IL NATALE DEGLI IMMIGRATI,
..PERCHE' non c'era posto per loro nell'albergo”. (marco, 2,7).
Fai buon viso agli immigrati,
si sentiranno accolti
e ti saranno grati;
Stringi la mano ai
meno fortunati anche se
non hanno lavoro e sono disoccupati;
Accogli nella tua casa
gli emarginati, non lasciarli
andare via soli, perchè sono stremati;
Non avere paura del diverso,
hanno mente e cuore,
fanno parte del nostro universo;
Stringi amicizia con i vicini,
ma non dimenticare i lontani,
con alibi meschini;
Sembrano strani,
ma non è vero, sono solo
diversi, coloriti ma sani;
Invita a casa tua
qualche affamato,
ti sarà grato se lo avrai sfamato;
Apri la tua porta
a qualche assetato, offri
acqua fresca che tiene
desta la testa;
Offri un divano letto
a chi è assonnato, una volta svegliato
si sentirà rinfrancato;

Offri i servizi ed il tuo bagno
hanno bisogno di acqua calda e
fredda, con sapone, senza ristagno;
Invita qualcuno alla tua tavola,
offri, pane, carne e riso,
il tutto condito con tanto sorriso;
Non dileguarti bel bello
se bussano alla tua porta o
suonano al tuo cancello;
Apri le antelle del tuo armadio
regala qualche vestito, dopo averli
puliti del tuo sudore, tutto
questo crea buon umore;
Apri la tua scarpiera e dopo avere
ben pulito tacchi e tomaia,
regalane qualche paia;
Sono ricchi di mente e di cuore,
sono senza lavoro, ma hanno
molto senso dell'umore;
Accogli la ragazza madre
con carità, cerca cibo e vestiti
per il bimbo, ma per sé comprensione
e dignità;
Non respingere lo straniero
come uomo sporco e immondo,
anche lui è creatura pregiata
del nostro mondo;
Non prenderli mai per fessi,
ignorano la tua lingua, ma
con i segni dell'affetto sono sempre connessi;

Non lasciarli dormire sui treni,
sotto i ponti o alla stazione,
fai spazio dentro di te e troverai
una soluzione;
Offri loro la tua amicizia,
perchè questa porta dialogo e
tiene lontana del razzismo la sporcizia;
Vengono da paesi lontani
e spesso tra loro in guerra,
offri pane e vino
e siedi con loro per terra;
Non respingere loro sui barconi,
esponi la tua bandiera con la loro
sui tuoi balconi;
Anche tu fosti, in terra straniera
immigrato, eri povero e sconosciuto
ma l'hai già dimenticato;
Accarezza i bimbi degli immigrati,
tu regali una carezza e loro ti
ricambiano con un sorriso che
è un anticipo di paradiso;
Canta con loro e per loro
perchè non sentano la nostalgia,
dei loro parenti e amici,
li renderai così felici;
Regala qualcosa della tua borsa-spesa,
un po' di pane e pasta, ed uscirai
dalla Coop o dalla Esselunga
più distesa;

Accarezza i bimbi degli immigrati,
alla tua carezza risponderanno
con un sorriso che è un anticipo
di paradiso;
Canta con loro e per loro,
perchè non sentano la nostalgia
dei loro parenti e amici, li
renderai felici;
Regala ancora qualcosa della tua
borsa-spesa, qualche pane un po' di pasta
uscirai dalla Coop o dalla Esselunga
più distesa;
Non inviarli alla mensa popolare
con facilità; potrebbero vergognarsi,
i poveri hanno una loro dignità;
Vinci la tua pigrizia, non fermarti
ai luoghi comuni, ma leggi le loro storie
vere, oltre i confini della crudele
legge di Bossi-Fini;
Non vergognarti se ti invitano
ad attingere con la mano allo stesso
piatto, sorridi e ringrazia,
e ritieniti soddisfatto;
Fai festa con loro il giorno di Natale,
mangia con loro dolce e Pandoro, ma poi
le stanze vuote della Chiesa apri
a loro;
In modo che l'annuncio del Vangelo
diventi Buona Novella, provocazione
e profezia nel nome di Gesù
Giuseppe e di Maria.
(Testo di Carlo Castellini, liberamente ispirato al Vangelo di Marco).

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Martedì 11 Dicembre,2012 Ore: 15:45