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Teologi della Germania chiedono la fine del celibato

Rassegna stampa


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CHIESA: TEOLOGI GERMANIA CHIEDONO RIFORME, FINE CELIBATO. VESCOVI APRONO

(ASCA) - Roma, 4 feb - Era qualcosa che non accadeva da almeno vent'anni: 150 professori della facolta' di teologia cattoliche della Germania, della Svizzera e dell'Austria - piu' di un terzo del totale - hanno firmato un documento, intitolato ''Chiesa 2011 - una svolta necessaria'' che chiede riforme profonde della Chiesa cattolica, a cominciare dall'obbligo del celibato per i preti di rito latino. A dare notizie del documento, elaborato da un gruppo di otto teologici e quindi fatto circolare nelle universita', e' oggi il quotidiano bavarese Suddeutsche Zeitung.

''Ci saremmo accontenti di una cinquantina di firme'', ha spiegato Judith Koenemann, che insegna pedagogia della religione a Muenster. Le adesioni sono state tre volte tante, e molti - scrive la Suddeutsche - sono quelli che in privato hanno espresso il loro consenso ma non hanno firmato per timore di ritorsioni da parte del loro vescovo.

Il testo e' ''attento e sofisticato'', nota il quotidiano bavarese, e loda l'appello dei vescovi tedeschi ad un dialogo aperto: ''Noi consideriamo la nostra responsabilita' di contribuire ad un autentico nuovo inizio''. La tesi fondamentale del documento e' che la Chiesa puo' annunciare solo ''il Dio Gesu' Cristo che libera e ama'' solo quando ''essa stessa e' un luogo e un testimone credibile del messaggio di liberta' del Vangelo''. Deve quindi riconoscere e incoraggiare ''la liberta' degli esseri umani come creature di Dio'', criticando dove necessario la concezione superficiale della liberta' quando questa porta a calpestare ''la dignita' delle persone''.

Di qui la richiesta di una ''profonda riforma della Chiesa'', organizzata in una serie di punti - definite ''sfide'' fondamentali per il futuro: dall'adozione di ''strutture piu' sinodali a tutti i livelli della Chiesa'', al coinvolgimento dei fedeli nella selezione dei pastori e vescovi. Serve anche l'apertura ai ''preti sposati'' e alle donne ''nel ministero della Chiesa'', perche' con il calo delle vocazioni che carica sempre piu' di impegni i sacerdoti che restano sono sempre piu' oberati di impegni e vanno facilmente in 'burnout'.

La ''difesa del matrimonio'' e del celibato non deve portare, secondo i teologi, ad ''escludere le persone che con amore, fedelta' e cura reciproca vivono in un'unione omosessuale e come divorziati risposati''. Questo perche', scrivono, ''un rigorismo morale arrogante non fa bene alla Chiesa''.

Dopo la ''tempesta'' dello scandalo pedofilia non puo' seguire la quiete, perche' in questo momento sarebbe solo ''la quiete della tomba'': ''Ora - argomentano i teologi - c'e' bisogno di cercare soluzioni in uno scambio di opinioni di libero e onesto, per tirare fuori la chiesa della sua paralizzante autoreferenzialita'''.

Il documento dei teologi e' stato accolto con entusiasmo dal movimento riformatore cattolico 'Noi Siamo Chiesa', che lo descrive come un ''promemoria e di un segno di speranza al tempo stesso''.

Cauta apertura al dialogo, invece, da parte della Conferenza episcopale tedesca, che in una nota firmata dal suo segretario, il gesuita p. Hans Langendoerger, che sottolinea come il 'memorandum' dei teologi contribuisca a quel dialogo ''sul futuro della fede e della Chiesa in Germania'' chiesto dagli stessi vescovi e che ha bisogno di intuizioni e idee stimolanti e positive. Tuttavia, aggiunge, il documento e' ''solo un primo passo'' e le sue tesi sono ''in disaccordo con le convinzioni teologiche e le dichiarazioni della Chiesa al massimo livello''.

C'e' quindi ''urgente bisogno di ulteriori chiarimenti''.

Pero' i vescovi riconoscono che e' necessario affrontare ''gli errori e i fallimenti delle politiche del passato, cosi' come il deficit e il bisogno di riforme del presente.

Non bisogna scappare dalle questioni ingombranti'' perche' ''la paura non e' una buona consigliera''. ''La prossima plenaria della Conferenza episcopale tedesca elaborera' a sua volta proposte che auspicabilmente saranno positive e stimolanti'', conclude Langendoerger.

La richiesta di riforme da parte dei cattolici tedeschi e' sempre piu' forte. Poche settimane fa i vescovi avevano dovuto rispondere alla richiesta dei principali politici cattolici del partito conservatore di governo Cdu di sollevare la questione dei 'viri probati' - uomini sposati di una certa eta' da ordinare come sacerdoti - in occasione della prossima visita di papa Benedetto XVI in Germania.

