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www.ildialogo.org Incontro della federazione europea dei preti cattolici sposati (F.E.P.C.M.),a cura di Antonio Silvestri e Franco Brescia

Incontro della federazione europea dei preti cattolici sposati (F.E.P.C.M.)

a cura di Antonio Silvestri e Franco Brescia

Nel mese di giugno scorso, Franco Brescia è andato all’incontro della federazione europea dei preti cattolici sposati (F.E.P.C.M.) come rappresentante del movimento “Vocatio”.
Mi ha inviato la traduzione in italiano del verbale relativo a quell’incontro.
Il verbale, che doverosamente trasmetto a tutti voi, ha - in appendice - un documento ("Che tipo di prete vogliamo?") che Joe Mulrooney, prete sposato scozzese, ha preparato per quell’incontro.
Con il cuore ancora gonfio di commozione e gratitudine per il gesto (e la persona) del vescovo di Roma che abbiamo seguito ieri a Lampedusa (purtroppo solo in TV!), vi saluto.
Alla prossima!
Antonio Silvestri - postino

TRADUZIONE IN ITALIANO DEL VERBALE PROVVISORIO DELL'INCONTRO DELLA FEDERAZIONE EUROPEA DEI PRETI CATTOLICI SPOSATI (FEPCM)

Come d'accordo, ci siamo incontrati a Bruxelles (Centro francescano della Casa di Notre Dame du Chant d'oiseau), delegati di differenti movimenti della Federazione europea: Wilhelm Gatzen (Vereinigung Katholischer Priester und ihren Frauen, dalla Germania), Ennio Bolognese (Priester ohne Amt, dall'Austria), Mike Hyland e Joe Malrooney (Advent, dal Regno Unito), Philippe Duchesne, Marie-Christine e Yves Grelet (Prêtres Mariés Chemins Nouveaux, dalla Francia), Paul Bourgeois, Pierre e Marie-Astrid Collet (Hors les murs, dal Belgio), Franco Brescia (Vocatio, dall'Italia) e Julio P. Pinillos e Ramon Alario ( Moceop, dalla Spagna).

Non bisogna assolutamente trattare con disprezzo la situazione, né avere delle attese esagerate, ma abbiamo apprezzato i primi gesti di Papa Francesco. Vogliamo sostenere ogni tentativo per fare della nostra chiesa un luogo di servizio alle persone più povere e di rispetto e di tolleranza all'interno e all'esterno. Ma pensiamo che la più grande sfida resti sempre la formazione di comunità adulte e determinate a vivere la radicalità del Vangelo.

Per tutti questi giorni abbiamo scambiato i nostri punti di vista e le nostre preoccupazioni e abbiamo analizzato la situazione dei nostri movimenti e della Federazione; abbiamo fatto qualche progetto e preso degli impegni. L'armonia e l'amicizia dell'incontro hanno facilitato un lavoro intenso e l'approfondimento delle questioni che danno un senso a questa Federazione europea.

Di tutto ciò ecco la relazione dettagliata.

 

NOTIZIE DAI GRUPPI

Belgio - Hors les Murs

Il nostro gruppo e diventato troppo piccolo e molti membri attivi sono deceduti o sono molto malati. La prossima AG avrà luogo domenica 16 giugno 2013: ascolteremo in quell'occasione la testimonianza di Brigitte Rigo, una religiosa domenicana, biblista che ha lasciato recentemente l'ordine "perché l'aria diventava irrespirabile"...

L'attività principale resta il bollettino trimestrale realizzato in collaborazione con le comunità di base. I 'media' c'interpellano spesso e noi qualche volta rispondiamo...stando attenti a non cedere a domande di giornalisti che non avrebbero altro scopo che il sensazionalismo. Non sempre è facile. Abbiamo sostenuto il percorso editoriale di Elisa Mignot, Amours interdites (Fayard). Abbiamo reagito spontaneamente al dibattito di France 2 seguito all'eccellente telefilm "Il silenzio delle chiese" sulla pedofilia richiamando Isabelle de Gaulmyn a un dovere d'informazione un po' più professionale...senza risposta. La nostra azione in ambito di giustizia riguardo alle pensioni delle vedove dei preti è tuttora in corso: il giudizio è rimandato per la quarta volta al 17 giugno 2013... "Buon segno" secondo Paul Bourgeois. Il nuovo "punto di ascolto delle compagne dei preti" esiste, è pronto a funzionare: è tramite Plein jour France che abbiamo ricevuto la richiesta di aiuto di una "compagna" che vive in Belgio. L'accompagnamento è in corso e l'uscita del compagno anche...

