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www.ildialogo.org TUTTI VANNO ALLA CAPANNA,di Beppe Manni

TUTTI VANNO ALLA CAPANNA

di Beppe Manni

31 dicembre 2016 - Gazzetta di Modena
A mia nipote che avrà quindici anni nel 2030 perché non metta in cantina e dimentichi Gesù come si fa quando il 7 gennaio si smonta il presepe, pensando che la storia raccontata dalle statuine, sia solo una bella favola che parla di un bimbo prodigio circondato da angeli svolazzanti in cielo e pastori felici, da stelle e re magi misteriosi. Adatta ad ingenue fanciulle e a bambini sognanti.
“Cara Caterina, Maria e Giuseppe abitavano a Nazareth un piccolo paese della Galilea. Un giorno ricevettero un avviso importante: dovevano andare lontano a Betlemme, per dichiarare le loro generalità davanti a un funzionario del re. Giuseppe lasciò il suo lavoro di falegname e si mise in cammino insieme ad altri compaesani per un lungo viaggio di un mese. Maria aspettava un figlio e Giuseppe era molto preoccupato, ma la mamma aveva fiducia in Dio che li avrebbe aiutati. Quando arrivarono vicino a Gerusalemme il bimbo stava per nascere, non sapevano dove andare, nessuno li voleva in casa. Un pastore buono li fece entrare nel ricovero delle sue pecore e fu proprio qui che nacque il bambino. Il papà lo chiamò Gesù che vuol dire salvatore. Il pastore avvisò subito i suoi amici che di notte facevano la bada ai loro animali. Commossi dalla nascita di un bambinello lontano da casa, andarono a vederlo e a portargli un po’ di pane e di latte. Quando impararono che si chiamava Salvatore ebbero la certezza che Dio aveva ascoltato le loro preghiere e cantarono e danzarono felici perché il Signore si era ricordato dei più poveri e deboli. Erode era un re sospettoso e cattivo. Le sue spie lo informarono che i pastori facevano festa per la nascita di un bimbo straordinario, e che uomini buoni e sapienti si erano messi in viaggio dal lontano oriente per conoscere questo piccino che Dio aveva donato agli uomini per aiutarli a cambiare il mondo e costruire la pace tra gli uomini. Il re si preoccupò molto. Ne parlò con i sacerdoti che ogni giorno facevano sacrifici e preghiere nel grande tempio di Gerusalemme. Insieme decisero di cercare il bambinello misterioso. Erode mandò i suoi soldati per ucciderlo. Giuseppe lo imparò e spaventato prese il figlio e sua madre, e di notte senza farsi vedere da nessuno fuggirono lontano.
Cara Caterina questo racconto lo hanno immaginato e costruito i primi seguaci di Gesù per far comprendere meglio il significato profondo della sua vita di adulto. Infatti egli ha fatto del bene ai poveri, ai malati e alle persone sole e gli uomini e le donne buone lo hanno amato e seguito. Ma i potenti, i ricchi e i sacerdoti del tempio, lo hanno calunniato, imprigionato e ucciso inchiodandolo in una croce. Anche oggi chi vuole mettere in pratica la sua parola di pace e di amore viene perseguitato dai prepotenti e dai cattivi che hanno paura di perdere il loro potere e le loro ricchezze”.

 



Sabato 21 Gennaio,2017 Ore: 23:26
 
 
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