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www.ildialogo.org Dal riso sardonico alla risata liberatoria,di Vincenzo Pillai

Referendum - Un Commento dalla Sardegna
Dal riso sardonico alla risata liberatoria

di Vincenzo Pillai

Adesso vien quasi da ridere e, questa volta, non si tratta del riso sardonico di fronte alle battute sui sardi del priapo di palazzo Chigi; è una risata liberatoria per scaricare la tensione nervosa di due mesi di campagna referendaria a tappe, con qualcuno che, all’inizio di giugno, cominciava ad insinuare che l’aver fatto il referendum consultivo a Maggio indeboliva la partecipazione del voto sardo a giugno, perché in molti avrebbero pensato che non era il caso di tornare a votare. Nell’ultima settimana abbiamo dovuto concentrare il nostro intervento contro questo rischio e certamente non ci ha aiutato la censura di Ballarò sull’iniziativa del comitato sardo. Finalmente possiamo dire che il risultato di Maggio ha avuto un significato unicamente positivo: far capire a tutti che si poteva vincere in tutt’Italia. Ora i militanti comunisti sardi sono attesi ad una prova non meno difficile: lavorare con tutti i comitati che si sono formati contro l’installazione della cortina elettronica del fronte sud della Nato (4 radar con un raggio d’azione di 50 km), lungo le coste occidentali della Sardegna. Occorre lavorare nei comitati con lo stesso rispetto altrui usato durante la campagna referendaria, perché liberare la Sardegna da ulteriori servitù militari è nello stesso tempo un passo fondamentale per far avanzare la lotta contro il poligono interforze di Quirra e far crescere la consapevolezza di un popolo che vuole decidere quale sviluppo dare alla propria società; è, nei fatti, lotta contro il modello di produzione, consumo e di guerra che la forma attuale dell’imperialismo vuole imporre a tutta la terra e che vogliamo contrastare con le campagne politiche di massa sui temi del sociale.

Vincenzo Pillai

 



Luned́ 13 Giugno,2011 Ore: 17:53
 
 
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