Pierre e Marie-astrid Collet sono andati a rappresentare la Federazione per sostenere Josè Antonio Fernandez alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo a Strasbourg. Hors-les-Murs ha sostenuto le loro spese di viaggio.

Italia - Vocatio

Abbiamo qualche difficoltà a riunirci a livello nazionale. Ma ci sono molte occasioni che ci danno la possibilità di vederci come membri di Vocatio in incontri organizzati da altre associazioni. Abbiamo partecipato con le comunità di base e altri gruppi (Noi Siamo Chiesa) per commemorare il 50°anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II e della Pacem in Terris. Così, per la preparazione della celebrazione della conclusione del Concilio, prevista per il 2015, abbiamo avuto una serie di incontri locali sui temi dei documenti conclusivi e anche dei cineforum sugli stessi soggetti a partire da film che trattano quei temi. Abbiamo anche affrontato il tema della presenza delle donne in qualità di uditrici: 23 donne, religiose e laiche. Erano presenti e partecipavano ai lavori delle Commissioni, ma nella maggioranza dei casi non si parla più di loro. Nessuno le ricorda, in particolare, nelle commemorazioni ufficiali. Questo tema è stato trattato da Adriana Valerio, teologa e storica, in un libro, Madri del Concilio. Vi si sottolinea che tre questioni erano state avocate a sé da Paolo VI: l'ordinazione delle donne, la contraccezione e il celibato dei preti. Sappiamo come questi temi sono poi stati trattati in termini di totale chiusura.

Vocatio vuol restare in contatto con le altre organizzazioni che sono nate e si ritrovano nelle prospettive conciliari.

 

Spagna - Moceop

Il collettivo conserva rapporti con circa 300 persone e con un gruppo di una cinquantina di militanti molto impegnati nella dinamica dei gruppi e del collettivo nazionale. La rivista Tiempo de hablar-Tiempo de actuar è pubblicata in mille esemplari, quattro volte l'anno, di cui circa 200 sono inviati in America Latina. Nel 2012 abbiamo pubblicato due numeri del bollettino sul Vaticano II: a partire dal ricordo delle esperienze di membri del Moceop, si costruisce un'analisi del vissuto del Concilio e delle sue grandi linee pastorali.

Un'alta percentuale di membri del Moceop fa parte dei movimenti di base: le Comunità Cristiane Popolari, Chiesa di Base, Siamo Chiesa, diversi forums locali o regionali...In quanto movimento globale facciamo parte della rete Redes Cristianas.

Nella maggior parte dei casi, siamo integrati in piccole comunità di base. In casi ben precisi ci sono parrocchie in cui un'équipe di preti e un consiglio parrocchiale si sono impegnati con la presenza di un prete sposato in mezzo a loro. Tuttavia la maggior parte opta per degli impegni in associazioni laiche. Durante tutto l'anno partecipiamo a numerose riunioni, del movimento o più aperte, come i Congressi di Teologia, quello di Madrid o di Andalusia; riunione aperta a Albacete per preparare i numeri di Tiempo de Hablar; incontro per la celebrazione della settimana santa (Pinar de la Horadada); diverse celebrazioni dell'Eucarestia (Natale...). Ogni due anni partecipiamo ad una riunione nazionale di Redes cristianas: quest'anno sarà a Santiago di Compostela.

Ogni tre anni si tiene un incontro o Assemblea Generale. Questa volta ci siamo riuniti a las Lagunas de Ruidera , un posto di paradiso, per riflettere sulle sfide poste dai cambiamenti del mondo nuovo nel quale viviamo, alla luce del Vangelo e delle intuizioni del Vaticano II: siate collegati all'avvenire. Un mondo nuovo arriva. La realizzazione avviene in un'atmosfera di celebrazione, di "rappresentazione" teatrale e di festa.

