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www.ildialogo.org FOTO SIGNIFICATIVE,di Giuseppe Zanon

Preti sposati
FOTO SIGNIFICATIVE

di Giuseppe Zanon

Significative, per me, sono le foto della mia prima Messa, perchè sono quelle di un momento molto importante della mia vita. Ma sono significative anche per i miei com- paesani poiché si tratta della mia prima Messa cantata al mio paese, Gottolengo, in provincia di Brescia. L' album è davvero fatto bene, da un vero professionista della foto, con riprese del paese, della chiesa e di tante persone di cinquanta anni fa, del Giugno 1963. Per questo le ha volute vedere e le ha utilizzate la Pro Loco. Ma, soprattutto, le ha volute vedere il Parroco e tutto il gruppo parrocchiale della cultura-stampa-radio del quale faccio parte. Con loro grande sorpresa a vedermi umile fraticello, piedi scalzi, mani giunte, atteggiamento intensamente devoto, viso scarno e pallido..., più spirito che carne! E tutti a commentare: “Tu? Sei proprio tu? Tu che oggi sei rompi...a tutto campo? Incredibile!” E giù una bella risata generale, fatta però di amicizia, di comprensione e anche di stima.
Un episodio, un episodio come tanti della mia vita, ma ringrazio il Signore perchè col suo aiuto son potuto arrivare a godermi la gioia della libertà dei figli di Dio, di
lavorare a testa alta ed allegramente nella mia parrocchia; quella che mi ha visto partire per il convento, che ha gioito per la mia prima Messa, che si è tanto dispiaciuta quando ho lasciato, dopo sette anni, il ministero sacerdotale nel 1970, che pronta-mente mi ha qualificato come 'spretato' e transfuga per colpa di una donna, che mi ha obbligato ad andar lontano. E, per fortuna, ho capito subito la difficoltà del rientro tra i miei compaesani e, per questo, sono andato a Milano, per dieci anni, dal 1970 all'80, per tornare poi al mio paese, sicuro del fatto mio, rifatto e ricostruito, laureato e professore della Scuola Media, con le mie idee personali su tutti i fronti, senza paura di nessuno per via di una vita convincente nei fatti, a prescindere dal mio passato. Gratificato poi nel giro di pochi anni perchè i miei stessi compaesani mi hanno messo nel Consiglio comunale, nel Consiglio parrocchiale, nel Consiglio scolastico, nel Consi-glio del calcio e perfino nel Consiglio del Condominio senza che fossi proprietario dell'appartamento abitato.
Con una punta d'orgoglio dico questo, ma lo dico perchè può aiutare quanti come me hanno lasciato il servizio sacerdotale: tante esperienze e tante differenze personali
ma tutti, per poter riprendersi e riconquistare la gioia di vivere, bisogna non languire da ex, prendere in mano la propria vita, metabolizzare la propria esperienza religiosa (come dico nel mio articolo su questo sito www.ildialogo.org) e poi via con Francesco 'Dolce sentire che...' e con il Francesco di oggi 'Evangelii gaudium'!
Giuseppe Zanon



Sabato 08 Febbraio,2014 Ore: 08:29
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Gualtiero Sollazzi Carrara 10/2/2014 15.38
Titolo:
Carissimo, ho letto con piacere il tuo scritto, così ben scritto e, per me, conferma di una scelta convintissima: la protesta non costruisce un cavolo, mentre l‘atteggiamento positivo sarà un giorno sicuramente vincente.  Il tuo ‘racconto’ lo trovo gemellare al mio. Anch’io ho una collocazione (termine improprio…) assai interessante all’interno della parrocchia e, anche della Diocesi. Guido un gruppo biblico di parecchie persone ormai da anni.
Responsabile del mensile parrocchiale da 16 anni, lettissimo; organista ufficiale, etc.etc.  Da tempo, segretario del Vicariato di Carrara, e delegato al Sinodo diocesano (ora terminato) attraverso regolare votazione. In più sono una ‘firma’ del settimanale della Diocesi dove curo una rubrica settimanale che è posta acconto al titolo, alla Ravasi, dicono gli amici quando scriveva su Avvenire. – Questo elenco non è di compiacimento, ma segnale che lavorare in
positivo ha sicuramente il sapore di una seminagione. Sparo questo: se ci fosse un referendum se farmi o no ri-celebrare l’Eucarestia, ri-esercitare il presbiterato, il risultato sarebbe schiacciante. Queste righe confidenziali, ribadiscono quanto penso da sempre, e i fatti sembrano darmi ragione. Grazie ancora di avermi fatto partecipe della tua bella e interessante esperienza.
Un abbraccio,
Gualtiero

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