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www.ildialogo.org In gita scolastica ad Expo? No grazie.,di Giampiero Monaca

In gita scolastica ad Expo? No grazie.

di Giampiero Monaca

Sta assumendo propozioni sempre più vaste la dichiarazione dei maestri Lina e Giampiero della scuola elementare Rio Crosio di Asti, i quali, hanno pubblicamente espresso la loro intenzone di non portare in visita ad EXPO 2015 la loro classe, spiegandone le motivazioni.
Ne abbiamo parlato in classe, valutando insieme ai bambini i pro ed i contro, i nostri alunni hanno definito incoerente questo evento, che spende miliardi per promettere soluzioni, ma non risolve anzi aggrava i problemi; non intendiamo dunque sottoporli ad un bombardamento diseducativo di stimoli nefasti e nefandi. Non si può dire di voler promuovere l'attività agricola ed il valore del suolo fertile cementificando un'enorme superficie fertile come quella sulla quale sono stati costruiti i padiglioni fieristici, impermeabilizzando ed inquinando acqua e suolo.
Una manifestazione che si prefigge di nutrire il pianeta in modo sano, non può farlo commercializzando al contempo bevande e alimenti che causano obesità, che impongono condizioni di lavoro disumane per chi le produce ed alimenti che al loro interno utilizzano ingredienti di scarsissimo valore nutrizionale.
Non si può dire di voler ridurre denutrizione causata dalla povertà, spendendo 1 miliardo e 300 milioni di euro (fino ad ora) di soldi pubblici, per strutture che serviranno, sempre che vengano completate in tempo, al massimo un anno.”
La dichiarazione presentata a maggio , e immediatamente citata da “Il Fatto Quotidiano” in un articolo di Domenico Finiguerra, è stata recentemente presentata al collegio docenti del 5° circolo didattico di Asti ed ha riscosso interesse e valutazioni favorevoli ottenendo l'adesione di 28 insegnanti.
E' anche stata rilanciata da una petizione online e nel primo giorno di pubblicazione ha ricevuto 56 adesioni.
Le tematiche della equa distribuzione delle risose, della salubrità di aria acqua e suola, la difesa dell'ambiente e l'educazione al consumo consapevole di cibi e bevande e alla valorizzazione di sapori nuovi e tradizionali, può essere fatta con molta buona volonta e poche risorse, destinando ad esempio il denaro risparmiato al sostegno di chi non arriva alla fine del mese, alla soluzione del problema dellafame e , perché no al finanziamento della scuola pubblica.
Giampiero Monaca
Qui di seguito il testo originale
Ci sono milioni di persone il cui pasto è legato ad un filo…
per costoro mangiare è sempre un terno al lotto:
mangiano SE trovano cibo in un cassonetto
mangiano SE il padrone decide di pagarli quel giorno
mangiano SE trovano una pozzanghera da cui attingere l'acqua
mangiano SE arriva l'elicottero che consegna aiuti umanitari

mangiano SE … decidiamo di lasciar loro un po' del nostro superfluo.
Con la presente intendiamo motivare pubblicamente le motivazioni per le quali la nostra classe , non andrà a visitare Expo 2015
Per rinunciare un po' al nostro superfluo.
Perché non si può dire di voler promuovere l'attività agricola ed il valore del suolo fertile cementificando un'enorme superficie fertile come quella sulla quale sono stati costruiti i padiglioni fieristici, impermeabilizzando ed inquinando acqua e suolo.
Perché una manifestazione che si prefigge di nutrire il pianeta in modo sano, non può farlo commercializzando al contempo bevande e alimenti che causano obesità, che impongono condizioni di lavoro disumane per chi le produce ed alimenti che al loro interno utilizzano ingredienti di scarsissimo valore nutrizionale.
Perché non si può dire di voler ridurre denutrizione causata dalla povertà, spendendo 1 miliardo e 300 milioni di euro (fino ad ora) di soldi pubblici, per strutture che serviranno, sempre che vengano completate in tempo, al massimo un anno.
D'altro canto, una visita ai padiglioni sarebbe certamente un'esperienza mozzafiato, non neghiamo che i professionisti della comunicazione pubblicitaria e multimediale, le aziende ed i governi abbiano messo in atto tutte le tecniche più raffinate per attrarre visitatori, captandone il gradimento e la benevolenza.
Ne abbiamo parlato in classe, valutando insieme ai bambini i pro ed i contro, i nostri alunni hanno definito incoerente questo sistema, che spende miliardi per promettere soluzioni, ma non risolve anzi aggrava i problemi; non intendiamo dunque sottoporli ad un bombardamento diseducativo di stimoli nefasti e nefandi.
La scuola deve trovare voglia, forza e coraggio per proporre modelli alternativi, non allinearsi alle logiche del "neutralismo" che finiscono SEMPRE per affidare i bambini e I ragazzi alle grinfie dei poteri forti.
Il nostro compito come insegnanti è di affiancarli, aiutandoli ad aprire gli occhi ed orientarsi senza nascondere il bello ed il giusto, ma altrettanto mostrando l'incoerente e l'ingiusto.
La scuola deve fornire ai bambini occhiali con lenti per vedere bene da vicino e da lontano: a loro il piacere, di volgere lo sguardo in ogni direzione e con il loro talento, la loro sensibilità e gli strumenti intellettivi che avrà fornito loro, di formarsi la propria idea, scegliere la propria strada.
Certo non dobbiamo dir loro cosa pensare, ma stimolarli a raccogliere informazioni, ad essere curiosi, su ogni argomento, ad operare insieme a loro scelte forti, che li rendano consapevoli che percorrere una strada con coerenza, ne preclude altre, magari più battute e meglio illuminate, ma che non conducono alle destinazioni desiderate.

seguono 28 firme
Giampiero Monaca



Lunedì 07 Settembre,2015 Ore: 21:19
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
giulia guzzo San Giovanni in Fiore (CS) 09/9/2015 18.30
Titolo:Il carrozzone
Condivido la decisione presa dai maestri Lina e Giampiero e dagli alunni della Scuola di Rio Crosio .Sull'Expo ci sarebbe molto da dire. Abbiamo capito perfettamente che è un grande carrozzone del capitalismo.Questi due maestri penso che abbiano capito una cosa fondamentale:bisogna far ragionare gli alunni con la propria testa,renderli protagonisti e liberi di "scegliere" e di discernere ciò che di buono o di cattivo succede intorno a noi.Quello di Rio Crosio è un bell'esempio di Scuola autonoma,creativa ma soprattutto ,critica.Bravi Lina e Giampiero !!!avete tutta la mia stima e simpatia estesa anche ai vostri alunni.

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