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www.ildialogo.org La 31 Ottobre propone un insegnamento curriculare delle religioni,di Agenzia NEV del 19/05/2010

Scuola/1.
La 31 Ottobre propone un insegnamento curriculare delle religioni

di Agenzia NEV del 19/05/2010

Concluso a Roma il convegno nazionale dell'Associazione per una scuola laica e pluralista


Roma (NEV), 19 maggio 2010 - Un insegnamento curricolare del fatto religioso, dal carattere obbligatorio e non confessionale: a 10 anni dalla sua fondazione l'Associazione “31 Ottobre, per una scuola laica e pluralista” torna sul tema che ne ha maggiormente distinto la riflessione, attraverso un convegno tenutosi a Roma lo scorso 15 maggio. Moderato da Nicola Pantaleo, presidente dell'Associazione, l'incontro ha avuto tre relatori che hanno riflettuto sull'inquadramento europeo, sullo statuto epistemologico e sulla possibile ricezione di un insegnamento curricolare delle religioni nella scuola italiana. È stato Flavio Pajer, docente di pedagogia e didattica delle religioni alla Pontificia Università salesiana, a definire il contesto europeo con il suo intervento “Toledo chiama Roma”. Ricordando che l'educazione religiosa rimane in Europa appannaggio dei singoli stati dell'Unione, Pajer ha illustrato il documento redatto nel 2007 a Toledo (Spagna) da 40 giuristi e pedagogisti sui “Principi guida sull'insegnamento delle religioni e delle credenze nelle scuole pubbliche”. Voluto dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), il documento “non esprime né la voce degli Stati né quella delle Chiese, ma dà grande attenzione al fatto che nell'insegnamento religioso a scuola vengano osservati i diritti umani e la libertà religiosa di ognuno”, considerando il fenomeno religioso nella sua dimensione plurale. In più, il testo di Toledo equipara la dignità del pensiero religioso alle convinzioni non religiose, entrambe oggetto dello stesso insegnamento.
Maria Chiara Giorda, ricercatrice in storia del cristianesimo e delle religioni all'Università di Torino, ha invece prospettato le caratteristiche principali di un insegnamento di Storia delle religioni. Questo dovrebbe sviluppare negli studenti delle competenze linguistiche, legate alle narrazioni e ai simboli delle diverse religioni e credenze; storiche, legate non solo ad eventi ma anche a un metodo di studio storico-critico; antropologiche e filosofiche, riguardanti le grandi domande esistenziali poste dalle religioni; senza dimenticare gli ambiti sociologici e artistici.
L'ultimo intervento è stato quello di Ermanno Genre, docente di teologia pratica alla Facoltà valdese di teologia di Roma, che ha esordito con un titolo provocatorio “Religione a scuola: dal corridoio all'aula scolastica”. L'attuale sistema dell'IRC lascia infatti ancora troppe persone nei corridoi delle scuole pubbliche italiane, non permettendo ad un insegnamento non confessionale, quanto più necessario in una società multiculturale come la nostra, di entrare nelle aule scolastiche. Secondo Genre sarebbe giunto il momento di far sì che un insegnamento non confessionale delle religioni venga proposto come materia alternativa all'IRC, corredata di opportuni crediti scolastici.


Sabato 22 Maggio,2010 Ore: 20:19
 
 
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