dell’eredità culturale della “31 Ottobre”. L’Assemblea ha accolto questa proposta, che sarà sottoposta agli organi competenti della FCEI.