Le grandi linee dei lavori del Moceop sono: rinforzare gli impegni di ogni giorno, tradurre nella realtà le convinzioni principali: spiritualità impegno, evangelizzazione; trovare una nuova spiritualità al di là del religioso e aperta ad altre convinzioni; integrarsi nei gruppi di rinnovamento della società e della chiesa; provare a formulare nella lingua di oggi le nostre convinzioni di credenti; sviluppare una teologia del senso comune, lontano dal gergo della teologia scolastica...

I numeri di Tiempo de Hablar per il 2013 sono: 1° Movimenti sociali. 2° Cristianesimo. Una chiesa plurale. 3° Documenti dell'Assemblea generale.Quale catechismo? Quello della vita.

Si prova anche ad essere presenti nella società per mezzo di comunicati stampa sull'attualità.

 

Austria - Priester ohne amt

Il gruppo austriaco non ha conosciuto cambiamenti significativi. Benché alle riunioni mensili siamo passati da 12-15 a 20-25. la necessità di una più grande sala di riunioni ha trovato soluzione in una parrocchia. Le riunioni cominciano con una messa concelebrata; l'omelia è partecipata, cioè ci sono le riflessioni del gruppo. C'è una sensibilità importante relativamente alla maniera di agganciare i testi della bibbia alla mentalità dell'uomo di oggi. Si condividono le preoccupazioni che derivano dalle differenti notizie di attualità. E si termina con un pasto in comune.

C'è in Austria un vasto movimento di rivendicazione per una riforma della chiesa cattolica, come si vede seguendo le iniziative di Wir sind Kirche e Pfarrer-initiative. Il movimento dei preti sposati è stato e resta presente e vicino a questo movimento.

Siamo stati ugualmente preoccupati per la situazione nelle due diocesi che sono attualmente senza vescovo. Attendiamo con interesse di vedere se la scelta per queste diocesi terrà conto dei suggerimenti fatti dalle comunità. Manteniamo il contatto con movimenti di altri paesi, come è il caso del Teoforum a Bratislava. E abbiamo tentato di stabilire relazioni con i preti sposati della Polonia.

 

Germania - Vereinigung Katholischer Priester und ihren Frauen

Il movimento raggruppa circa 180 membri, quaranta dei quali hanno partecipato all'ultima Assemblea annuale.

C'è stato un dibattito intorno a tre coppie di preti sposati. Si è discusso anche intorno alla concezione verginale di Gesù. Questi temi di discussione ed altri ancora sono aperti e preoccupano l'opinione pubblica. Ciò che manca è che la gerarchia dica qualcosa che possa servire di guida per la riflessione attuale, senza chiudere le porte all'investigazione e alla ricerca. Altro soggetto importante di discussione è tutto il settore dei diritti dell'uomo nella chiesa.

S'informa della pubblicazione di un libro di Vogel sul celibato come dono e come legge. Ma sul sito dello stesso autore si dice che si tratta della terza edizione del suo libro del 1978 e 1992.

 

Regno unito - Advent

Essenzialmente Advent ora è un sito Web. Un gruppo di tre o quattro persone si vedono ogni mese per amicizia. È da molto che non abbiamo più avuto nuovi membri e che non siamo contattati dai media.

Si è proposto che i due rappresentanti presenti si facciano rimborsare le loro spese e forniscano il saldo di 500 euro alla Federazione.

Nel Regno Unito c'è attualmente un movimento chiamato "A Call To Action (ACTA)". Nel giugno 2012 è stata pubblicata una lettera sul "Tablet" firmata da sette preti. Era un invito a preti e a diaconi in servizio ad aiutare i vescovi a promuovere la partecipazione dei laici al dialogo.

Il 18 luglio 2012 si è tenuta una riunione nella chiesa anglicana di s. Giovanni a Londra, con 70 - 100 partecipanti. L'obiettivo che è stato sviluppato era di creare dei forum in cui le persone si sentissero libere di esprimersi, dove potessero avere voce e dove sapessero di poter essere ascoltati. Non era chiaro se sarebbe un gruppo orientato su delle questioni e in caso affermativo, quali. In un certo modo era una riunione molto privata ed è stata programmata una riunione successiva più aperta. Che ha avuto luogo in ottobre a Heythrop College, all'inizio dell'anno della fede e per il 50° anniversario dell'apertura del Vaticano II. In tutto ci sono stati dai 350 ai 400 partecipanti circa.

Risultati:

- Un sito web: http://www.acalltoaction.org.uk/

- Un googlegroup è aperto alle discusssioni.

