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www.ildialogo.org UNA RIFLESSIONE SULL'ORA DI RELIGIONE,di Cipax

UNA RIFLESSIONE SULL'ORA DI RELIGIONE

di Cipax

Quanto dichiarato dal ministro Profumo sul mutamento degli scenari educativi in una società multietnica, e sulla sollecitazione che ne consegue sul terreno di alcune “materie chiave” come la religione e la geografia, avrebbe meritato attenzione maggiore, fino a provocarne un approfondimento adeguato all’importanza del tema, che investe oggi radicalmente l’interesse e la curiosità dei giovani, più degli adulti esposti alla sfida del dialogo e dell’amicizia tra le diversità.

Senonché, purtroppo, deve constatarsi che una proposta di assoluta buona fede del governo tecnico, che avrebbe potuto pacatamente essere discussa nella sede competente del dialogo pattizio, ha provocato nell’episcopato un riflesso di chiusura difensiva tutta giocata a tutela del privilegio concordatario e del già fatto (e si deve riconoscere che non è poco) in termini di modernizzazione del c.d. insegnamento della religione cattolica, un tempo “di Stato”.

Lo stile delle repliche ecclesiastiche non sembra qui al CIPAX in consonanza con l’auspicabile apertura di un dialogo tra Stato e Chiesa sul terreno sensibile di una collaborazione nuova e creativa in tema di rinnovamento culturale della scuola. E fa temere che a un dialogo del genere i vertici ecclesiastici non siano sensibili se non all’interno delle proprie sicurezze concordatarie; salve, ben si intende, le civetterie di un dialogo elitario col “mondo”, all’interno delle cattedre dei non credenti, o delle corti dei gentili. Purché ciascuno resti a casa sua.

Per contro, nella dichiarazione del ministro, cauta insieme e preoccupata, si sarebbe dovuta leggere, a nostro avviso, una sollecitazione cordiale a una lettura comune dei segni dei tempi non tanto nella direzione tradizionale del dialogo con l’ateismo, quanto soprattutto in quella della convivialità e dell’alleanza delle fedi. Su questo piano, esperta come è nel foggiare e governare strumenti giuridici di tutela e dei sistemi spirituali, la Santa Sede potrebbe piuttosto porre generosamente questo talento al servizio degli altri mondi religiosi, feriti e piagati come sono dal dilagare dei fondamentalismi. Non le mancherebbero le energie intellettuali per farlo, se non si concentrasse troppo (ci sembra) nella difesa ad oltranza di un’identità spirituale che nessuno minaccia, al di fuori di un’esterna violenza endemica, che solo rispetto, amicizia e solidarietà possono disinnescare.

Gli Amici e le Amiche del Cipax

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CIPAX - Centro interconfessionale per la pace
Via Ostiense 152/b - 00154 Roma
Tel/Fax: 06-57287347



Sabato 29 Settembre,2012 Ore: 06:57
 
 
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