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www.ildialogo.org TROPPE PAROLE,di Ernesto Miragoli

TROPPE PAROLE

di Ernesto Miragoli

(13.5.14)
Riporto una dichiarazione di mons. Galantino, nuovo segretario della CEI, voluto da papa Francesco:"“Il mio augurio per la Chiesa italiana è che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù, partendo dal Vangelo e dando ragioni delle proprie posizioni”. A dirlo, in un’intervista a Quotidiano Nazionale è il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, secondo cui “con Papa Francesco la Chiesa italiana ha un’occasione straordinaria di riposizionarsi rispetto alle attese spirituali, morali e culturali”.
Galatino sottolinea come la Chiesa si sia concentrata troppo su temi come il no all’aborto e all’eutanasia.”Non può essere così, in mezzo c’è l’esistenza che si sviluppa”, afferma. ‘Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione della gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro” dice l’uomo di chiesa. Sulla riforma dello Statuto Cei, ”non so se approveremo le nuove regole già nella prossima assemblea. Il Santo padre – spiega – ci ha chiesto di ragionare sulla modalità di elezione del presidente da parte dei vescovi, così come accade nel resto del mondo. Sembra che l’orientamento maggioritario all’interno dell’episcopato sia quello di coinvolgere la base nella scelta del vertice, lasciando però al Pontefice la prerogativa di nomina sulla base di una rosa di candidati”. Mi fermo alla considerazione sui preti sposati che, sia chiaro, sono un tabù per la gerarchia e i laici che sono attaccati alle sottane del prete, non per i normali fedeli del popolo di Dio che, nel merito, hanno opinioni diverse, ma ne parlano senza tabù. Lo posso affermare in tutta tranquillità perché ho partecipato a numerosi dibattiti televisivi e radiofonici sul tema e non ho mai trovato nessuno che avesse qualche remora tabuistica ad affrontare il problema prima, durante e dopo la trasmissione.
La mia sensazione è che i vescovi, compreso quello di Roma, parlino troppo ma concludano poco.
Parliamoci chiaro: la novità è passata.
Il papa venuto dalla fine del mondo aveva ben chiara la situazione della parte materiale della chiesa cattolica sia perché aveva partecipato al Conclave per l'elezione di papa Benedetto, sia perché da arcivescovo di Buenos Aires si teneva in costante contatto con Roma (com'è normale), sia perché è intervenuto durante i giorni di preparazione del Conclave che l'ha visto uscire papa, sia perché il suo predecessore gli ha consegnato un pacco di dossier riservati, sia perché ha messo al lavoro una task force di otto cardinali che hanno al loro seguito una quarantina di collaboratori.
Ogni giorno, o quasi, i dossier sono aggiornati.
E' passato un anno abbondante, ma non si vede alcuna riforma sostanziale.
Però si parla tanto.
Tutti parlano.
Dal papa in giù.
Tutti dicono qualcosa di diverso da quel che si diceva prima e non dicono quel che prima non si diceva.
Prima si diceva che la comunione è una cosa seria, che dobbiamo sapere che stiamo ricevendo il Corpo di Cristo e che per farlo bisognava essere in grazia di Dio, sapere e pensare cosa si va a ricevere ed osservare il digiuno eucaristico. Prima si pensava che fosse peccato masticare la particola.
Sono cose eccessive? Certamente, sì.
Ma forse è anche eccessivo stare a messa con la cicca in bocca e poi andare a ricevere la comunione tornando al posto masticando la particola come se si avesse in bocca un pezzo di baguette.
Ma torno ai preti sposati.
A noi, preti sposati, le parole non servono. Siamo stanchi delle parole di adesso e dei silenzi di prima.
C'è un'associazione di preti sposati italiana, guidata da Giuseppe Serrone, che da anni (anni!) offre la disponibilità di alcuni preti sposati a svolgere funzioni ministeriali. Non c'è una volta che queste dichiarazioni di disponibilità abbiano un seguito. Invece di parlare (o di tacere) si potrebbe rispondere convocando per dire un sì o un no.
Molti di noi, da anni (anni!), si dichiarano disponibili ad incontri per capire meglio la situazione pastorale e, soprattutto, per impostare una pastorale anche per i preti che lasciano il ministero (e sono tanti!).
Posso assicurare mons. Galantino che i casi che mia moglie ed io abbiamo seguito personalmente e che seguiamo ancora sono stati risolti per la buona volontà dei singoli e per la misericordia di qualche vescovo che però non vuole che si sappia che ha fatto qualcosa.
Un fresco lancio di agenzia ci fa sapere che il papa avrebbe detto che darebbe la comunione ai marziani. Bisognerebbe collocare la frase nel contesto per capire meglio cosa intendesse dire, ma in ogni caso...anche queste sono solo parole.
Noi preti sposati continuiamo a lanciare provocazioni discrete, educate, riservate o palesi, ma abbiamo sempre l'impressione di affondare il dito in un muro di gomma che fino a qualche anno fa era silente, adesso è ciarliero, ma senza costrutto.
Alcuni di noi hanno una mezza idea di incontrarsi a Sorrivoli in settembre. Mons, Galantino, ha voglia di fare un salto?
Ernesto Miragoli
www.webalice.it/miragoli


Martedì 13 Maggio,2014 Ore: 17:02
 
 
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