- Degli incontri locali in più diocesi.

È ancora troppo presto - è ancora troppo clericale? C'è un piano di azione? I vescovi sono interessati? È ancora troppo gerarchico? È stato stabilito un gruppo centrale, ma "come"? Tenete d'occhio questo spazio.

L'archidiocesi di Westminster ha ristabilito l'obbligo del pesce il venerdì e le indulgenze plenarie per l'anno della Fede... Che significa ciò?

 

France - Prêtres Mariés - Chemins Nouveaux

Siamo coscienti che c'è poca relazione tra il gruppo France Nord e il gruppo intorno a Marsiglia.

Quest'ultimo ha consacrato una parte dei suoi sforzi su due questioni importanti che hanno suscitato interesse: da una parte le rivendicazioni delle compagne dei preti (Plein jour) e dall'altra quelle del vasto mondo dei figli di preti non riconosciuti. Queste due linee di lavoro sono aperte ai gruppi di preti sposati e ad altri gruppi di base della chiesa.

Il gruppo France Nord si riconosce poco numeroso. Si concentra sulla pubblicazione del suo bollettino Chemins Nouveaux, principalmente con delle testimonianze su un'altra maniera di vivere e di condividere la fede in Gesù di Nazareth. Essi sono ugualmente molto interessati alla richiesta di una pensione di reversibilità della vedova di un prete sposato, dopo aver ottenuto l'abbandono della regolamentazione in materia.

 

STATUTO SOCIALE

Paul Bourgeois presenta un lavoro di sintesi con i dati forniti dai differenti paesi, in risposta ai questionari decisi dal gruppo. Esaminando questo lavoro si osserva che è mancante di certi dati forniti precedentemente da questi differenti paesi.

Ringraziamo Paul per il lavoro e lo incoraggiamo a correggere e completare con gli elementi ricevuti. Ogni delegato del gruppo è invitato a verificare e a completare a partire da queste tabelle.

La tappa seguente, alla quale Paul s'impegna, è arrivare a una "redazione" per (singolo) paese, che dovrebbe in seguito essere corretta e messa sul sito.

Solo in seguito potremo ravvisare la possibilità di un'azione al Consiglio d'Europa. In esso la Federazione è rappresentata dal Réseau Européen Église et Liberté, (Rete Europea Chiesa e Libertà) di cui siamo membri associati. Questa rete attende il nostro documento finale per presentarlo.

Ma Paul suggerisce piuttosto che si utilizzi come griglia di analisi e di riflessione dei lavori già esistenti sulla comparazione dei regimi di sicurezza sociale dei singoli paesi dell'Unione Europea. E si suggerisce che il documento finale includa, a mo' di introduzione, la situazione generale della chiesa cattolica che non ha firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, ponendosi in tal modo sul piano giuridico internazionale al di sotto o fuori di portata del rispetto e dell'applicazione di questi diritti.

I compiti ai quali siamo impegnati...

- Paul Bourgeois: completare - correggere il documento Statuto Sociale.

- Altri partecipanti: correggere e completare i dati mancanti e inviarli a Paul.

 

 

UNA PUBBLICAZIONE ORIGINALE PER IL 2015

Ci orientiamo verso una formula "alla maniera del libro di Lobinger". Cioè, che si descriverebbero in una prima parte una serie di esperienze vissute e molto varie; la seconda parte consisterebbe nel tirare le conseguenze di questo vissuto e nel produrre una riflessione globale per l'avvenire. È sembrato a tutti noi che un buon metodo consisterebbe nel partire dalla realtà così com'è nelle nostre comunità, e di qui poter analizzare e comparare teologicamente le situazioni e i bisogni che esse vivono. La pretesa non sarebbe di rispondere alle situazioni e ai bisogni di tutte le comunità cristiane su tutta la faccia della terra: ma di quelle che possono essere rappresentate da ciò che noi chiameremmo chiesa di base. Il pluralismo delle comunità ci sembra essere un dato teologico molto importante. Dobbiamo partire - come fa Lobinger - dalla constatazione che sembra ormai universalmente accettata: le parrocchie non coprono tutte le forme necessarie e i bisogni di comunità.

Si cita una serie di esperienze che potrebbero costituire l'oggetto di presentazioni (da 5 a 10 pagine massimo):

- Le comunità di base (più forme, senza dubbio).

