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www.ildialogo.org IL VANGELO DEI SENZA DOCUMENTI: IL NATALE OGGI VISTO E LETTO DAGLI IMMIGRATI,di Franco Masoli

IL VANGELO DEI SENZA DOCUMENTI: IL NATALE OGGI VISTO E LETTO DAGLI IMMIGRATI

di Franco Masoli

Una esperienza di animazione biblica attualizzata in una parrocchia di periferia di Verona, chiamata "VANGELO DEI SENZA DOCUMENTI organizzata da FRANCO MASOLI. Ringraziamo l'amico Carlo Castellini per avercela inviata  

CANTO AFRICANO DI ATTESA

Guida: In comunione con i nostri fratelli che vengono da altre parti del globo, accogliamo nella nostra comunità il Dio che si incarna, che si fa bambino per restare con noi in modo vero, totale e semplice.

Sacerdote: Uniti nella ricorrenza del Natale, preghiamo perché Dio Padre, nostro creatore, Dio Figlio nostro redentore e il Dio Spirito Santo, nostro santificatore, ci accolgano in questa Notte Santa nella loro famiglia.

CANTO.

Guida: Gesù non è arrivato inaspettato. Da secoli e secoli il popolo attendeva il Messia. Zaccaria è un profeta del secolo sesto prima di Gesù e già prevede la scelta di Dio di abitare in mezzo a noi. La visione del profeta sulla grandezza di Gerusalemme, anticipa la realtà della chiesa, città senza mura, aperta a tutti i popoli di ogni razza per arrivare alla salvezza nel Regno di Dio.

Lettore 1: DAL LIBRO DEL PROFETA ZACCARIA.

Io, Zaccaria, alzai gli occhi ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: “Dove vai?” Ed egli: “Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza”. L’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo che gli disse: “Corri, va a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa. Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te, oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te”. PAROLA DI DIO.

Sacerdote: Canto di gioia è Dio in mezzo al suo popolo. Preghiamo, a cori alternati, insieme con il profeta Geremia:

  1. Ascoltate la parola del Signore, popoli,

annunziatela alle isole lontane e dite

“Chi ha disperso Israele lo raduna

E lo custodisce come fa un pastore con il gregge”.

  1. Il Signore ha redento Giacobbe,

lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.

Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,

affluiranno verso i beni del Signore.

  1. Allora si allieterà la vergine alla danza;

i giovani e i vecchi gioiranno.

Io cambierò il loro lutto in gioia,

li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.

  1. Canto di gioia è Dio in mezzo al suo popolo. GLORIA…

CANTO

IL VANGELO DEI SENZA DOCUMENTI (Il Vangelo visto dai migranti)

Guida: Emmanuel Terray nel 2001 osserva la situazione europea a proposito dei migranti e scrive un articolo con il titolo: “Il Vangelo dei senza documenti.”

IL VANGELO DEI SENZA DOCUMENTI

Narratore: In quel tempo viveva a Nazaret un uomo chiamato Giuseppe. Giuseppe era un falegname e si era appena sposato con una giovane chiamata Maria.

Successe che in quei giorni apparve un editto di Cesare Augusto che ordinava di fare il censimento di tutti gli abitanti. Tutti sono andati a farlo, ognuno nella sua città di origine.

Giuseppe fu convocato nella questura di Nazaret e fu accompagnato alla presenza dell’ispettore che gli disse:

Generico: Giuseppe è vero che non sei di qui e che la tua famiglia viene da Betlemme della Giudea?

Giuseppe: E’ vero.

Generico: Devi andare a Betlemme per mettere in regola i tuoi documenti. Senza questi non puoi risiedere e lavorare con noi come avete fatto finora.

Giuseppe: La mia giovane sposa è incinta ed è già alla fine della sua gravidanza. Non potete concedermi una proroga fino alla nascita del bambino? Poi andremo a Betlemme come lei mi sta chiedendo.

Generico: Non voglio sapere niente, e la legge è la legge. Se non ti metti subito in cammino, ti farò condurre dai miei uomini fino alla frontiera e non potrai più tornare qui.

Narratore: Così Giuseppe si mise in viaggio con Maria; dopo qualche giorno di cammino, arrivarono a Betlemme. Siccome Maria dava segni di grande stanchezza, Giuseppe bussò alla porta di un albergo per chiedere una stanza per far riposare la sposa.

L’albergatore gli disse:

Generico: Dammi i documenti per iscriverti.

Giuseppe: Non ho documenti, vengo precisamente a Betlemme perché me li facciano.

Generico: Se non hai i documenti, non posso alloggiarti. Vattene, non posso far niente per te.

Narratore: E tutti gli albergatori della città gli diedero la stessa risposta. Maria giunse a sentire i primi dolori del parto. Allora Giuseppe la condusse all’ospedale per poter dare alla luce.

All’entrata dell’ospedale, l’infermiere di turno disse a Giuseppe:

Generico: Dammi i tuoi documenti per assicurarmi che sei in regola per accogliere tua moglie.

Giuseppe: Non ho i documenti, vengo esattamente a Betlemme per farmeli.

