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www.ildialogo.org Buon anno nuovo,di Agostino Rota Martir

Buon anno nuovo

di Agostino Rota Martir

Giorni fa ricevo via email questa bella immagine che raffigura un’ icona di Maria dipinta sul muro che divide Betlemme. Il titolo di questa icona mi ha sorpreso: “Solvens parietem” – Maria che distrugge i muri.
Nell’icona, sono ben visibili le crepe (credo dipinte) sul muro che divide in due Betlemme, è un’immagine che colpisce e sorprende. Siamo abituati, almeno io a contemplare la tenerezza di Maria, colei che protegge, consola, che accoglie il piccolo Gesù tra le sue braccia, colei che lo offre a tutta l’umanità, alla Chiesa e ai poveri, agli ammalati in cerca di una Sua Grazia e di un suo sguardo benevolo.
Maria che distrugge i muri..
Appena ieri, la Chiesa ha celebrato la Sacra Famiglia di Nazareth e il vangelo di Matteo mi aiuta a comprendere questa icona e ad accostarla a quella più nota della Tenerezza. Quella di Maria è una tenerezza capace di distruggere i muri di separazione, proprio perché è stata modellata sì dallo Spirito, ma anche dalle fughe, dalle paure e lacrime versate in terra straniera d’Egitto. “Giuseppe alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto.”
Il Natale è la profezia di Dio che mette in movimento, che chiede anche a noi di saperci alzare dalle nostre rassegnazioni, di reagire di fronte alle crisi, proprio come fanno i migranti obbedienti alla voce del sangue, esperti nel superare barriere, confini..e leggi erette come muri per respingere chi osa avvicinarsi alle nostre fortezze. La Sacra Famiglia profuga in Egitto è stata più fortunata di tanti migranti di oggi: ancora non era in vigore il reato di immigrazione clandestina, così non ha rischiato di finire “accolta” in qualche CIE Egiziano.
“Fuggi in Egitto..” ieri come oggi, sembra proprio che l’essere profugo, migrante, clandestino rientra a far parte del disegno di Dio. E’ il granello di sabbia che cadendo negli ingranaggi della malvagità, dell’indifferenza smaschera i nostri egoismi e le nostre zelanti complicità con gli Erode di oggi e fa ripartire i cammini di liberazione.
I migranti portano in sé quel desiderio di fraternità che Dio ha seminato nel cuore dell’umanità, perché l’essenza di Dio stesso è la fraternità, incarnata nella nascita di suo Figlio Gesù. Negarla significa cucire cuore e bocche dai fili di indifferenza, significa innalzare muri di isolamento e illuderci di tenere a distanza di sicurezza il sogno di Dio..prima o poi Dio stesso, attraverso i poveri della storia, saprà raggirare e distruggere i muri del nostro cinismo.
Che Maria in questo nuovo anno ci guidi e ci dia il coraggio di rafforzare i ponti di fraternità e di provocare crepe nei muri dell’indifferenza, solo così Dio potrà farci ascoltare la sua Parola, finalmente scucita e libera di cantare inni di esultanza.
Maria, donna che abbatte i muri, inondaci sempre della tua tenerezza di Madre.
Ciao Ago e Auguri di buon anno.
Coltano, campo Rom 30 Dicembre 2013



Lunedì 30 Dicembre,2013 Ore: 20:40
 
 
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