- Le comunità indipendenti nei Paesi Bassi (a seguito di Église et Ministère dei domenicani)

- Le 300 comunità locali di Poitiers

- L'appello di Pfarrer - iniziative

- I preti operai

- L'importazione di preti stranieri, polacchi, africani...e la questione dell'inculturazione

- La presenza sempre più grande di donne preti nel Regno Unito

- L'esperienza di donne preti cattoliche, soprattutto negli USA

- La teologia vissuta e fatta dalle donne ( vediwww.eswtr.org/)

- La coesistenza di due tipi di clero sposato e celibatario, sia ex anglicani che orientali uniti.

- Una "sociologia" del giovane clero...

- ecc.

In una seconda parte, dovremmo redigere una "interpretazione globale" di tutto ciò, nostra, è chiaro, ma ben fondata sulla realtà e sulla nostra ricerca di credenti. Si tenterebbe di mostrare che tutti i temi teologici prendono un'altra dimensione, un altro colore, la comunità e i suoi ministeri, la democrazia e la partecipazione, la collegialità e la sussidiarietà, l'umanesimo e l'immagine di Dio, le spiritualità diverse e adattate, ecc.

Si potrebbe immaginare una serie di appendici più "personali" o di maniere più personali di affrontare certi temi. Si ascolta, per esempio, con immenso interesse il testo di Joe Mulrooney What kind of priest do we want? Che ci invierà ben presto.

L'obietivo finale sarà pubblicare un libro in tre / cinque lingue (inglese, francese, italiano, tedesco e spagnolo: la questione resta da decidere). Le esperienze sarebbero pubblicate in lingua originale, ma accompagnate da un piccolo riassunto almeno in inglese, spagnolo e francese.

I compiti nei quali c'impegniamo

- Pierre Collet e Joe Mulrooney accettano di pilotare il progetto nella prima tappa

- Prima dell' 1 ottobre, discussione nei gruppi nazionali e scelta delle esperienze da presentare (prima parte)

- Selezionare due esperienze per paese. Prima del 1° aprile 2014, prima redazione di queste presentazioni e invio a tutti per commenti e discussioni...

 

 

UN GRANDE INCONTRO DELLA FEDERAZIONE O DELLA CONFEDERAZIONE (INTERNAZIONALE) NEL 2015

La questione era stata posta l'anno scorso e Julio Pinillos insiste sull'interesse che ci sarebbe nel rilanciare in certo modo la dinamica degli incontri internazionali. Egli suggerisce due linee, a) quella dell'evoluzione della problematica ispirandosi ai temi affrontati in ogni Congresso internazionale dopo il 1983 e fino al 2005; poi dal 2005 al 2015 in ogni Federazione. E b) quella di una riflessione su "quali sono le realtà socio- ecclesiali alle quali noi partecipiamo?" che potrebbe essere oggetto di un documento.

Noi accogliamo anche molto favorevolmente il contributo di Mario Mullo, fino a poco fa Presidente della Federazione dell'America Latina. Nella sua lettera insiste sulla necessità di rivitalizzare la vita delle federazioni e di dare un contenuto alla Confederazione internazionale; tutto questo nella linea delle idee del Concilio Vaticano II. Per preparare questo incontro internazionale, lui suggerisce di usare il metodo di lavoro della JOC (Jeunesse Ouvrière Chrétienne): vedere (analizzare chi e quali sono i movimenti di oggi), giudicare (confrontare la realtà col Vangelo e con i documenti del Vaticano II) e agire (ritornare alle attualizzazioni che le due tappe precedenti ci hanno indicato).

Riteniamo che la prima linea (a) di cui parla Julio è un buon ricordo e un buon punto di partenza per motivarci a continuare questa evoluzione. Verso quale avvenire? Si raggiungerà senza dubbio l'analisi che prevediamo per la nostra pubblicazione. Ugualmente la seconda linea (b) concernente le "realtà vissute": non si tratta allo stesso modo delle diverse "esperienze" che noi vorremmo privilegiare nella nostra pubblicazione? Ci sembra in ogni caso che dal punto di vista "tematico", sarebbe bene fare un collegamento tra la nostra pubblicazione e questo incontro.

