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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org APPELLO CONTRO LA SCUOLA-QUIZ NO ALL'INVALSI, NO AL SISTEMA DI (S)VALUTAZIONE,di cobas-scuola

APPELLO CONTRO LA SCUOLA-QUIZ NO ALL'INVALSI, NO AL SISTEMA DI (S)VALUTAZIONE

di cobas-scuola

Dal 7 al 16 maggio prossimi nella scuola italiana, dalle elementari alle superiori, si ripeterà il distruttivo rito dei quiz-Invalsi, imposti come presunta misura della qualità del lavoro dei docenti e degli studenti e come valutazione, velleitaria e strumentale, del livello di istruzione fornita dai singoli istituti. In strutture inadeguate e in classi sovraffollate il MIUR (Ministero Istruzione, Università, Ricerca) cercherà di accelerare ulteriormente il percorso verso una distruttiva scuola-quiz, in un quadro generale di progressivo immiserimento dell'istruzione pubblica del nostro paese, che peserà come un macigno sulle future generazioni. La politica continua di tagli agli investimenti nella scuola e nell’Università dell’ultimo ventennio non poteva che determinare la situazione patologica attuale, che spiana la strada alle "proposte" private. Ma, mentre si minavano le condizioni strutturali della scuola pubblica, si è imposta anche nel nostro paese un'idea di scuola tutta schiacciata sulla presunta “valutazione”, secondo i catastrofici criteri della scuola-azienda, finalizzata a fornire l’istruzione come se fosse una qualsiasi merce in compra-vendita. L'utilizzo delle prove a quiz come criterio di giudizio della qualità dell’insegnamento e della scuola, a partire dalla seconda elementare fino all'accesso all'università e alla professione docente, ha assunto ormai nel sistema scolastico e universitario italiano una centralità impressionante, imposta e acquisita anno dopo anno in un silenzio sproporzionato
a fronte delle trasformazioni profonde e deleterie che hanno investito la scuola, le discipline e la trasmissione della cultura.
I quiz standardizzati avviliscono il ruolo dei docenti e della didattica, abbassando gravemente la qualità della scuola. L’inserimento di questa tipologia di prova in modo martellante, e collegato alla valutazione dell'efficacia della scuola, influenza in modo cruciale l'impostazione quotidiana della didattica, spingendo i docenti ad abdicare alla loro primaria funzione intellettuale e a piegarsi all'addestramento ai quiz, provocando la marginalizzazione delle materie non coinvolte nella valutazione e insieme il degrado delle discipline interessate: riduzione al problem solving per la matematica e per l'italiano oscuramento della complessa composizione scritta a favore della comprensione del testo, del quale non importano più i messaggi autoriali veicolati o il loro significato storico-culturale; un brano d'autore diviene un segmento intercambiabile, avulso dal contesto soggettivo e oggettivo che lo ha prodotto e la sua fruizione annulla anche la soggettività del lettore-studente, chiamato a risposte veloci, univoche, piatte e arbitrarie. Impartire un tale insegnamento significa annullare le soggettività coinvolte nell’atto pedagogico: ad uno studente privo di pensiero critico corrisponde un docente trasformato in tabulatore sempre più lontano dall’autonomia e dalla libertà d’insegnamento. L'impostazione standardizzata è assolutamente inadeguata a rilevare il grado di preparazione di uno studente, di un aspirante docente, di un aspirante studente universitario, né tanto meno è in grado di dare indicazioni serie sull'efficacia di un docente o di un'istituzione scolastica; non è pensabile che in base a queste prove, per altro costosissime,
e ai loro risultati sia possibile per un docente, per una scuola, per il sistema scolastico generale ottenere indicazioni serie di miglioramento. Come ha detto, brutalmente ma efficacemente, Luciano Canfora: “Per vedere la maturità di una persona è necessario che componga un testo di senso compiuto, non che faccia queste prove irrilevanti dove un cretino che ha una buona memoria supera i quiz e una persona di cultura che non ricorda un dettaglio viene esclusa”.
