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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Una lettera ed una risposta,a cura di Stefania Salomone

Preti sposati
Una lettera ed una risposta

a cura di Stefania Salomone

Carissimi sacerdoti sposati, volevo chiedere e capire solo questo, visto che il sacerdozio nella chiesa cattolica nell'ordinazione è indelebile e imprime il carattere configurandoli per semre a Cristo, cosa vieta a un prete sposato di celebrare messa ? a cosa incorre ? Se alcuni preti sposati affittano un locale pianoterra, mettono delle sedie un crocefisso e un tabernacolo un tavolo come altare, e celebrano la santa messa io credo che i cristiani ci andrebbero . Poi fuori dalla porta mettono una insegna con la dicitura " Chiesa cattolica gestita da sacerdoti sposati in comunione con la Chiesa cattolica e mettono orario santa messa feriale orario santa messa festiva " Io credo che i cristiani di oggi sono maturi e credo che  verrebbero a partecipare alla santa messa, con il tempo la gente si abituasse. Non solo fare direzione spirituale, catechesi di ogni ordine e grado . Se questo si farebbe in ogni paese e in ogni città, aprire due tre locali in ogni città credo sicuramente che la gente verrebbe . La questione con la chiesa e il vescovo locale ? uno risponde io mi sento in perfetta comunione con il papa e i vescovi sono sacerdote e celebro la santa messa cosa me lo vieta ? Nulla e niente solo il coraggio di iniziare a farlo . Io conosco un sacerdote sposato con due figli, e le sue sofferenze che aveva desiderio di celebrare la santa messa . Aveva ottenuto la dispensa dalla santa sede , ma soffriva e avvolte piangeva per il desiderio di celebrare la santa messa, finchè io una volta gli ho portato le ostie e il vino un camice e una pianeta e ho detto di celebrare a casa sua nel salotto di casa la santa messa per noi e la sua famiglia in privato non al pubblico , in un primo momento ha titubato poi si è preso di coraggio e ha celebrato la santa messa ci siamo confessati con lui e abbiamo partecipato alla santa messa è stato un momento bellissimo ed emozionante , e cosi poi ha continuato ogni giorno a celebrare a casa sua e ancora continua a farlo si sente meglio e si è sblocatto psicologicamente da tanti condizionamenti e divieti fatti solo dagli uomini . Ma Gesù agli Apostoli ha detto fate questo in memoria di me , non ha detto non sposatevi infatti ci da l'esempio con l'apostolo Pietro . Se in una città o diocesi ci sono dieci venti preti sposati perchè non dovrebbero concelebrare la santa messa la domenica ? anche in privato ? Tanto è valevole lo stesso . Per la chiesa cioè i vescovi non è lecito ....ma è valido il sacrificio della santa messa che si celebra cosi come tutti i sacramenti . Se questo succederebbe a che cosa si potrebbe andare incontro cosa gli succederebbe ai preti sposati se celebrassero messa, e chi liberamente ci vuole parteciare ci vada .
Grazie se mi rispondete ( scusate l'anonimato )

