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www.ildialogo.org Alcuni pensieri da condividere,di Filippo Cecala

Preti sposati - Lettere
Alcuni pensieri da condividere

di Filippo Cecala

Salve carissimi e stimati amici, desidero condividere con voi alcuni pensieri. 
In questo periodo in attesa del rescritto di dispensa da parte del Santo Padre, che un giorno a Dio piacendo, mi darà la gioia di celebrare il Sacramento del matrimonio, vedo e costato con mano che nessuno in giro si preoccupa di prendere la parola per considerare un eventuale inserimento all’interno della Comunità Ecclesiale che ho sempre stimato, amato e servito con dovizia e abnegazione.
Vedo concretamente che non esiste, all’interno della Chiesa, nessun percorso che permetta, a quanti come me hanno scelto di sposarsi, di essere inseriti nella Comunità dei Credenti e quindi ritornare a vivere in seno alla Comunità, mettendo a servizio i carismi che il Signore ci ha donato.
Qualche Vescovo si interessa di accompagnare i divorziati risposati, ma nessuno nella Chiesa, si occupa di accompagnare i Sacerdoti che si sono sposati, questi ultimi sono messi volutamente ai margini, sono una sorta di neo-lebbrosi, neo-pubblicani, mi vado rendendo sempre più conto che non c’è più posto per noi e le nostre famiglie all’interno della Chiesa. La Chiesa prova vergogna ad avere figli come me, perché siamo visti come dei traditori, dei deboli, dei fragili. Siamo stati sospesi dal ministero, a motivo della nostra scelta, e volenti o nolenti, siamo stati fatti accomodare fuori dall’ovile-chiesa, e lì dobbiamo rimanere.
Chissà se qualcuno mai, illuminato dallo Spirito, attento alle accelerazioni dello Spirito, si ricorderà che ci sono dei figli e delle figlie di Dio, che sono fuori dall’ovile.
L’unica cosa che mi consola è che sicuramente, nel cuore del Bel Pastore, Cristo Signore, c’è spazio per noi e per le nostre famiglie.
Si, questa è la mia constatazione, nella Chiesa, al momento non c’è posto, ma nel cuore del Rede! ntore Mi sericordioso, lì c’è posto, lì siamo accolti e consolati. Lui, il Bel Pastore, lascia le 99 pecore dentro l’ovile e viene a visitare le pecore che sono rigettate dai suoi pastori. Solo lui il Bel Pastore entra ed esce dall’ovile e si prende cura di noi e delle nostre famiglie. Solo in lui, trovo misericordia, comprensione, accoglienza, amore, ma nella sua Chiesa, raramente si trovano pastori illuminati che incuriositi dal suo uscire ed entrare escono per vedere chi c’è fuori dall’ovile.
Carissimi amici, non c’è l’ho con nessuno, ma solo adesso comprendo i lebbrosi di evangelica memoria. Anche loro, per problemi rituali-sociali erano relegati ai margini della società, non erano considerati persone, dovevano vivere fuori dalla città. Ma come ben sapete, il Bel Pastore Gesù, si è avvicinato a loro, li ha amati, li ha trattati da esseri umani, li ha guariti, ha avuto misericordia e compassione per loro.
Solo adesso comprendo la posizione dei pubblicani, sempre di evangelica memoria, erano mal visti dai loro connazionali perché si erano venduti ai Romani, al popolo oppressore, ancora una volta, chi si è avvicinato a loro, chi li ha amati per primo? Ancora una volta il Bel Pastore è andato da loro, ha mangiato con loro, in altre parole, Gesù si è fatto impuro con gli impuri, non ha avuto paura della critiche, ma è andato da loro per mostrare loro che nel cuore di Dio c’è posto per tutti.
Solo adesso comprendo le prostitute, sempre di evangelica memoria, anche a loro, Gesù ha mostrato il volto, i gesti di Dio Padre, paziente e misericordioso, anche per le prostitute c’è e, ci sarà posto nel cuore di Dio. E Gesù stesso ricorderà al suo popolo che i pubblicani e le prostitute, li precederanno nel regno dei cieli.
Ecco, qual è il mio posto, il cuore di Gesù; attualmente, non c’è posto dentro la Chiesa, per me, solo il cuore di Gesù mi ospita volentieri e mi dà fiducia e speranza.
Carissimi amici, mi auguro che anche nel vostro cuore ci sia posto per me e per la mia famiglia.

A presto, Filippo CECALA

Sacerdote, Marito, e presto papà.

CARINI 



Venerd́ 05 Agosto,2011 Ore: 14:51
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Ernesto Miragoli Como 06/9/2011 16.09
Titolo:Siamo lebbrosi
Ciao, Filippo.
Ho letto con molta attenzione il tuo messaggio e scrivere che concordo in pieno è quasi ovvio.
Le stesse cose che tu scrivi molti di noi le ripetono da anni (mia moglie ed io da 25 anni). Per i nostri gerarchi siamo la lebbra della chiesa militante. Essi sanno curare tante malattie perchè esiste la pastorale per i divorziati risposati, per le prostitute, per i tossicodipedenti, per altri casi che la società e la chiesa perbenista considera anomali...per i preti che lasciano il ministero per sposarsi, no. Essi e le loro mogli sono ignorati. Ti dirò che, comunque, i gerarchi stanno facendo progressi perchè almeno non ostacolano chi trova un lavoro e vive nella zona dove ha esercitato il ministero.
Non rammaricarti!
Siamo segno profetico di un futuro ecclesiale. Siamo il seme che cade nella terra e che deve morire per dare un nuovo frutto.
Lo Spirito...lui sa come e quando lavorare.

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