36631.GENOVA-ADISTA. Pesanti vincoli di spesa, razionalizzazione dei servizi, ottimizzazione delle risorse interne, insieme al mai sufficientemente realizzato principio di sussidiarietà, sono tra le ragioni addotte dal Comune di Genova per spiegare la scelta di istituire nuove forme di partenariato con soggetti esterni, che ha avuto una sua prima realizzazione, a partire da dicembre scorso, con l’avvio – sperimentale – di laboratori di religione cattolica nelle scuole d’infanzia comunali.

«L’insegnamento della Religione – si legge nella determinazione dirigenziale firmata il 7 dicembre 2011 da Clemino Casalgrandi, in qualità di dirigente del settore Progettazione e Coordinamento del Sistema Pedagogico – deve essere considerato come un’autonoma linea di attività, già gestita tramite personale non di ruolo nell’Amministrazione, che è possibile armonizzare con la nuova impostazione della gestione dei servizi, anche nell’ottica di una maggiore flessibilità organizzativa». «In tale ottica – prosegue – l’insegnamento della religione può configurarsi come attività di tipo “laboratoriale”, inserita e integrata nel piano dell’offerta formativa della scuola infanzia, che utilizza autonomamente tutti gli strumenti e i mediatori didattici necessari al raggiungimento delle finalità educative proprie, tenuto conto delle caratteristiche psico/evolutive dei bambini e delle diverse articolazioni dei gruppi di apprendimento».

A scegliere il soggetto idoneo è stata l’autorità ecclesiastica diocesana che lo ha indicato nel raggruppamento temporaneo di imprese tra le cooperative “Lanza del Vasto” e “Il Sentiero del Movimento Ragazzi”. Cattoliche entrambe, ovviamente, anche aderente alla Compagnia delle Opere la prima. Impegno previsto per il mese di dicembre: 367 ore settimanali da ripartire tra 153 gruppi di bambini. Al costo orario di 27,32 euro (comprensivo di iva e di qualsiasi ulteriore spesa) fa un totale di 23.500 euro.

Ma quella che doveva essere una sperimentazione – «in modo da valutare l’impatto dell’attività quale supporto alla funzione educativa», scriveva ancora Casalgrandi – si è tradotta, immediatamente, in una proficua collaborazione. L’assegnazione del servizio è stata infatti confermata, con analoghe determinazioni, sia per i mesi di gennaio-febbraio che per il mese di marzo. Dalle tasche del Comune – che spiega questa decisione anche in virtù della delibera n. 88 del 29 novembre 2011 con cui il Consiglio comunale «ha ratificato la variazione di bilancio per le risorse, prima destinate alle assunzioni di personale, per “maggiori spese per acquisizione di servizi per insegnamento religione”» – sono usciti quindi per il bimestre gennaio-febbraio 71.380 euro e per il mese di marzo 42.442 euro. In pratica, 10mila euro a settimana, solo per coprire il fabbisogno delle scuole d’infanzia del territorio di Genova. (i. c.)

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Martedì 10 Aprile,2012 Ore: 17:08