Ma soprattutto la standardizzazione del lavoro scolastico e dell’apprendimento è un obiettivo cruciale nella logica dell’istruzione-merce e della scuola-azienda. Essa serve a modificare alla radice il lavoro didattico, imponendo un modello universale di insegnamentoinfarinatura, costringendo il docente a seguire procedure prestabilite e generalizzabili, modificando alla radice i testi scolastici. Una volta realizzata la standardizzazione e la verifica omologata dell’insegnamento, verrebbe meno la stessa necessità della presenza dei docenti con le attuali professionalità. Per realizzare e valutare i quiz/test e con essi il rendimento di uno studente e di un istituto scolastico non serve nemmeno uno specifico curriculum universitario o di qualità vera: si tratta di un lavoro subordinato, meccanico e ripetitivo, eseguibile anche da personale a bassa qualifica, persino non laureato. I/le docenti che si prestano passivamente a collaborare alla scuola-quiz e al processo di “invalsizzazione”, contribuiscono fattivamente, coscienti o meno, alla eutanasia di una professione , oltre che all’immiserimento della scuola pubblica. Non a caso, per mettere a punto i sistemi di valutazione aziendalizzante il MIUR ha coinvolto associazioni della Confindustria, portatrici di interessi che dovrebbero restare lontani dalla scuola pubblica e dalle sua finalità: interessi che da anni spingono affinché la scuola italiana si adegui alle esigenze del sistema produttivo; poiché per essi la fase attuale ha bisogno di una scuola che non miri più alla formazione complessiva dei futuri cittadini, ma che addestri una forza lavoro in possesso di competenze generiche e flessibili, capaci di adattarsi alla condizione di precarietà endemica che li aspetta nel mondo del lavoro. Ecco perché i quiz, spesso demenziali, si rivelano pericolosissimi per la libertà d’insegnamento, per la trasmissione del nostro patrimonio culturale alle future generazioni e per la funzione sociale che la scuola italiana fino ad oggi (anche se con molte lacune) ha svolto. Nei sistemi anglosassoni la valutazione attraverso i quiz ha provocato un disastro culturale, così come denunciano migliaia di intellettuali e docenti di tutti i livelli scolastici USA firmatari in questi ultimi anni di numerosi appelli contro i test standardizzati, oltre che promotori di lotte sindacali, culturali e sociali contro i quiz, metro di giudizio della qualità del lavoro scolastico. L'Italia dovrebbe far tesoro di quelle esperienze catastrofiche e mettere a frutto un presunto "ritardo" che invece può rivelarsi salvifico. Pertanto noi uomini e donne di cultura, noi che lavoriamo nei sistemi di istruzione ai vari livelli, noi cittadini sensibili alla funzione decisiva della scuola pubblica nella formazione complessiva dello studente quale futuro cittadino, dichiariamo la nostra ferma contrarietà ai test/quiz standardizzati e all’uso dell’Invalsi come strumento di valutazione dell’istruzione pubblica.
E chiediamo ai docenti, agli studenti e a tutti i cittadini interessati a difendere e a migliorare la scuola pubblica di aiutarci a fermare la scuola quiz, il Sistema di (s)valutazione basato sui test Invalsi, l'uso di indovinelli per imporre una scuola miseria, degradata e impoverita per lasciare il posto alla scuola privata e alla mercificazione dell’istruzione e della cultura. Aiutateci ad imporre al futuro Parlamento di affrontare seriamente la questione della qualità della scuola e dell’Università pubbliche, invertendo la tendenza al loro immiserimento
e dotandole di massicci finanziamenti, cancellando nel contempo la pratica dei quiz valutativi dall'attività didattica e dalle prove concorsuali e/o di accesso a corsi universitari.