Si ricorda anche che, più ancora che l'incontro stesso, è tutta la sua preparazione che è interessante, e si ritrova il punto d'incrocio con il lavoro di preparazione di una pubblicazione "originale": si tratta dunque di motivare i nostri gruppi per tutte e due le cose insieme.

Ciò che sembra più interessante,sarebbe confrontare e arricchire reciprocamente gli approcci delle Federazioni d'America Latina e d'Europa. Facendo ben attenzione a equilibrare il più possibile i contributi, non bisognerebbe che tutto sia deciso dagli europei...: più facile a dirsi che a farsi senza dubbio! Julio Pinillos e Ramòn Alario sono i nostri collegamenti "naturali" con la Federazione latino - americana e la rivista Tiempo de hablar le dedica d'altronde una cronaca regolare.

L'ex Federazione Nord-Atlantica si è essa stessa dichiarata come non facente più parte della Confederazione; diventando International Federation for a Renewed Catholic Ministry, essa si è non solo proclamata come internazionale ma continua a focalizzarsi sulla questione del ministero piuttosto che sulla comunità.

Non abbiamo informazioni circa la Federazione Filippina: Mike Hyland s'incarica di riprendere i contatti. Quanto all'Africa - non gli Africani che sono in Europa, ma i preti "sposati" in Africa - manchiamo purtroppo di notizie, senza dubbio perché non sono veramente strutturati. Marie-Christine e Yves Grelet tenteranno di fare il punto sulla questione e di trovare dei contatti per fare progressi in merito.

La questione della realizzazione pratica di questo incontro crea discussione. Il progetto di un incontro particolare della "Confederazione" come quella che è stata presa in esame nel 2005, non è un po' illusoria?

Si riuscirà ancora a far venire tanta gente per questo tipo d'incontro? L'ultima esperienza a Wiesbaden non era d'altra parte molto incoraggiante. Eppure, un'apertura e una collaborazione si sono manifestate sempre più tra i nostri gruppi di preti sposati (e delle comunità di base) e le reti più larghe dopo l'organizzazione comune del congresso di Leganes nel 2002.

E nell'anno 2015, essendo l'anno della celebrazione della chiusura del Concilio Vaticano II, ci saranno molti altri raduni programmati per questa occasione, come quello guidato da Council 50 (con tra gli altri i gruppi IMWAC e il Réseau Européen Église et Liberté). È ragionevole programmare un nostro specifico Congresso, o non bisogna piuttosto entrare in contatto e dialogare e arrivare a un accordo con Council 50 per trovare un "nostro spazio specifico" nell'organizzazione della "loro" attività? Per non mettere in concorrenza la partecipazione al nostro incontro e a quello di Council 50, soprattutto per i viaggiatori che vengono da molto lontano, ci si orienta piuttosto in questa direzione, ma con prudenza...

I compiti per i quali ci impegniamo

- Comunicare questo piano di lavoro ai nostri gruppi, per cominciare a preparare i materiali relativi.

- Sfortunatamente non abbiamo designato nessuno per condurre questa investigazione presso i responsabili di Council 50...Forse il meglio disposto a fare ciò è un delegato italiano (perché l'evento sarà organizzato a Roma da Vittorio Bellavite) o un delegato austriaco (perché IMWAC è oggi diretto da Martha Heizer, di Innsbruck)... Altrimenti, in mancanza di altri..., Pierre Collet dovrebbe prendere i primi contatti.

- Ci sembra, in ogni caso, che dal punto di vista "tematico", sarebbe cosa buona fare un collegamento tra la nostra pubblicazione e questo incontro.

- Mike Hyland prende contatti con i Filippini

- Yves Grelet contatta gli Africani in Africa

- Julio Pinillos e Ramòn Alario tengono i contatti con l'America Latina

- Joe Mulrooney ci invia il suo testo Wath kind of priest do we want?

Contatti - Comunicazioni

Abbiamo avuto l'occasione di ricordare l'esistenza di altri gruppi di preti sposati o i cui obiettivi sono vicini ai nostri. Vogliamo privilegiare i contatti o fare tentativi di ripresa di contatto. Per esempio, in Italia: il gruppo di preti sposati dell'Emilia Romagna, un gruppo di preti lavoratori sposati, il gruppo con Stefania Salomone, Donne Co.Si...Franco Brescia tenterà un nuovo approccio del gruppo dell'Emilia Romagna, forse anche in vista della riunione del 2014. In Francia: La Boivre e Plein Jour: si vedrebbero volentieri Jean e Dominique partecipare alla Federazione per rappresentare la sensibilità di Plein Jour...

