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www.ildialogo.org Buon Natale ! Se siamo ancora capaci di stupore, di amore, di poesia...,di Giovanni De Rosa

Buon Natale ! Se siamo ancora capaci di stupore, di amore, di poesia...

di Giovanni De Rosa

Ringraziamo l'amico Martino Pirone per averci segnalato questi auguri di natale di Giovanni De Rosa che abbiamo ripreso dal suo blog http://giovanniderosa.blogspot.it
Buon Natale !
Buon Natale, senza  ipocrisie e senza "buonismo". 
Buon Natale  a chi non riesce a fare i conti con la storia che cambia, perchè sappia chinarsi sulle sofferenze dei migranti, dei poveri, degli ultimi  e davanti al Bambino che nasce a Betlemme sappia stupirsi e piangere per i tanti bimbi che neppure riescono a nascere o, una volta nati, neppure riescono a superare gli "abissi " di povertà, indifferenza, ingiustizie, violenze che li separano da questo nostro pezzo di mondo ripiegato su stesso, incapace di guardare più in là del proprio ombelico ! 
Buon Natale a coloro che ci Governano da Roma o dai nostri piccoli municipi di paese, purchè scendano dai piedistalli fatui su cui si sono innalzati come divinità pagane, esigendo quotidianamente tributi di lacrime, di sofferenze, di dignità calpestata. 
 
Buon Natale, se  sapranno spogliarsi della loro insopportabile arroganza che li porta a disporre della vita, del lavoro e della dignità di ciascuno di noi come fossimo sudditi e non "sovrani", come la Costituzione ci considera.
Buon Natale ai miei concittadini se sapranno affrancarsi dalla soggezione che ancora li fa inchinare ai potenti, che ancora li costringe a impetrare  favori clientelari - col cappello in mano - al sindaco o al parroco pro tempore, all'assessore o al burocrate  arrogante.
Buon Natale a chi è senza lavoro, italiano o immigrato non fa differenza, e vede la sua vita naufragare, i suoi sogni infrangersi contro mura altissime e robuste alzate a difesa delle troppe  "città proibite " ove si concentra il potere politico, finanziario, economico, culturale.
Buon Natale a chi sa sottrarsi alla tentazione dell'indifferenza che umilia prima gli indifferenti stessi e poi le persone che hanno trattato come ombre; a chi sa sottrarsi all'ipocrisia e alla falsità che spinge a  giustificare i comportamenti peggiori invocando  improbabili scontri di civiltà e antiche tradizioni scoperte salendo forse alle sorgenti del Po.
Buon Natale a chi non ha paura di un  mondo che cambia ma è pronto a mettersi in gioco per capire ogni differenza, abbattere ogni barriera, spalancare le porte del cuore e tendere una mano all'altro, comprendendo che ognuno è "altro" per l'altro e quindi "uguale" nella ricchezza delle diversità .

A qualcuno i miei auguri non piaceranno, me ne farò una ragione. Sono certo invece che piaceranno a quei credenti e non credenti che ogni giorno compiono gesti concreti di accoglienza e di condivisione. Piaceranno a chi è capace di stupore, perchè il Natale è stupore e poesia per eccellenza e lo è per ricchi e poveri, credenti ( anche non cristiani) e non credenti, perchè stupirsi di fronte ad ogni vita che nasce, di fronte al miracolo della vita che si rinnova, è profondamente umano.

Sono certo che i miei auguri  piaceranno  invece a Meriam e a Valerio,  alle tante Meriam e i tanti Valerio che ho incrociato nella mia vita .
A Meriam,  che mi ha fatto scoprire le figure di Maria e di Gesù nel Corano, entusiasta per l'occasione che le offrivo facendole visita nel bel mezzo della recita della Sura XIX (detta di Maria - Maryamversetti 16-34 ; e a Valerio che mi ha fatto riscoprire il fascino e la poesia della Natività attraverso la tradizione popolare ( lui che è un filosofo ! ) riversata a piene mani nei Vangeli non canonici e apocrifi.

I miei auguri di BUON NATALE, voglio che quest'anno, ancora più esplicitamente che in passato, abbraccino allo stesso modo i cristiani, i fratelli musulmani - che alle loro sofferenze di immigrati, spesso clandestini costretti a lavori senza dignità, hanno aggiunto quest'anno l'onta di un terrorismo che li ha umiliati e offesi - e i non credenti capaci di stupore, di fronte alla narrazione della Natività e alla partecipazione di tutto il creato a quell'evento eccezionale. Partecipazione cosmica che nel Corano è espressa attraverso la premura di una  palma che lascia cadere sul grembo di Maria partoriente alcuni datteri, quasi ad alleviarne le  doglie  e, nel ProtoVangelo di Giacomo attraverso il fermarsi del tempo, il blocco estasiato di ogni attività, di fronte al grande evento di un Dio che si fa bambino.

