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www.ildialogo.org Riflessione sul questionario Vaticano riguardo la "famiglia",di Fausto Marinetti

Preti Sposati
Riflessione sul questionario Vaticano riguardo la "famiglia"

di Fausto Marinetti

All’alba, facendo l’amore con la mia “metà” ho avuto un’idea. Meglio, forse, una visione occasionata dal questionario del Vaticano sulla famiglia. Credi che i papaveri vaticani prenderanno in considerazione le risposte dei preti sposati, considerati dei “traditori”, dei “Giuda” di nostro Signore?
Un gruppo di celibi, di eunuchi volontari, i quali hanno rinunciato a vivere le gioie del “Cantico dei Cantici”; che hanno chiuso fuori dalla porta del cuore la donna; che non sanno cosa significhi avere un figlio, innamorarsi, bere il vino della comunione sessuale, che non hanno mai varcato la soglia del santuario dell’Amore per accendersi ed accendere i ceri della Vita, forse che i chierici sono i più adatti, esperti, adeguati per orientare il popolo cristiano/non cristiano riguardo quei segreti della Vita (famiglia e nessi e connessi) che per loro sono chiusi con sette chiavi?
Qual è la persona più indicata per aiutare l’umanità in un momento così delicato, in continua trasformazione come questo, per affrontare, chiarire, approfondire una tematica così delicata come la corporeità/sessualità?
E allora ecco la visione:
il Vaticano brulicava di donne d’ogni colore e razza: madri, figlie, spose, ragazze; donne stuprate in tutte le guerre del pianeta; donne assassinate da mariti, fidanzati, amanti; donne lusingate e poi tradite da ecclesiastici celibatari; donne costrette dagli stessi ad abortire il frutto di un amore negato/proibito; femministe; le “Eve tentatrici”, che “puzzano di demonio”, ecc.
C’erano matrone africane di mariti poligami; indie vestite di fiori; donne in burca e quelle degli harem mussulmani...
E loro, nella piazza di s. Pietro, celebravano la Vita, cantavano l’Amore per ogni “figlio dell’uomo che viene in questo mondo, sotto gli occhi compiacenti di Pietro e Paolo e degli altri apostoli in compagnia delle loro mogli. Uno spettacolo mai visto, mai celebrato, sponsorizzato dall’ONU, dallo FMI, con la partecipazione di tutti gli angeli e serafini del cielo.
La chiesa ha sentito il bisogno di chiedere perdono agli ebrei per averli perseguitati, rinchiusi nei ghetti, perseguitati, trattati da “deicidi”, maltrattati, disprezzati sulla pubblica piazza ogni venerdì santo. Il popolino bruciava un pupazzo simboleggiante Giuda Iscariote con l’intenzione di bruciare ogni ebreo. Lo stesso Hitler non si è forse ispirato alla cultura cattolica per eseguire il sacrificio/soluzione finale di sei milioni di ebrei spinti su per il camino ridotti ad un filo di fumo? E’ forse anche per questo che il vaticano non ha avuto il coraggio di alzare la voce in loro difesa? Se è stata lo stoppino che ha innescato l’incendio, come poteva opporsi a chi portava alle estreme conseguenze le sue idee?
Sono due mila anni che la chiesa considera la donna come un “essere inferiore”, un “maschio mal riuscito” e un “strumento” affinché il maschismo realizzi il suo sogno di prepotenza, di schiavitù psicologica, riuscendo ad indurre la donna a subire supinamente di essere la “colpevole” d’ogni male entrato nel mondo con Eva e tutte le Eve? Sempre serva. A servizio dei maschi anche se religiosi, che predicano l’uguaglianza e la fraternità/sororità di tutti gli umani? Sempre schiava della ideologia machista. Oggetto di cucina e di camera da letto.
Se la donna è “usata” per la pubblicità, la pornografia, ridotta ad oggetto di piacere dei maschietti, forse che la chiesa non ha contribuito, cosciente o meno, a questa alterazione, deformazione, eclissi dei valori al femminile? La sua morale non l’ha sempre penalizzata oltremisura? E’ lei la seduttrice, la provocatrice con il suo corpo troppo procace? Non ha fatto credere a tutti i chierici che la donna è il “peccato per essenza”? Nell’intento di mettere un freno al sessismo, la chiesa non ha ottenuto l’effetto contrario, perché non ha mai valorizzato, evidenziato valori e virtù prettamente femminili? Un mondo escluso, quindi negato. Maschi con la presunzione di dettar legge nelle camere da letto dei coniugi, l’arroganza di controllare il corpo della donna, i suoi mutamenti, le sue funzioni, ecc.
Bisogna far conoscere certa letteratura che tratta la donna come “demonio incarnato”.
Per innescare una rivoluzione culturale rosa bisogna restituire loro la voce, il primo posto sul proscenio della storia per dire all’universo quello che sono, quello che alimentano nel cuore, quello che sognano per essere felici. Non sono loro la culla della vita? L’uomo esce dalla donna come bambino e vuole tornare nel ventre materno come sposo, compagno di cammino, celebrando l’Amore.
Non è ora di mettere fine a tanto disprezzo ufficiale? Le costituzione dei frati cappuccini recitano: “Quel guadagno che fa la paglia col fuoco, lo stesso guadagno lo fa il frate che cerca la compagnia delle donne”...
I primi cristiani considerano il matrimonio un “male necessario”. Per S. Ambrogio la donne non è che “tentazione”, “rivale di Dio”. S. Geronimo sostiene che il marito che ama troppo sua moglie può cadere in adulterio. Quanti sposati sono stati ammessi nella “gloria del Bernini” per aver esercitato in grado eroico le virtù proprie dell’amore coniugale? Quali? La rinuncia, il sacrificio, la negazione del piacere?
(Si veda il testo: Il fondamento teologico del piacere sessuale, di M. C. Jacobelli)
Come chiedere perdono per tanta stupidità, superficialità, presunzione in nome di Dio? Papa Giovanni Paolo II ha chiesto scusa a parole, ma è rimasto tutto come prima, esaltando la Vergine Maria, conculcando tutte le altre “Madonne”...
Se i maschi si sono impadroniti del “potere sacrale” per duemila anni, non sarebbe ora di affidarlo alle donne? Non sarebbe un atto di giustizia, un modo per riconoscere il loro diritto ad essere se stesse? Se i maschi hanno fatto tanti disastri nella storia, non sarebbe arrivato il momento di mettere al timone la donna e cambiare tutto l’equipaggio?



Venerdì 27 Dicembre,2013 Ore: 09:05
 
 
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