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www.ildialogo.org Dichiarazione Interreligiosa delle comunità non cattoliche di Cuneo sulla sentenza discriminatrice del Consiglio di Stato,

Cuneo
Dichiarazione Interreligiosa delle comunità non cattoliche di Cuneo sulla sentenza discriminatrice del Consiglio di Stato

Cari Amici,
vi inoltriamo per conoscenza copia della dichiarazione comune (che verrà pubblicata domani su "La Stampa") adottata dalle Comunità religiose non cattoliche di Cuneo sulla sentenza del Consiglio di Stato di martedì scorso, confermante le gravissime discriminazioni già a suo tempo introdotte dal Ministro Gelmini nelle scuole pubbliche statali di ogni ordine e grado, provocanti l´attribuzione finale di voti e punti di scrutinio inferiori a tutti gli scolari e studenti di orientamento confessionale diverso da quello cattolico-romano, rispetto a quelli di confessione cattolica-romana.
Ci auguriamo veramente che moltissime altre condanne e proteste in tutto il Paese denuncino fortemente l´attuale recrudescenza dell´intolleranza e discriminazione religiosa in Italia, ormai non soltanto più praticata dal Governo, ma addirittura avvallata anche da organi giurisdizionali del nostro Stato.
Con i migliori saluti,
Pastore Alberto Romussi
Segretario della Conferenza delle Chiese Evangeliche di Cuneo
(testo della dichiarazione comune concordata:)

"Indignati e feriti"

Siamo assolutamente indignati e ci sentiamo profondamente feriti dalla inaccettabile sentenza del Consiglio di Stato di ieri, che introduce una così palese discriminazione nel nostro Paese tra le persone soltanto in base alla loro confessione o orientamento religioso. A seguito di tale sentenza, d´ora in avanti tutti gli scolari e studenti frequentanti una qualsiasi scuola pubblica in Italia, finanziata con i soldi di tutti i contribuenti, indistintamente dal loro credo religioso, per il solo fatto di essere di orientamento religioso (o di provenire da famiglie di orientamento religioso) ebreo, protestante, ortodosso, cattolico-dissidente, mussulmano, buddista, ateo o di altro convincimento filosofico-religioso, e di non prendere parte dunque all´insegnalento della religione cattolico-romana nelle scuole pubbliche, riceveranno un punteggio di scrutinio finale inferiore rispetto agli scolari e studenti di orientamento religioso cattolico-romano, con gravi conseguenze discriminatrici sul rendimento scolastico e superamento o meno degli esami  e degli scrutini annuali, ammissione all´esame di maturità, ottenimento di borse di studio e sostegni economici e accesso a posti di studio universitari assegnati in base al profitto scolastico. Siamo costernati che tutto ció sia possibile in un Paese fondato su di una Costituzione democratica che afferma  la pari dignità davanti alla legge e l´ugualianza di tutti i cittadini "senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Ci attendiamo che le coscienze e le istituzioni democratiche del Paese esprimano la loro ferma condanna nei confronti di questo atto giurisdizionale di discriminazione seicentesca, prima ancora che esso venga cancellato dalla Corte Costituzionale italiana o dalla Corte Europea dei Diritti dell´Uomo.
Past. Dr Alberto Romussi
Segretario della Conferenza delle Chiese Evangeliche di Cuneo
El Yandouzi Rachid
Presidente della Associazione Speranza e Sviluppo della Comunità Marocchina in Provincia Cuneo
Portavoce del Centro Culturale Islamico
Dr. Tullio Levi
Presidente della Comunità Ebraica di Torino e Cuneo
Prof.ssa Maria Rosa Bersanetti
Presidente dell´Istituto buddista "Tek Chok Sam Ling" di Belvedere Langhe - Cuneo 
Avv. Giancarlo Rebuffo
Presidente della Associazione Oriente-Occidente
Portavoce del Gruppo Buddista Tibetano di Cuneo


Venerd́ 14 Maggio,2010 Ore: 15:45
 
 
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