Comunque, si pensa che sarebbe importante comunicare a questi gruppi o con questi gruppi - compresi gli olandesi, fiamminghi, svizzeri,e altri non conosciuti... - ogni volta che facciamo una "azione".

I compiti per i quali ci impegniamo...

Provare a stabilire contatti con altri paesi o continenti dove non esiste alcuna federazione.

LETTERA APERTA A FRANCESCO, VESCOVO DI ROMA

Ci sembra opportuno indirizzare pubblicamente al nuovo papa visto lo stile nuovo e incoraggiante che sembra offrire. Pensiamo che una lista di rivendicazioni non è la migliore comunicazione che possa trovare un'eco. Al contrario, dovremmo piuttosto concentrare la nostra proposta su un'idea forte.

Sulla proposta di Joe Mulrooney ,noi privilegeremmo i temi della gioia e della speranza, in riferimento al testo di Gen. 1,31 "..ciò era molto buono! "...

I compiti per i quali ci impegniamo

- Joe Mulrooney ci fa una proposta di lettera aperta a Francesco, vescovo di Roma. Ci invierà un testo.

- leggere la lettera di Joe. Apportarvi suggerimenti per la redazione finale.

 

APERTURA DI UN CONTO BANCARIO E FINANZE

Come convenuto già l'anno scorso, confermiamo la necessità di aprire un conto bancario a nome dell'associazione. Si sceglie di farlo in Belgio, perché qui non è necessario registrare l'associazione a livello legale (Statuti, Prefettura, ecc. in Francia). Ma gli ci vuole un indirizzo: si sceglie quello della sede sociale del gruppo belga Hors-les-Murs (che è un'associazione legale); rue de Burdinne 6, B-4217 HERON.

Il conto bancario sarà un semplice conto "di risparmio", che evita totalmente le spese di gestione. Da quel momento esso deve essere legato a un conto corrente personale per poter fare le operazioni necessarie; quello di Paul Bourgeois che avrà, da quel momento il ruolo di "contabile".

La questione della nazionalità dei mandatari: sarebbe bene che Jean Combe potesse..., ma per questo bisogna che si presenti a un ufficio belga di detta banca... Comunque,anche se non fosse mandatario, noi gli chiediamo di restare tesoriere: potrebbe ricevere gli estratti conto in maniera elettronica. Tre mandatari almeno devono essere designati: Paul Bourgeois, Marie-Astrid Lombard e Jean-Loup Robaux, se Jean Combe non può assumere questa funzione.

I conti del 2012 sono approvati. I gruppi Francia, Italia, Austria, Spagna pagano i liquidi il loro contributo di 50 €. La Spagna paga 50 € in più per il ritardo del contributo 2012. Il Belgio ha già pagato anticipatamente. Il gruppo del Regno Unito fa un dono in liquidi di 500 €, saldo della chiusura del conto di Advent. Grazie!

In tutto dunque sono 750 € che sono nelle mani di Pierre Collet e che saranno versati sul conto fin dalla sua apertura. Il budget del 2015 dovrà tener conto dei progetti: quello di una pubblicazione e quello dell'incontro internazionale (e dunque l'aiuto per le spese di viaggio) : da vedere in occasione della nostra riunione del 2014.

I compiti per i quali ci impegniamo

- Paul Bourgeois: Apertura di un conto di risparmio alla banca della Posta, firme.

 

Amministrazione

L'équipe Pierre Collet - Ramòn Alario - Jean Combe è congedata...

Salutiamo il sito Web, ma deve essere aggiornato (gruppi francesi). Si sollecita l'aiuto per le informazioni, in particolare bibliografiche, e anche per le traduzioni (almeno i titoli e i riassunti).

 

CHE TIPO DI PRETE VOGLIAMO?

L'idea di questo documento era la seguente: cominciare dalla situazione, perché essa mette in evidenza i problemi e le difficoltà attuali, e poi passare in maniera positiva a una riflessione su ciò che bisognerebbe fare.

