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www.ildialogo.org I nostri auguri per il Natale e per il nuovo anno,di La Redazione del sito www.ildialogo.org

I nostri auguri per il Natale e per il nuovo anno

di La Redazione del sito www.ildialogo.org

E venne l'inverno che uccide il colore
e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni.


(Leggenda di Natale - F. De André)

Che in questo natale possa risuonare forte il canto di Maria:

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
(Lc 1,51-53)

Buon Natale e Buon anno di pace



Giovedì 20 Dicembre,2012 Ore: 21:13
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 21/12/2012 10.23
Titolo:EVANGELO, COSTITUZIONE, E "CASA COMUNE". La lezione del Presepe ....
E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE.....


======= "Nella democrazia - scrive Gaetano Filangieri nella sua opera La Scienza della Legislazione (1781-88) - comanda il popolo, e ciaschedun cittadino rappresenta una parte della sovranità: nella concione [assemblea di tutto il popolo], egli vede una parte della corona, poggiata ugualmente sul suo capo che sopra quello del cittadino più distinto. L’oscurità del suo nome, la povertà delle sue fortune non possono distruggere in lui la coscienza della sua dignità. Se lo squallore delle domestiche mura gli annuncia la sua debolezza, egli non ha che a fare un passo fuori della soglia della sua casa, per trovare la sua reggia, per vedere il suo trono, per ricordarsi della sua sovranità"(Libro III, cap. XXXVI).========

"CASA COMUNE". Che oggi, prima della fine dell’anno (non del mondo!) e alla vigilia di Natale 2012, ai cittadini e alle cittadine del mio Paese siano venute alla mente queste due parole, “casa” e “comune”, è un segno di risveglio e di presa di coscienza di quanto di grave e di preoccupante è accaduto all’interno di tutta la comunità. E non solo del mio Paese!

Consapevoli e consapevole, evidentemente, che da troppo tempo ognuno e ognuna non sa più dove abita e chi è, che ognuno e ognuno vive come se stesse dormendo, come se avesse un proprio “mondo”, un proprio “Sole”, una propria “aria”, una propria “acqua”... una propria “casa” e un proprio “comune”, hanno deciso di mettersi al lavoro con se stessi e con se stesse e con gli altri e le altre e ripensare ciò che unisce ognuno e ognuna non solo in ciò che si chiama “casa” ma anche in ciò che a tutti i livelli e istituzionalmente unisce tutti e tutte e si chiama “Comune”, la Casa di tutti e di tutte, la “Casa Comune”.

L’impegno è grande, ma è urgente e vitale: ne va della vita di ognuno e di ognuna, e di tutti e di tutte.

Non è affatto uno scherzo: si tratta di risalire l’abisso in cui si è caduti e uscire a “rivedere le stelle”. E nascere - ancora e di nuovo!

Non c’è altro da dire, se non invitare a ricordare la lezione di Dante, come dei nostri padri e delle nostre madri: è “l’amor che muove il Sole e le altre stelle”. E augurare “Buon Natale” ... e una nuova e bella Casa Comune per tutti e per tutte.

Buon Anno

Federico La Sala
Autore Città Giorno Ora
Federico La Sala Milano 23/12/2012 18.18
Titolo:IL SOVVERTIMENTO DEL NATALE...
Il sovvertimento del Natale

di Bernard Ginisty

in “www.garriguesetsentiers.org” del 21 dicembre 2012 (traduzione: www.finesettimana.org)

Una delle tentazioni più forti della mente umana consiste nel fare di tutto perché l’irrompere del nuovo si riduca alla ripetizione del vecchio. La volontà di controllo dell’esistenza cerca di colonizzare il tempo che viene, a rischio di impedirsi la sorpresa dell’imprevisto. Tendiamo a banalizzare l’evento quando sconvolge le nostre tranquillità intellettuali e sociali.

Il senso profondo della liturgia che ci invita ogni anno a rivivere il Natale sta nell’accogliere la rottura provocata da un avvenimento di grande portata qual è una nascita. Una breccia viene aperta dall’irruzione del Verbo fatto carne nella storia degli uomini. La festa che, secondo la liturgia del giorno di Natale, annuncia: “Oggi la luce è discesa sulla terra. Popoli dell’universo, entrate nella luce di Dio” è talmente sconvolgente, che abbiamo tentato di neutralizzarla per farne un grazioso scenario per la celebrazione del consumismo, diventato la pratica “religiosa” indispensabile ad un mondo gestito dall’idolo della finanza.

Questi tentativi di neutralizzazione sono cominciati molto presto. Appena conosciuto l’avvenimento della nascita di Gesù, i poteri, attraverso la figura di Erode, si sono sforzati di uccidere l’avvenimento e di massacrare l’innocenza. Questo scontro tra l’infanzia di Dio e il potere dei Cesari che fa di noi degli schiavi della violenza, del denaro, della produttività e delle immagini sociali, costituisce una linea di continuità nella storia.

L’avvenimento del Natale, quello in cui la Parola si fa carne, introduce un virus radicale nei programmi di coloro che pretendono di avere il potere di controllare l’esistenza umana. L’infanzia degli inizi diventa il luogo fondamentale dell’umano. È la sorgente in cui ciascuno, quale che sia la sua tragedia, può ritrovare una dignità e una speranza. Ecco perché, grazie al Natale, sono i più deboli, gli esclusi, che aprono la via verso il futuro. Non in nome di chissà quale lacrimevole umanitarismo, ma perché coloro che possiedono meno ci invitano a rimanere negli inizi dell’umano. È il senso del versetto evangelico: “la pietra scartata dai costruttori è diventata pietra d’angolo”.

È a tempi di rinascita che ci invita tutti la festa del Natale. Non in un domani incantato, ma nel concreto dell’oggi. Lo stupore del Natale ha la forza delle origini. Ormai, “il Verbo che viene nel mondo illumina ogni uomo”, e nessun potere può più nascondere questa luce. A Natale, cantiamo l’invito ad inventare ogni giorno la fraternità umana, l’unica che può, da quel momento, dare senso alla storia.

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