Generico: Se non hai i documenti, non posso accogliere tua moglie. Vattene, non posso far niente per te.

Narratore: Finalmente Giuseppe trovò una stalla aperta e vi installò Maria. E fu proprio lì dove Maria trasse al mondo un figlio, al quale diedero il nome di Gesù.

I pastori della zona gli portarono latte e qualche straccetto che servisse da pannolino, visto che anche loro non avevano documenti e potevano comprendere la situazione di Giuseppe e Maria.

Gesù non si dimenticò di quello che successe nel momento della sua nascita. Ciò è testimoniato dal suo insegnamento:

Generico: Beati i poveri, perché di loro è il regno dei cieli, ed all’entrare in questo regno non si chiederanno documenti. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati, anche se non hanno documenti. Il marito e la moglie devono vivere insieme e poco importa se uno di loro non ha documenti, visto che non si possono separare quelli che Dio ha unito. Dio ha fatto la terra per tutti gli uomini e loro si trovano a casa propria in tutti i luoghi della terra. Consideriamo che la terra è l’opera di Dio e che le frontiere sono state inventate dall’uomo e che quando diventano barriere sono opera del demonio.

La legge di Dio si riassume in un solo comandamento: amatevi gli uni gli altri, con o senza documenti; in questo modo farete la volontà di Dio.

Sacerdote: Tutti uniti, preghiamo con il salmo 149.

Cantate al Signore un canto nuovo;

la sua lode nell’assemblea dei fedeli.

Gioisca Israele nel suo Creatore,

esultino nel loro Re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,

con timpani e cetre gli cantino inni.

Il Signore ama il suo popolo,

incorona gli umili di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,

sorgano lieti dai loro giacigli.

Le lodi di Dio sulla loro bocca:

questa è la gloria per tutti i suoi fedeli. GLORIA…

CANTO AFRICANO

Guida: Il Dio che nasce questa notte è il Dio che ci dona il comandamento dell’amore, un amore verso di Lui che perde significato se non è realizzato nell’amore, concreto e vero, verso gli uomini. Ascoltiamo un brevissimo brano dell’Esodo (Es 22, 20-22 ) e il Vangelo di Matteo (Mt 22, 37-40)

Lettore 2:

DAL LIBRO DELL’ESODO:

Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto. Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io ascolterò il suo grido.

DAL VANGEO DI MATTEO:

Disse Gesù: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti.

Guida: Su questi due passi della Bibbia il Biblista Padre Fernando Armellini fa questo commento:

“Sappiamo cosa significa amare l’uomo, anche se non sempre è facile stabilire come questo amore possa essere concretizzato. Ma come si fa ad amare Dio?

Se si continuano a mantenere separati i due comandamenti, si corre il rischio di mettere Dio e il prossimo in competizione e di pensare che essi si contendano il cuore dell’uomo, il suo tempo, i suoi pensieri, i suoi interessi, così che ciò che è dato all’uno è tolto all’altro. Amare Dio non significa sottrarre qualcosa all’uomo per darlo a Dio. Erano gli dèi pagani che avevano creato gli uomini per essere da loro serviti mediante offerte, sacrifici, prostrazioni. Il Dio di Gesù non ha mai chiesto nulla per sé, è lui che si pone a servizio dell’uomo, fino a chinarsi per lavargli i piedi e chiede a noi di fare altrettanto: “Se Dio ci ha amato – dice Giovanni – anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (1 Gv 4,11).

Amare questo Dio significa assimilare i suoi sentimenti nei confronti dell’uomo, significa amare l’orfano, la vedova e lo straniero, come Dio li ama e li protegge…

L’amore per l’uomo è ancora amore rivolto a Dio perché è diretto alla sua immagine.

Sacerdote: Fermiamoci alcuni istanti per un momento di riflessione e preghiera.

Sacerdote: annuncia l’evento del Natale.

(Il sacerdote esce e torna con i chierichetti in forma processionale).

CANTO

AUGURI DI BUON NATALE E FACCIAMO SPAZIO AL FIGLIO DI DIO!

ARMONIA DI NATALE

Sibilanti e impazzite

rimbalzano le pallottole sulle case.

Polverose schegge

volano contorcendosi nell’aria

e ricadono

in una sterile terra

bruciata dall’odio.

Anche lui è colpito

e cade al suolo.

Finisce il sorriso alla vita

di una piccola creatura.

Una stella

solca il cielo

lasciando polveri di luce

a disperdersi nell’oscurità.

Si ferma su una stalla.

Trasparenti e luminose

figure angeliche,

una pioggia di note musicali

diffondono:

davanti ai pastori

cantano

un inno di pace e solidarietà.

E’ NATALE!

DIO E’ QUI.

DIO E’ CON NOI.

In mezzo a noi

fino alla morte

fino alla resurrezione.

E’ natale!

Pastori o no

camminiamo con Lui.

PACE!

Sia il nostro

un abbraccio

senza colore,

se non quello dell’amore.

E’ Natale!

Dio è uno di noi.



Giovedì 22 Dicembre,2011 Ore: 17:28
 
 
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