Una simile presa di posizione da parte dei teologi cattolici tedeschi non si registrava dal 1989, quando 220 professori firmarono la cosiddetta 'Dichiarazione di Colonia' contro la nomina di Joachim Meisner ad arcivescovo di Colonia decisa da Giovanni Paolo II. Il cardinale Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, rispose con l'istruzione 'Donum veritatis' che regola il rapporto tra teologi e il magistero della Chiesa.

asp/sam/ss


 
 
Esteri

Matrimonio anche per i preti?

4 febbraio 2011

Provengono da Germania, Austria e Svizzera, i teologi che propongono anche il sacerdozio per le donne e l’accettazione delle unioni omosessuali da parte della Chiesa cattolica

Non succedeva da 22 anni che la Chiesa romana ricevesse critiche e istanze di ammodernamento di questa portata. L’ultima infatti risale al 1989, quando 220 scienziati firmarono la “Dichiarazione di Colonia“, contro la privazione dei diritti civili e per un cattolicità aperta. Allora si protestava contro  il Cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, reo di essere eccessivamente conservatore; mentre il Papa di allora, Giovanni Paolo II, mostrava una timida disponibilità al dialogo.

IL DOCUMENTO DEI 144 TEOLOGI – Si intitola “Chiesa 2011: un rinnovamento indispensabile” (visionabile sul sito del quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung) nel quale chiedono alla Chiesa romana di rivedere le sue posizioni in merito a tre temi: la fine del celibato per i sacerdoti, la possibilità di sacerdozio anche per le donne e il riconoscimento dei matrimoni gay. Essi richiedono altresì la partecipazione dei fedeli alle nomine dei vescovi, e la fine del “rigore morale” della Chiesa. Essi giustificano le loro istanze dal fatto che la Chiesa cattolica di Germania stia vivendo una “crisi senza precedenti” dallo scoppio di una serie di scandali di abusi sessuali da parte di sacerdoti, risalente a un anno fa. “Le turbolenze che possono sorgere dal dialogo aperto, senza tabù – scrivono nel memorandum incluso nel documento – non sono ben accolte, soprattutto alla vigilia della visita del Papa. Ma l’alternativa, ovvero il silenzio, non può essere accettabile in quanto distrugge ogni speranza”.

I FIRMATARI – I 144 teologi provengono da Germania, Austria e Svizzera, e tra loro vi è Michael Albus dell’Università di Friburgo, Arno Anzenbacher dell’Università di Mainz, Sabine Demel dell’Università di Regensburg, Reinhold Zwick e Marie-Theres Wacker dell’Università di Münster. Recentemente è stato rivelato che anche Papa Benedetto XVI, come teologo nei primi anni Settanta, stava riconsiderando il celibato per i sacerdoti, poiché esso era uno dei motivi principali della scarsità delle vocazioni. Tra l’altro, il Papa farà visita alla sua terra natia, la Germania, il prossimo settembre. E ad accoglierlo troverà anche una bella richiesta di cambiamento.

 


 

 
 

Esteri

Chiesa/ Vescovi tedeschi: Dialogo con teologi su temi controversi

E' solo un primo passo, ma paura non è buona consigliera

Roma, 4 feb. (TMNews) - La Conferenza episcopale tedesca non chiude al 'memorandum' con il quale 143 teologi cattolici di Germania, Austria e Svizzera chiedono, tra l'altro, l'abolizione dell'obbligo del celibato e il sacerdozio femminile.

"Con il loro 'memorandum' molte professoresse e professori della teologia cattolica vogliono contribuire alla conversazione sul futuro della fede e della Chiesa in Germania", afferma in una nota il segretario dell'episcopato tedesco, il gesuita Hans Langendoerfer. "A questa conversazione hanno invitato i vescovi tedeschi. C'è bisogno di ulteriori intuizioni e riflessioni stimolanti. Da oltre venti anni c'è un dialogo strutturato tra i vescovi tedeschi con gli accademici delle diverse facoltà di teologia. Ha lavorato bene ed è vantaggioso per entrambe le parti".

"Il memorandum riporta insieme idee sostanzialmente discusse di frequente. In questa misura non è più di un primo passo. Su una serie di questioni il memorandum è in tensione con le convinzioni teologiche e le affermazioni ecclesiali di un livello più vincolante. I temi corrispondenti hanno bisogno urgentemente di un ulteriore chiarimento. C'è sì bisogno di più di una semplice concessione da parte dei vescovi per affrontare effettivamente le pesanti sfide alle Chiesa in Germania".

"La Chiesa in Germania - prosegue il segretario della Conferenza episcopale tedesca - cerca con rinnovata vitalità dove conduce ora il suo pellegrinaggio. Gli errori e il fallimento del passato devono essere discussi e riconosciuti esattamente come le mancanze e le richieste di riforma. Non si possono sfuggire questioni ingombranti. La paura non è buona consigliera. Nel dialogo non devono mancare la visione accademica e l'acume intellettuale, che sono una particolare occasione della teologia accademica. La prossima assemblea generale della Conferenza episcopale tedesca da parte sua elaborerà le proprie proposte, che speriamo siano stimolanti". 

 



Sabato 05 Febbraio,2011 Ore: 18:37
 
 
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