Auguri di Buon Natale e di sincero stupore, leggendo frammenti di sacro, esponendoci a raggi di Luce che  certo promanano dalla stessa inesauribile Fonte.

 
Dal  CORANO
Sura XIX ( detta di Maria-Maryam), versetti 16-34
 
Il Corano, edizione in  arabo e italiano 
«16E nel Libro ricorda Maria, quando si appartò dalla sua gente lungi in un luogo d’oriente. 17Ed essa prese, a proteggersi da loro, un velo. E Noi  le inviammo il Nostro Spirito, che apparve a lei sotto forma di  uomo perfetto». 18 Ella gli disse: «Io mi rifugio nel Misericordioso avanti a te, se tu sei timorato di Dio!». 19Rispose: «Io sono il Messaggero del tuo Signore, per donarti un fanciullo  purissimo».20Disse: «Come potrei avere un figlio, se mai un uomo mi ha toccata e non sono certo una libertina?». 21Rispose: «Così sarà. Perché il tuo Signore ha detto: “Cosa facile è questa per me. Faremo di lui un segno per le genti e una misericordia da parte Nostra. E’ cosa stabilita». 22Lo concepì e, in quello stato, si ritirò in un luogo lontano. 23I dolori del parto la condussero presso il tronco di una palma. Diceva: «Me disgraziata! Fossi morta prima di ciò e fossi già del tutto dimenticata!». 24E la chiamò una Voce di sotto la palma: «Non ti affliggere, perché certo il tuo Signore ha posto un ruscello ai tuoi piedi; 25scuoti il tronco della palma: lascerà cadere su di te datteri freschi e maturi. 26Mangia, bevi e rinfrancati: Se poi incontrerai qualcuno, di’: “Ho fatto un voto al Misericordioso e oggi non parlerò a nessuno”».
27Tornò dai suoi portando il bambino. Dissero: «O Maria, hai commesso un abominio! 28O sorella di Aronne, tuo padre non era un empio né tua madre una libertina». 29Maria indicò loro il bambino. Dissero: “Come potremmo parlare con un neonato nella culla?». 30Ma Gesù disse: «In verità sono un servo di Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta. 31Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto l’orazione e la decima finché avrò vita, 32e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento né miserabile. 33Pace su di me il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita». 34Questo è Gesù, figlio di Maria, parola di verità…».

 
Da I VANGELI APOCRIFI a cura di Marcello Craveri, 1969 EINAUDI EDITORE.
ProtoVangelo di Giacomo.
 
I VANGELI APOCRIFI, di Marcello Craveri, Einaudi editore
XVII.
1.Or venne un ordine dell’imperatore Augusto che fossero censiti tutti gli abitanti di Betlemme di Giudea. E Giuseppe pensò: ” Io farò iscrivere i miei figli; ma per questa fanciulla, che farò ? Come la farò iscrivere ? Come mia moglie ?  Mi vergogno. Allora, come figlia ? Ma lo sanno tutti i figli di Israele che non è mia figlia! Il Giorno stesso del  Signore*  indicherà qual è la volontà del Signore”.
2.Sellò quindi l’asina e vi fece sedere Maria, e suo figlio conduceva la bestia, e Giuseppe li seguiva. Quando furono a tre miglia di distanza , Giuseppe si voltò e vedendola triste disse tra sé : “ probabilmente quello che è in Lei la fa star male”.
E un’altra volta si voltò Giuseppe e vide che essa rideva. Allora Le disse : - Maria, che cos’hai. Che vedo il tuo viso ora ridente ora accigliato? – E disse Maria a Giuseppe: - E’ perché vedo con i miei occhi due popoli: uno che piange e si batte il petto, l’Altro che è lieto ed esulta .
3.Giunti a metà del cammino, Maria gli disse: - Fammi scendere dall’asina , perchè quello che è in me mi fa forza per venire alla luce.
Egli la fece scendere dall’asina e le disse:- Dove ti condurrò per nascondere questa tua sconvenienza*? Qui il luogo è deserto.
XVIII.
1.Ma trovò là una grotta  e ve la condusse dentro, lasciando presso di lei i suoi figli, ed egli uscì a cercare una levatrice ebrea* nel paese di Betlemme.
2. – E io Giuseppe* stavo camminando, ed ecco non camminavo più*. Guardai per aria e vidi che l’aria stava come attonita, guardai la volta del cielo e la vidi immobile e gli uccelli del cielo erano fermi. Guardai a terra e vidi posata lì una scodella: e quelli che stavano masticando non masticavano più, e quelli che stavano prendendo del cibo non lo prendevano più, ma i visi di tutti erano rivolti in alto. Ed ecco delle pecore  erano condotte al pascolo, e non camminavano, ma stavano ferme; e il pastore alzava la mano per percuoterle col bastone, e la sua mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano; …e insomma tutte le cose , in un momento , furono distratte dal loro corso*.

 
Buon Natale e un sereno anno nuovo !



Sabato 26 Dicembre,2015 Ore: 18:58
 
 
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