Per aderire all'appello vai al sito: http://www.cobas-scuola.it/


Elenco primi sottoscrittori

ANDREA ADDOBBATI, Ricercatore di Storia moderna, Università di Pisa GIUSEPPE ARAGNO, Storico, Facoltà di Scienze Politiche, Università “Federico II" di Napoli MARINA BAILO, Ricercatrice di Lingua francese, Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Pisa ALBERTO MARIO BANTI, Professore Ordinario di Storia contemporanea, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Università di Pisa PIETRO BARCELLONA, già Professore emerito di Filosofia del Diritto, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Catania, già membro del Consiglio Superiore della Magistratura ROSANNA BARCELLONA, Ricercatore di Storia, docente Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Catania LIA BARELLI, Professore Associato, Corso di Laurea in Scienze dell'Architettura e della Città, Università “Sapienza” di Roma PAOLO BARRUCCI, Professore Associato, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Firenze ALESSANDRO BELLASSAI, Ricercatore di Storia Contemporanea, Università di Bologna ALBERTO BURGIO, Professore Ordinario di Storia della Filosofia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bologna CESARE BERMANI, Scrittore, storico e studioso delle tradizioni popolari MARIA GRAZIA CAMPARI, Femminista, avvocata del lavoro, Milano LUCIANO CANFORA, Filologo, Professore Ordinario di Filologia Greca e Latina presso l'Università di Bari e coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. CRISTINA CASSINA, Ricercatrice, Dipartimento di Storia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Pisa MATTEO D’AMBROSIO, Semiologo, già Professore di Storia della Critica letteraria all'Università “Federico II”, Presidente del Comitato Dante di Napoli ANGELO D'ORSI, Professore Ordinario, Storia del Pensiero Politico, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Torino ALESSANDRO DAL LAGO, Professore Sociologia dei Processi Culturali Università di Genova ORNELLA DE ZORDO, Professore Ordinario di Letteratura inglese, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Firenze MARCO FINCARDI, Ricercatore Storia Contemporanea, Dipartimento Studi Storici, Università di Venezia CARLO FORMENTI, Ricercatore, Professore Aggregato, Docente di Teoria e tecnica dei nuovi media, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Lecce GIUSEPPE CARMINE GALLONE, Ricercatore di Scienza e Tecnologia dei Materiali, Dipartimento di Ingegneria Chimica, Chimica Industriale e Scienza dei Materiali, Facoltà di Ingegneria, Università di Pisa FRANCESCA “FRANCA” GIANONI, Femminista, ambientalista, già insegnante, Firenze GIUSEPPINA GUAGNANO, Professore associato di Statistica, Facoltà di Economia, Università “Sapienza” di Roma PAOLO LIVERANI, Professore Associato, Dipartimento di Scienze dell'Antichità (SAGAS), Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Firenze ROMANO LUPERINI, Professore Ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea, Università di Siena,Professore Aggiunto all'Università di Toronto (Canada) ROSARIO MANGIAMELI, Professore Ordinario Storia Contemporanea, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Catania GIANNI MARCONATO, Psicologo, formatore, senior Learning Consultant
JURI MEDA, Ricercatore di Storia della Pedagogia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Macerata SANDRO MEZZADRA, Professore Associato di Filosofia Politica, docente Studi coloniali e post-coloniali, Università di Bologna SALOMONE “MONI” OVADIA, Attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano LUIGI PAOLASINI, Scientist, European Synchrotron Radiation Facility (ESRF), Grenoble (Francia) MARIASERENA PETERLIN, Insegnante, scrittrice, blogger, Roma GIANNI PIAZZA, Ricercatore, docente di Scienza Politica, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Catania LUIGI PICCIONI, Ricercatore, Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria ANTONIO PIOLETTI, Ordinario di Filologia e Linguistica Romanza, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Catania, ex Prorettore e ex Preside Facoltà di Lingue ROBERTO RENZETTI, Docente di Fisica Generale, Università Roma Tre, Saggista LICINIA RICOTTILLI, Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Latina, Università di Verona ANNAMARIA RIVERA, Professore Associato di Etnologia e Antropologia Sociale, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bari, antropologa, saggista, scrittrice FRANCESCA RIZZO NERVO, Professore Associato di Civiltà Bizantina, Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali, Università "La Sapienza" di Roma RENATE SCHULER-OLIVO, Lettrice, Università degli Studi di Udine FULVIO VASSALLO PALEOLOGO, Ricercatore, Dipartimento di Studi su Politica, Diritto e Società, Università degli Studi di Palermo ALESSANDRA VERONESE, Docente Universitaat Trier, Germania STEFANO VILLANI, Professore Associato di Storia Moderna, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Pisa GUIDO VISCONTI, Scienziato e saggista, Professore Ordinario di Fisica del Sistema Terra, Università degli Studi dell'Aquila, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, già consulente NASA (Agenzia spaziale USA), Direttore del CETEMPS CINZIA VISMARA, Professore Associato di Archeologia classica, Università di Cassino e Lazio meridionale PASQUALE VOZA, Professore Ordinario di Letteratura italiana, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Bari ADEL JABBAR, Saggista, sociologo delle migrazioni, docente in diverse Università BRUNERO LISEO, Professore Ordinario di Statistica, Dipartimento di Metodi e Modelli per il Territorio, l'Economia e la Finanza Università “Sapienza” di Roma NICOLA SANTORO, PhD Distinguished Research Professor, School of Computer Science, Carleton University , Ottawa (Canada) ATTILIO SCUDERI, Ricercatore di Letterature Comparate, Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Catania. SILVIA POLETTINI, Ricercatore di Statistica, Dipartimento di Metodi e Modelli per il Territorio, l'Economia e la Finanza, Università “Sapienza” di Roma Sottoscrivo in toto l'appello: in quanto docente universitaria, assisto al continuo deterioramento del livello culturale delle nuove coorti di studenti (per non parlare di ciò che è diventato, parallelamente, il percorso delle lauree brevi e magistrali); in quanto madre di due bambine in età prescolare, guardo con preoccupazione all'ulteriore svilimento della nostra scuola pubblica, un tempo fiore all'occhiello della nostra società e ascensore sociale, ad oggi completamente annientato. Silvia Polettini Firme: http://www.cobas-scuola.it/




Sabato 20 Aprile,2013 Ore: 16:58
 
 
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