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www.ildialogo.org Buona Pasqua da Lira,di p. Giuseppe Franzelli, vescovo

Buona Pasqua da Lira

di p. Giuseppe Franzelli, vescovo

 Lira, 5 Aprile 2012 – Giovedì Santo

Carissimi,

Buona Pasqua! Il Signore Risorto doni a ciascuno di voi la sua gioia e la sua pace!

Confesso che stavolta mi ѐ difficile scegliere e concentrarmi su quanto vorrei condividere con voi. Non mi mancano certo ‘storie’, situazioni ed episodi di vita vissuta da raccontarvi. Per questo, ho solo l’imbarazzo della scelta. Ma c’ѐ una domanda che mi ha particolarmente colpito stasera, nella messa del Giovedì Santo. E’ diretta a me e a voi, e sento debba avere la precedenza su ogni altra cosa che vorrei e potrei raccontarvi: “Capite ciò che vi ho fatto?” (Gv. 13,12).

E’ la domanda che Gesù rivolge ai suoi discepoli dopo aver lavato loro i piedi durante l’ultima cena, la sera in cui offre tutto se stesso - il suo corpo e sangue - come cibo nell’Eucaristia. Per noi, a distanza di duemila anni, ciò che Gesù ha fatto nei tre giorni di quella prima Pasqua, ѐ chiaro: dall’istituzione dell’Eucaristia alla lavanda dei piedi, dalla passione e morte in croce fino alla sua risurrezione. Son tutte cose che abbiamo imparato fin dal catechismo. Il problema però ѐ un altro: comprendiamo davvero il mistero dell’amore di Dio per noi, rivelato nella passione, morte e risurrezione di Gesù?

Umanamente, siamo incapaci di comprendere adeguatamente la forza e la tenerezza di questo amore infinito e personale per ognuno di noi. Per questo siamo invitati a contemplarlo e celebrarlo ogni anno. Perché abbiamo bisogno di capire più a fondo, accogliere ed abbracciare il dono dell’amore così grande e sempre nuovo di un Dio che in Gesù si e’ fatto nostro fratello. Sentire che mi vuole un bene da… morire, e di fatto e’ morto e ha dato la sua vita per me, perché anch’io risorga e condivida con lui una vita nuova. “Capite ciò che ho fatto per voi?” Per comprenderlo davvero, non basta la nostra riflessione. Occorre la grazia e il dono della fede, da chiedere nella preghiera. Chiediamolo insieme, io per voi e voi per me, perché quest’anno la nostra Pasqua, il ‘passaggio’ del Signore nella nostra vita, sia più vero, profondo e fruttuoso.

Ma Pasqua non e’ solo la contemplazione e l’esperienza dell’amore di Dio, rivelato in ciò che Cristo ha fatto per noi. Dopo aver spezzato il pane del suo corpo, Gesù ordina ai suoi: “Fate questo in memoria di me”(Lc. 22,19). E dopo aver lavato i piedi ai discepoli, dice loro: “Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi’ (Gv. 13,14-15).

Ci viene chiesto, anzi comandato, di spezzare ed offrire la nostra vita – di celebrare ogni giorno la nostra messa, il nostro sacrificio unito a quello di Cristo – facendone un dono di amore agli altri. Di lavare i piedi gli uni degli altri, cioè di metterci a servizio dei fratelli, specialmente di chi ha più bisogno di essere accolto, perdonato, aiutato ed amato. Solo così la nostra Pasqua sarà autentica e completa. Il ‘passaggio’ dell’amore di Dio che in Gesù morto e risorto ci salva e trasforma la nostra vita di ogni giorno, coinvolgendoci nel suo stesso stile di amore e servizio, nella situazione e società in cui viviamo. E’ questa la Pasqua vera, che chiedo per me e che auguro a tutti voi.

Immagino che a questo punto qualcuno sarà piuttosto sorpreso e magari anche un po’ infastidito dal tono troppo ‘spirituale’ di questa lettera. Non ho forse cose più concrete e attuali da raccontare? In realtà, quella che ho ricordato e condiviso con voi e’ la notizia più grande e più bella,il ‘vangelo‘ dell’amore di Dio per me e per ciascuno di voi. Come missionario, ѐ questa la storia d’amore che sono inviato ad annunziare. Tanto più che solo in questa grande storia ci stanno dentro ed acquistano un significato più profondo e una luce nuova tutte le nostre storie personali, le croci e le gioie piccole o grandi che ognuno di noi sta vivendo in Italia e in Uganda.