1. Non vogliamo qualcuno che si sente una vocazione sacerdotale, che si sente chiamato da Dio.

Non dobbiamo perdere di vista la base del ministero presbiterale che è la comunità - è la comunità che chiama per il servizio della comunità.

2. Non vogliamo qualcuno che è stato allontanato dalla comunità e isolato durante sei anni di formazione.

Alla maturità adeguata all'essere leader nella comunità non si può giungere se non nel seno della comunità - sviluppo emozionale, capacità di stabilire delle relazioni, capacità di dialogare, attitudine alla comunicazione...

3. Non vogliamo qualcuno che sia paracadutato dal di fuori della comunità - sistema "prete a nolo".

La nostra teologia, la nostra spiritualità devono essere incarnate. Devono potersi sviluppare nel terreno della cultura particolare, nazionale e locale.

4. Non vogliamo un prete che si considera come "in carica".

È la comunità che è "in carica" della propria vita e deve essere autorizzata ad essere attenta a sviluppare i meccanismi per far vivere e crescere questa vita. Troppi nostri preti sono sopraffatti da un terribile sentimento di "responsabilità".

5. Non vogliamo un prete che si veda come manager di una parrocchia.

Il suo settore di attività è la preghiera e la crescita spirituale dei membri della comunità, prete incluso, affinché vivano la loro vita come membri del Regno di Dio.

6. Non vogliamo una persona necessariamente altamente qualificata nel campo del diritto canonico, della storia o della teologia dogmatica

Dovremmo riflettere a ciò che dovrebbero essere le esigenze di una teologia più "pastorale": sicuramente delle competenze di comunicazione e di omiletica, qualifiche educative...Un approfondimento serio delle Sacre Scritture per la condivisione della Parola di Dio nella comunità eucaristica - ne soffriamo tanto spesso sui banchi della chiesa...!

7. Non vogliamo una stazione di servizio - un prete il cui ruolo è semplicemente dire messa e amministrare i sacramenti.

Di conseguenza, abbiamo bisogno di più preti scelti nella comunità, forse a tempo parziale, perché abbiano la possibilità di condividere tutti i diversi aspetti della vita della comunità.

8. Non vogliamo un "prete celibatario".

Il prete può essere celibatario o no, ma ciò non deve essere considerato come facente parte del suo ministero. Psicologicamente, ciò lo taglia fuori da tante cose della vita della comunità.

9. Non vogliamo un prete che non è rappresentativo della comunità.

Calcoliamo il rapporto maschile/femminile sui banchi della chiesa e finiamo con la discriminazione.

10. Non vogliamo un prete obbediente, una persona che dice sempre sì, rigida e inflessibile sotto la Legge e agli ordini del vescovo.

Il Vangelo non è un vangelo di libertà per il servizio. Abbiamo bisogno di una persona coraggiosa, pronta ad agire secondo la propria coscienza. La capacità di esprimersi e di dialogare,

tanto con la comunità che con l'istituzione, è essenziale.

11. Non vogliamo un prete che "sa tutto".

Il prete deve essere un allievo per tutta la vita, capace di unirsi alla sua comunità, come il capo famiglia in Matteo 13, che trova "cose antiche e cose nuove" nella riserva del Regno di Dio.

12. Non vogliamo una persona che inalbera simboli di superiorità e di isolamento.

Il suo abito e il suo stile di vita dovrebbero essere quelli della comunità.

13. Non vogliamo un purista liturgico per il quale le rubriche sono più importanti del contenuto.

La flessibilità, la sperimentazione e l'apprendimento sul posto sono le sole maniere per crescere insieme.

14. Non vogliamo un prete la cui visione è limitata a ciò che abbiamo sempre fatto.

L'immaginazione è necessaria, lo sguardo rivolto verso l'esterno, di modo che con il senso della storia, possiamo afferrare con entrambe le braccia ciò che vive, ciò che cambia nella realtà della nostra tradizione comunitaria. Ci vuole una visione per proiettarsi arditamente verso l'avvenire.

15. Non vogliamo qualcuno che vede sé stesso come "alter Christus".

Quest'arroganza eleva il prete al di sopra del popolo di Dio, corpo di Cristo. Il prete presiede all'altare come rappresentante della comunità ed è lei che celebra.

Joe Mulrooney, Advent, UK

Giugno 2013




Martedì 09 Luglio,2013 Ore: 15:15
 
 
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