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www.ildialogo.org IL NATALE NON E’ IN VENDITA,di Vincenzo Andraous

IL NATALE NON E’ IN VENDITA

di Vincenzo Andraous

Il Bambino nasce per ogni uomo libero,

per tanti altri ai ceppi,

qualcuno dimenticato,

per ciascuno che ritorna alla propria casa.

E’ un tempo di ricongiungimenti auspicati,

di separazioni schiodate ai legni,

di una pena che non possiede cadenza

dei domani che bussano alla porta.

Natale è festa sprovvista di timbri sul passaporto,

non concede autorizzazione

né rilascia vacanze pagate al miglior offerente,

è attesa che non regala favole inventate,

lettura di qualche pagina consunta

dalle dimenticanze,

usurate,

nell’indifferenza.

E’ Avvento di perdono che non teme tradimenti,

non lascia scampo alle attenuanti,

quelle comode di ieri,

di oggi che è già domani,

non sta nascosto alle parole,

ai gesti, ai comportamenti.

Non sarà Natale delle solite promesse,

delle rese,

delle perdite consistenti,

non sarà percorso di gara

da affrontare con il numero UNO

in bella mostra sulla pettorina,

quel Bambino nasce per tutte le colpe

che non sono facili da raccontare,

per formare un sentiero

dalle radici piantate profonde,

affinché l’albero della vita

non tema il vento né la tempesta

che pure ci saranno.

E’ momento di con-partecipazione,

di cittadinanza e appartenenza a un progetto,

richiamo per coloro che non vedono,

guardano a ciò che è accaduto,

a ciò che ancora accade tutti i giorni,

senza pensare a questa venuta

che induce a prendere coscienza,

a non avere paura dei muri di gomma,

del prossimo rimbalzo,

del potere che non fa servizio,

e rimanda alla strada del tempo freddo

che non finisce,

spinge fuori

dalle assi di coordinamento sociale,

sbalestrate al punto da intenderle

linee architettoniche inarrivabili.

Riconoscere Natale non sta nell’acquisto

dell’albero di luce meglio addobbato,

alla messa di mezzanotte

perentoriamente in prima fila.

Quando la pietà non fa scaramucce,

è pietà che non ha coraggio da vendere,

solamente da offrire,

mai miserabile o miserevole,

è pietà che offre alla gamba di spinta

un lungo e lento viaggio di ritorno,

per chi  non ha voce,

non ha più tempo,

non ha amore.

Per chi possiede ancora un barlume di dignità,

persino quando la vicinanza è imbarazzante,

con quanti si ritengono giudici ultimi,

nei giudizi espressi,

senza conoscere e senza sapere

chi vive e chi muore,

chi cammina con le ginocchia consumate,

o quanti non ce la fanno più neppure ad arrabbiarsi,

figuriamoci mantenere viva la speranza.

Non sarà il solito Natale in vendita,

è un monito a difesa di chi ha bisogno,

di chi rimane indietro,

di chi è in difficoltà,

non ci sarà bisogno di recarsi

al mercato delle bugie

per acquistare un altro po’

di quella speranza indignata,

essa sta dietro ogni croce piegata,

ogni fossa  scavata malamente,

ogni fallimento del cuore,

non del portafoglio.

Non sarà Natale da comprare,

bensì una relazione d’amore

da fare crescere insieme,

lascerà sparse orme buone,

non saranno quelle del famoso Orso,

ma sono certo

fanno un po’ di aiuto

per un mondo finalmente migliore.



Venerdě 23 Dicembre,2011 Ore: 11:54
 
 
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