Ci sta la storia di Silvia, la ragazza che ho mandato a studiare giornalismo. E’ venuta in lacrime dopo la messa per dirmi che oggi pomeriggio, mentre mi stava intervistando per la nostra radio diocesana, le hanno rubato la bicicletta. Abita a vari chilometri da qui, e non sa come farà per venire a lavorare ogni giorno. Non ѐ in grado di comperarne un’altra, e sta pregando perché il ladro le riporti la bici… Mi ha colpito la sua fiducia, anche se ho qualche sospetto che, qualora il ladro non si penta, Silvia creda e speri che il Signore ispiri il vescovo a venirle incontro…. Ben diverso l’atteggiamento di oltre il 50% degli ugandesi che, secondo un recente sondaggio, non ha più alcuna fiducia che il governo possa e voglia prendersi cura e risolvere i problemi della gente. Sembra ci sia più interesse a soffocare manifestazioni di protesta e a imbavagliare i mezzi di comunicazione che a ridurre ulteriormente l’inflazione, attestata al 21%. Mentre si prepara a celebrare in Ottobre 50 anni di indipendenza, l’Uganda ѐ tornata alla ribalta mondiale attraverso “KONY 2012”, un documentario immesso sulla rete internet e visto da 100 milioni di utenti. Il messaggio ambiguo ed impreciso del documentario sulle atrocità commesse per oltre 20 anni dal capo dei ribelli LRA (ma non solo!) mi ricorda che comunque, ora che Kony ѐ lontano, tocca a noi “lavare i piedi” e lenire le ferite degli ex bambini soldato che vivono fra noi, cercando di guarire e ricostruire una società traumatizzata da indicibili violenze. Anche la storia di Kony, per molti versi assurda, va collocata, riletta e compresa nel contesto della grande storia in cui il Signore risorto vince la morte ed il male con il suo amore.

Lo stesso vale per le vostre vicende e difficoltà personali, alle prese con una situazione economica e sociale tutt’altro che invidiabile anche in Italia. L’amore vince. Gesù risorto, se lo accogliamo e restiamo uniti a Lui, ci rende capaci di vivere positivamente e con speranza situazioni altrimenti impossibili. E vale naturalmente anche per me. Oltre alla normale stanchezza per il cumulo di impegni e lavoro che sembrano moltiplicarsi,non mancano le preoccupazioni per la scarsezza del personale e quelle economiche per i molti impegni cui la diocesi deve fare fronte, fra cui l’arredamento e le attrezzature dei nuovi uffici diocesani. Ma non mancano neppure i segni che Lui, il Signore, ѐ vivo e presente nella mia povera storia personale e mi accompagna fedelmente con il suo amore. Vi indico solo tre numeri: 45, 7 e 70. No, non ѐ un terno al lotto e neppure il segno che ho perso la testa e sto.. dando i numeri! E’ tutto molto più semplice e bello: un mese fa ho celebrato 45 anni di sacerdozio, fra qualche mese compirò 7 anni come vescovo e lunedì prossimo ringrazierò il Signore per avermi concesso 70 anni di vita! Sì, sono un uomo fortunato, perché amato personalmente da Dio in Gesù e sostenuto dal suo Spirito. Ma cosi siete voi, ognuno di noi. Augurandovi una Buona e Santa Pasqua, vi invito a ringraziare insieme il Signore e a scoprire nella vostra vita i tanti “numeri” e i segni del suo Amore! Con un forte abbraccio, p. Giuseppe

PS. Dato che siamo in periodo di dichiarazione dei redditi, mi permetto di segnalare a quanti ancora non lo sapessero che un gruppo di parenti ed amici in Italia ha formato una ONLUS al fine di sostenere le opere ed attività della diocesi di Lira. L’associazione ONLUS “Due Mani”, regolarmente registrata, mi ha già aiutato a realizzare varie iniziative a favore della mia gente. Se volete dare una mano, potete donare il vostro 5 per mille o segnalare la cosa ad altri interessati. Per ulteriori informazioni, potete usare i seguenti numeri: Tel. 030- 7090411 – Cell. 349 66 045. Grazie!

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Dona il tuo 5 PER MILLE a sostegno della diocesi di Lira - UGANDA

ASSOCIAZIONE DUE MANI ONLUS” Via Roma 4, Roccafranca, BS CODICE FISCALE: 98 158 150 171



Mercoledì 11 Aprile,2012 Ore: 15:26
 
 
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