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www.ildialogo.org Buona Pasqua a prescindere dalla Risurrezione,di <i>Giampiero Monaca</i>  

Buona Pasqua a prescindere dalla Risurrezione

di Giampiero Monaca  

"Desidero proprio che il dialogo tra noi aiuti a costruire ponti fra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell'altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere e abbracciare."
(Papa Francesco)
Concordo senza riserve.
Senza polemica, però, vorrei che questa pacatezza rispettosa nell'incontro tra esseri umani, questo confronto con altre religioni e valorizzazione di ogni spiritualità, cominciasse a scuola, nelle classi perlomeno durante le ore di I.R.C.
Sempre più, già a partire dalle materne l'ora di religione torna a rappresentare, invece, un'esperienza di catechismo non richiesto, di conversione subliminale ad un'adesione acritica a correnti di cattolicesimo ultra ortodosso.
Alcune esperienze personali mi portano a questo convincimento.
Incontro alcuni bimbi di sette- otto anni che mi dicono: preghiamo gesù perché è morto sulla croce.
Ribatto, volutamente senza entrare nel campo della sacralità (quando parlo voglio che i concetti siamo accettabili e comprensbili da tutti, di qualsiasi cultura o religione siano) ....
Quello che é davvero importante di Gesù, non é come é morto...
Ma come ha vissuto!
Li ho visti improvvisamente più sereni e rassicurati.
A sette anni, molto meglio provare ad emulare le azioni di un vivo, invece che doverne condividere anelanti la tragica fine di un martirio ingiusto.
Ma, a qualsiasi età... non ci è richiesto di immolarci cantando il Te Deum.
Non c'è alcuna traccia di eroismo nell'angoscia di Gesù che viene torturato e ucciso, così come Antigone non sceglie di morire, ma non accetta una vita senza Libertà e, certamente, Vittorio Arrigoni non ha cercato una fine eroica, ma non ha voluto smettere di tessere il dialogo.
Scoprire di Essere Pace, di Essere Liberi, Sentire L'altro.... rende invivibile qualsiasi altra condizione, semplicemente.
Mi aspetto quindi, molto di più più da queste ore di insegnamento: un aiuto a vivere e affrontare la vita con la massima fiducia possibile, a saper conservare il più possibilmente intatta l'innata inclinazione dei bambini a percepire e riconoscere la Forza e la Sacralità che stanno in ogni fibra dell' Universo, e che si manifestano in infinite forme: nel protendersi dei rami degli alberi, nella meravigliosa regolarità di cristalli e minerali, nei comportamenti degli animali, nelle emozioni e nei ragionamenti umani e in tutti i meravigliosi equilibri di tutta la "macchina della terra".
Le religioni sono abiti che aiutano gli uomini a proteggersi e a scaldarsi.
Ogni cultura ha la sua, adatta alle sue caratteristiche e gusti.
SE Dio c'è, l'uomo l'ha rivestito con molti abiti, adatti a essere riconosciuto da ciascuno.
Non sta a NESSUNO di noi dire che un vestito è migliore di in altro.
Vorrei maggiore rispetto, nelle nostre aule, per le infinite sfumature della religiosità dei singoli.
la spiritualità NON va INSEGNATA ai bambini...
Basterebbe solo che li aiutassimo a CONSERVARLA mentre crescono.
Noi dobbiamo solo non seppellirli sotto dogmi, paure, divieti e favolette miracolistiche.
In fin dei conti, quando i discepoli, un po' in difficoltà dopo aver ascoltato moltissimi discorsi ed insagnamenti, chiesero al Maestro di fare un "riassunto" di ciò che era davvero il nocciolo del Messaggio, Lui rispose loro: "AmateVI" ( Non amateMI).
Trovo questo fondamentale.
Insomma, un incoraggiamento all'azione sociale e alla relazione solidale più che un'indicazione su come come e chi pregare o in nome di chi agire.
Insomma "siate persone, siate umani l'un con l'altro, e non badate troppo ai paramenti e ai riti e alle celebrazioni sacramentali degli uni o degli altri. Siate il Bene degli Altri!"
Ce n'è già d'avanzo.
Per i concetti più complessi di risurrezione e salvezza... c'é tempo tutta una vita.
Forse, l'Altra.
Giampiero Monaca



Martedì 26 Marzo,2013 Ore: 15:31
 
 
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