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www.ildialogo.org Lettera di Natale 2016,di J.P.PEZZI

Lettera di Natale 2016

di J.P.PEZZI

Carissimi,
l'appuntamento per il Natale arriva quest'anno in un contesto politico e culturale per molti versi difficile da interpretare e forse anche da vivere.
Per me il 2016 è stato un anno "ricco" di circostanze impreviste che mi hanno "obbligato" a centrare la mia attenzione su due aspetti della vita: la fragilità e una necessaria auto coscienza.
Tutto è cominciato, come sapete, con il tumore alla prostata: avevo deciso di tenere la notizia solo per me e questo per poco non mi fa' perdere l'affetto di una persona molto cara. Una mano amica, poi, mi aprì gli occhi su una soluzione di cui negli Stati Uniti nemmeno si parlava e il PSA da 8,7 prima dell'intervento è sceso a 0,23 (certo morirò però non di questo tumore!). Un'esperienza questa che con un paio di errori, per non aver accolto consigli anche se indiretti, mi hanno fatto capire come è facile chiudersi in una pretesa autonomia e autosufficienza.
Durante tutto questo tempo, da un lato, mi ha seguito la presenza di una giovane donna che dalla Francia mi contattò via email perchè decisa all'eutanasia. Una persona maltrattata dalla vita e adesso piena di astio, rancore, sfiducia in tutti. Nel suo ultimo messaggio mi parla di tentato suicidio, fallito solo perchè l'assistente sociale è arrivata prima del previsto. Un libro, ricevuto in regalo, mi ha immerso nel mondo di questi disperati della vita che cercano nella morte dolce una risposta all'angustia del vivere.
Dall'altro, la morte di due compagni di missione, uno con cui ho condiviso l'esperienza fra i pigmei, l'altro con cui ho vissuto anni di studio a Roma, in Burundi e in Congo. E poi la morte di una volontaria, conosciuta già durante gli studi a Roma e che ci accompagnò nella vita missionaria in Burundi e quella di un compagno di ordinazione; a cui si è aggiunta la sofferenza di un altro amico di cammino a cui hanno incontrato un tumore nel cervello. Infine un padre anziano, membro della nostra comunità, adesso in fase di riabilitazione, è stato in ospedale per tre settimane, di cui una in terapia intensiva. Seguirlo giorno dopo giorno come power attorney (amministratore di sostegno), vedere le reazioni di fronte agli inconvenienti della malattia e della vecchiaia, il desiderio di farla finita, lo scoraggiamento per mancanza di motivazioni a vivere (ha ormai 85 anni), la lenta ripresa è stato tutto una provocazione. Pure noi religiosi e missionari rischiamo di costruire la nostra identità personale sull'attività e l'impegno per gli altri, diventando "attivisti della religione"!
Nel mio lavoro di giustizia e pace trovo importante il dialogo interreligioso e interculturale; la creazione é "una" ed è, ci piaccia o no, la nostra casa comune. Questo dialogo non solo è indispensabile ma è una missione e una opportunità; per essere vero, richiede, però, che si eviti ogni forma di sincretismo culturale e religioso, e la deriva ideologica. Essere in sintonia con tutti è un bene per tutti ma è qualcosa di estremamente serio: esige una profonda identità e appartenenza religiosa, una chiara e cosciente identità culturale, una identità personale interiorizzata e assunta. Solo così le differenze sono identificate, rispettate, assunte. Questo, mi pare, vale in tutte le sfide della vita anche se i ritmi delle realtà umane e le circostanze, ci portano a dare maggior importanza "qui e adesso", una volta all'appartenenza religiosa, un'altra all'identità culturale e "ogni tanto" all'identità personale.
Se durante anni, il mio impegno religioso e per la giustizia sociale mi ha portato, me ne rendo conto, a riflettere soprattutto sull'identità religiosa e culturale, le circostanze del 2016 mi hanno fatto sentire a fior di pelle la fragilità del vivere e la necessità dell'auto consciencia. Sperimentare la fragilità della vita apre alla comprensione e com-passione verso gli altri e l'auto coscienza porta ad essere sempre "presente, attento e aperto" ad ascoltare l'imprevisto della vita.
Fragilità e auto coscienza che la dimensione di fede e la comunione con tutta la realtà che ci circonda approfondiscono.
Adesso mi capita che una delle mie più strette collaboratrici nel lavoro di giustizia e pace decide, per ragioni certamente profonde ma che mi rimangono sconosciute, di troncare la collaborazione. Però scopro che tra i vecchi amici d'Africa molti continuano impegnati nel cercare di fare questo mondo un po' migliore. L'invito a ritrovarci dopo 45 anni, "quelli del Kilimanjaro" è certo solo un dettaglio, però mi pare completi l'esperienza d'identità personale di quest'anno.
Anno vissuto a Chicago, il che non mi ha impedito di portare avanti il mio lavoro attraverso la Newsletter, gli articoli, i c ontatti; il ministero sacerdotale in un certo senso è stato anche più intenso. Però è stata una parentesi. Ritornerò presto alla mia sede abituale dedicato per completo al ministero della giustizia sociale. Ci sono già in programma due corsi in America Latina e uno in Africa, oltre al lavoro quotidiano, metodico, meno entusiasmante ma indispensabile.
Che significa allora il ritorno di un evento religioso come il Natale? Per me quest'anno significa rivedere ciò che credo, professo, vivo. Verificare in che cosa vedo, definisco, vivo la mia personale identità. Vagliare l'ordine morale, i principi e le pratiche etiche del lavoro che mi impegna. E scoprire che ogni giorno è uno spazio di speranza aperto al futuro e d'azione di grazie per il passato e il presente.
Non si tratta, davanti alla fragilità della vita, di cedere alla tentazione di tirare i remi in barca, mi ripeto ogni mattina, ma di lavorare, vivere intensamente l'attività e il momento presente nella lucida consapevolezza della finalità e della fine dell'esperienza umana. E questo è un natale, molto personale che mette in sintonia con la nascita e la rinascita della vita, dell'Uno, dell'universo.
Con il profondo rispetto per le differenti visioni umane e religiose di ciascuno di voi, è quanto auguro anche a voi di tutto cuore.
Gian Paolo
Chicago, 15.12.2016
1615 31st Street, La Grange Park, Illinois 60526 - USA



Sabato 17 Dicembre,2016 Ore: 14:12
 
 
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