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www.ildialogo.org Né la croce né la mezzaluna, ma un bambino indifeso condannato a morte,di Beppe Manni

Né la croce né la mezzaluna, ma un bambino indifeso condannato a morte

di Beppe Manni

Riprendiamo questo articolo, su segnalazione dell'autore che ringraziamo, dalla  Gazzetta di modena  il 24 dicembre
La volontà di rinunciare al presepe per rispetto dell’Islam, mi sembra un errore determinato dall’ignoranza. Non si tratta di fare le barricate per difendere le proprie tradizioni; non dovrebbe esistere alcun conflitto tra l’Islam e Gesù. L’Islam fa parte delle tre grandi religioni monoteistiche e cosiddette del Libro: gli Ebrei, i Cristiani, gli Islamici. Maometto si ritiene l’ultimo dei profeti dopo Abramo, Mosè, Gesù, che sono ricordati con grande rispetto nel Corano. Gesù è conosciuto dai musulmani con il nome di Isa ibn Maryam, (Gesù figlio di Maria), e viene più volte citato nel Corano. Ovviamente vi sono differenze sostanziali: l’Islam non crede che Gesù sia incarnazione di Dio, bensì lo considera solo un Profeta. Nel Corano viene riportata la nascita virginale di Gesù da Maria: (Cor. III: 42, 45, 57) - "Maria! In verità Allah ti ha prescelta, ti ha purificata e ti ha eletta su tutte le donne del creato...O Maria, Iddio t'annunzia la buona novella di una Parola che viene da Lui, e il cui nome sarà il Cristo, Gesù, figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'altro e uno dei più vicini a Dio". Wael Farouq, docente musulmano presso l’American University del Cairo e dell'Università Cattolica di Milano, dichiara: "Gesù Cristo possiede, nel nobile Corano, uno status superiore rispetto agli esseri umani ordinari […] infatti è la Parola di Dio e uno Spirito che da Lui proviene, deposto nel grembo di Maria Vergine”.
Per una serie di conflitti, guerre e ragioni politiche, le due anzi le tre religioni si sono trovate in questi due millenni, molte volte in lotta. Ma ci furono momenti fortunati di dialogo e di scambio culturale molto importanti.
Oggi in un momento particolarmente tragico e di confusione, sarebbe necessario rivisitare la storia, le tradizioni e i contenuti delle tre grandi religioni.
Non cancelliamo il presepe: verrà spiegato e percepito in modi diversi senza tentare di imporre la propria visione ideologica e di fede. Per il cristiano il natale è il momento nel quale Dio entra nel mondo per salvarlo; attraverso la nascita di Gesù inizia una nuova stagione della rivelazione. Per il non credente o il fedele di altre religioni, il presepio va rispettato come una tradizione millenaria della nostra terra. E’ la storia della nascita in “Oriente”, nel Nord Afrivca, di un grande profeta, di un uomo buono che ha speso la sua vita per gli ultimi e per i poveri, ucciso dai potenti della politica e dagli uomini del tempio. Da re, sacerdoti e imam, di tutti i tempi che non accettano un messaggio di pace e di giustizia, che scardina il loro potere.
Nelle scuole se vogliamo togliamo pure il crocefisso, ma facciamo il presepe spiegando ai bambini il suo significato trasversale e universale e chiediamo ai piccoli di altre fedi il racconto e le loro storie religiose.
Beppe Manni Natale 2016

 



Mercoledì 28 Dicembre,2016 Ore: 18:52
 
 
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