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www.ildialogo.org Lettera a dei confratelli,di don Franco Barbero

Lettera a dei confratelli

di don Franco Barbero

 Cari confratelli,

non posso pubblicare le vostre lettere, come da voi richiesto.
Voi state scegliendo se restare o no dentro l’istituzione cattolica come ministri parrocchiali o in funzioni simili. Vivete il disagio di dover nascondere l’amore per una donna o per un uomo.
Non posso darvi risposte o consigli, ma vi esprimo alcune riflessioni che mi provengono anche dalla mia esperienza personale.
  1. intanto l’ipocrisia istituzionale, il disamore e le sofferenze non vi portino via il dono della fede. In certi momenti occorre fare i conti con la rabbia ed è importante non lasciarla prevalere.
  2. può darsi che, come è successo a me, la marginalizzazione dalla istituzione cattolica ufficiale vi apra a nuove forme di ministero. Oggi, in barba alle “maledizioni vaticane”, vivo più che mai il ministero in tutte le sue possibilità liberanti.
  3. si tratta di “inventare” un nuovo servizio pastorale, biblico, forse a partire dalla creazione di un gruppo di lettura delle Scritture. Può, invece, darsi che, almeno per ora o per sempre, scegliate la strada di accantonare l’esperienza del ministero. Sono scelte tutte rispettabili.
  4. In ogni caso, a me sembra che, se non siete di famiglia benestante, avrete un enorme problema nel trovare lavoro. Voi che mi scrivete avete la fortuna di essere giovani e questo vi favorisce nel trovare lavoro. Infatti uno dei problemi dei preti è che spesso sono costretti a “stare dentro” perché lì hanno casa, cibo, ruolo sociale. I preti, in realtà, non sanno cosa significa pagare un affitto, le bollette, il cibo…Quando si esce…la musica cambia. Conosco centinaia di preti che mi confidano di dover mangiare quella minestra perché un’altra sarebbe “troppo cara e costosa”. Penso che per me il passo più difficile sia stato questo della libertà economica dall’istituzione. È la scelta di libertà più impegnativa che mi è stata possibile grazie a molto lavoro faticoso e a molti amici che mi hanno aiutato. Ma la precarietà è comunque sempre difficile da sopportare. 
    Sono sicuro che deciderete con coraggio e la fiducia in Dio e l’aiuto dell’amore vi saranno preziosi.
Un abbraccio.
don Franco


Giovedì 05 Maggio,2011 Ore: 15:38
 
 
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