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www.ildialogo.org LETTERA APERTA AL CARD: KASPER,di Pietro Taffari, presbitero uxorato

LETTERA APERTA AL CARD: KASPER

di Pietro Taffari, presbitero uxorato

Carissimo fratello card. Kasper, eminente nella carità. Consentimi di chiamarti “fratello”, sia per la comune dignità di figli del Padre, sia perché quando i vescovi vi rivolgete a noi ci chiamate sempre “fratelli e sorelle”, sia perché “Eminenza” non ha nulla di evangelico e crea distacco, sia perché le parole di Gesù non danno adito a diversificazioni gerarchiche: ”Uno solo è il Padre vostro…Uno solo è il vostro Maestro…e voi siete TUTTI fratelli”.
Papa Francesco ha accennato, all’inizio del suo servizio petrino, al tuo libro sulla misericordia e alla misericordia fa continuamente riferimento nei suoi discorsi e meditazioni. E tu sei sulla sua lunghezza d’onda. E credo che dalla misericordia e dalla compassione del Padre sia scaturità la tua proposta ai prossimi Padri sinodali di rivedere la posizione della Chiesa cattolica verso i divorziati risposati, attingendo alla teologia pastorale ortodossa della Oikonomia. Una proposta che sta suscitando un dibattito non irrilevante nell’episcopato cattolico.
Personalmente condivido la tua proposta. Ma ti chiedo: se Papa Francesco, e i vescovi con lui, adottasse la teologia e la prassi ortodossa dell’Oikonomia, stante un comando divino: “NON OSI l’uomo separare quello che Dio ha unito”, perché tale Oikonomia non proponi a Papa Francesco di applicarla a noi presbiteri uxorati ed emarginati, solo per essere venuti meno ad una legge ecclesiastica? Dobbiamo continuare ad essere esclusi ed da ogni reinserimento pastorale, come presbiteri, sol perché – secondo i “fratelli maggiori” – abbiamo “sperperato” il celibato? Forse che la mano del Signore, nei nostri confronti, si è rattrappita? O la Chiesa di Cristo è madre per i divorziati risposati e per noi presbiteri uxorati deve continuare ad essere matrigna, privando il popolo di Dio di una risorsa che tanto “fuoco” evangelico può portare nel mondo, soprattutto tra gli ammalati e i poveri?
Grato per l’attenzione e per la considerazione che vorrai dare nel tuo cuore e nella tua mente a questi miei interrogativi, ti confermo la mia stima ed il mio affetto, assicurandoti la mia preghiera perché lo Spirito Santo immetta nei cuori dei padri sinodali un supplemento di “fuoco”, che dilati il loro cuore al di là di certi parametri giuridici, che spesso bloccano lo Spirito.
Un fraterno abbraccio. Dio ci benedica!
Pietro Taffari, presb. uxorat



Lunedì 17 Marzo,2014 Ore: 15:37
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
AGOSTINO BONASSI MONTANASO LOMBARDO-LODI 06/4/2014 22.13
Titolo:
Ciao carissimo fratello. Le tue parole,che condivido nella mia esperienza quotidiana,chissà se troveranno attenzione...
Ma con realismo sappiamo entrambi che le nostre scelte non solo ci hanno allontanato dalla Chiesa ma sono occasione di emarginazione da parte degli stessi cristiani!
E' veramente un peccato perché quali risorse potremmo apportare!
Grazie.
Un abbraccio.
Agostino.

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