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www.ildialogo.org L'Italia, il multiculturalismo e la cittadinanza,di Franco Grassi (Ass. “31 ottobre”)

Scuola
L'Italia, il multiculturalismo e la cittadinanza

di Franco Grassi (Ass. “31 ottobre”)

“Qui in Italia i concetti di multiculturalismo, cittadinanza, diritti degli stranieri e dei diversi , o sono ignorati o portano a reazioni inconsulte, incivili, antidemocratiche. Quel che è successo in Norvegia dovrebbe farci riflettere, e riflettere con serietà su cosa si stia seminando nel nostro paese.

I concetti secessionisti dei vari leghisti come Borghezio cominciano come battute da bar ma non si sa dove possono andare a parare (l’esempio Jugoslavo insegni!).

Ma quel che m’interessa di più sono i problemi che oggi cominciano a accadere nella scuola e che nessuno si prende la briga di proiettare in un futuro ormai vicino.

Il diritto alla cittadinanza delle minoranze è ignorato e dimostra come anche la politica dello Stato sia miope nel non prevedere come gli sviluppi all’interno delle strutture pubbliche (in questo caso la scuola) potrebbero cambiare se i non cattolici dovessero aumentare in modo cospicuo. La mia preoccupazione è dettata dall’evidente e totale ignoranza che il nostro ceto politico ha sui problemi delle minoranze in genere. L’unica eccezione in questi ultimi anni è stata la proposta di legge Melandri su “Istituzione dell’insegnamento alle religioni nella scuola secondaria di primo grado e nella secondaria superiore”. Proposta scritta, presentata e….ignorata dal Parlamento!.

Non mi riferisco solo agli islamici, ma anche agli ortodossi , ai laici, e ai non credenti. Con molta probabilità in futuro si tratterà di cittadini italiani non cattolici, teoricamente coperti dalla Costituzione.

In questo caso la scuola si dovrà necessariamente attrezzare per rispettare i diritti di tutti.

E ciò pone un interrogativo inedito “…..Come vivere insieme tra diversi? Come si organizza la città plurale in cui coesistono diversi modi di pensare e differenti stili di vita ?”(1)

Come risponderà la struttura pubblica ad una richiesta di genitori che chiedono il rispetto del Ramadan per i loro figli? Che cosa offrirà l’istituzione- scuola agli studenti ortodossi per la loro Pasqua quasi sempre non coincidente con la nostra, o per il rispetto del sabato per ebrei ed avventisti e per il venerdì degli islamici? Dice Paolo Naso “ La presenza in Europa di fedi e tradizioni diverse che convivono fianco a fianco anche sui banchi di scuola impone un approccio nuovo ,capace di offrire ad ogni studente le conoscenze fondamentali per capire l’identità del suo compagno di banco anche quando indossa una kippah, o un turbante,pratica un digiuno o si astiene da alcuni cibi”. (2)

Purtroppo l’ostacolo maggiore ad uno sviluppo positivo di queste tematiche è , per noi italiani, l’IRC, insegnamento cattolico di indottrinamento,punto essenziale del Concordato e irrinunciabile per i cattolici e le loro gerarchie: penso che l’aumento dei non cattolici nella scuola potrebbe essere in futuro la biblica “ pietra d’inciampo” per il Concordato stesso.

La proposta dell’Associazione “31 ottobre” è per quanto detto di introdurre un’ora curriculare di “Storia delle Religione” gestita da docenti laureati nelle Università di Stato e senza alcun intervento delle Curie vescovili.. Su questi argomenti la “31 ottobre” ha pubblicato gli Atti del Convegno nazionale svoltosi a Roma nel maggio 2010, fascicolo intitolato “ Per un insegnamento curriculare delle religioni”, diffuso fra iscritti all’Associazione e Istituzioni ( evangeliche e laiche).

Franco Grassi (Ass. “31 ottobre”)

  1. Elena Bein Ricco “La laicità” , Dic.2007 Ecumene Quaderni N° 7

  2. Paolo Naso “Religioni a scuola? Al plurale e laicamente”, 17 maggio 2011 ( articolo a commento del convegno di Firenze del 14 maggio 2011)



Lunedì 22 Agosto,2011 Ore: 16:57
 
 
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