Risponde Stefania Salomone della Nostra redazione

Gentile Sig. XXX XXX, grazie per averci scritto.
Mi preme fare una precisazione. Il nostro sito non è un sito di sacerdoti sposati, come li chama lei, ma è un sito gestito da una redazione di laici che si occupa anche dell'argomento dei preti sposati, fra molti altri.
Vorrei tentare di risponderle punto per punto, ma non le nascondo qualche difficoltà, dovuta principalmente al tipo di linguaggio e di simbologia che lei utilizza e che non mi appartiene più (così come credo non sia presente neanche nei vangeli).
Il suo testo è pieno di preoccupazione sulle eventuali punizioni previste per chi si discosta dai presunti insegnamenti del magistero.
La sottoscritta, ma credo di rappresentare ampiamente tutta a redazione, è convinta che non si incorra in nessun pericolo e nessuna punizione in nessun caso.
L'ordinazione è una sovrastruttura inventata nel tempo dalla struttura ecclesiastica, non ce n'è traccia nei vangeli e Gesù non ne ha mai parlato.
Quindi non possiamo ragionare a partire da quella.
Ma se già eliminiamo questo fatto, molta parte del resto decade. Ad esempio, il concetto di "carattere indelebile". Gesù avrebbe evitato qualunque forma di "separazione" o "elezione speciale" per chicchessia. Il Dio di Gesù è un Dio a servizio della felicità dell'uomo. Ecco la buona notizia dei vangeli.
Tutto ciò che non ci rende pienamente felici è da buttare, anche la dottrina cattolica, se non fa il nostro bene.
A fronte di queste considerazioni, è evidente che un prete che si sposa è in PERFETTA comunione con il cristianesimo, o il cattolicesimo (intendesi come universalità del cristianesimo) e non ha bisogno di nascondersi per presiedere l'eucaristia.
Credo che ogni cristiano, nella sua comunità possa e debba essere libero di partecipare all'eucarstia. Questo significa essere in comunione con Gesù: avere piena fiducia e accogliere un Gesù che si fa pane, accettando, a propria volta, di farsi pane per gli altri.
A volte questa fiducia e libertà possono significare non essere in comunione con l'istituzione, ma scelga lei, a questo punto, cos'è più importante.
Mi permetto di inviarle uno scritto che per me ha rappresentato una sorta di tesoro. Spero lo sia anche per lei e le restituisca la pienezza della vita, che poi è la volontà del Padre per ognuno di noi.
Saluti.
Stefania Salomone
Della redazione del sito www.ildialogo.org


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“DIO E LA FELICITA’ DELL’UOMO”


di p. Alberto Maggi OSM
Rovigo, 23-25 novembre 2007



Sabato 11 Settembre,2010 Ore: 11:37
 
 
Commenti

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Autore Cittą Giorno Ora
Ernesto Miragoli Como 13/9/2010 12.57
Titolo:risposta
Caro amico,
Stefania ha già risposto molto puntualmente alla sua obiezione e non voglio aggiungere nulla se non che vi è qualche sacerdote sposato che celebra comunque l'Eucaristia per una comunità di fedeli. Qualcuno lo fa, altri, come me, non lo fanno.
Il motivo: a me pare che una legge (per anodina che sia com'è quella del celibato) vada rispettata e che ci si debba adoperare per far cambiare la legge dall'interno.
L'impresa è molto ardua perchè moltissimi di noi in questi decenni si sono impegnati a cercare un dialogo con i Pastori e hanno avuto cordiale e personale consenso, ma... nulla più!
Ieri, ascoltando la proclamazione del Vangelo, pensavo a situazioni come la nostra: Gesù esortava a cercare la pecora che aveva lasciato l'ovile e riferiva che il pastore era felice perchè l'aveva ritrovata. I Pastori contemporanei, invece, sembra che lascino andare le pecore e rimangano arroccati nel proprio ovile.
A molti di noi rimane una fede: lo Spirito, che soffia dove vuole, sa quando saranno i tempi ed i momenti. Non ci adagiamo crogiolandoci in questa speranza e continuiamo a bussare a quelle porte vivendo, nel frattempo, la nostra testimonianza con le nostre famiglia, sia celebrando l'Eucaristia, oppure solo partecipandovi.
Autore Cittą Giorno Ora
Ernesto Miragoli Como 13/9/2010 12.57
Titolo:risposta
Caro amico,
Stefania ha già risposto molto puntualmente alla sua obiezione e non voglio aggiungere nulla se non che vi è qualche sacerdote sposato che celebra comunque l'Eucaristia per una comunità di fedeli. Qualcuno lo fa, altri, come me, non lo fanno.
Il motivo: a me pare che una legge (per anodina che sia com'è quella del celibato) vada rispettata e che ci si debba adoperare per far cambiare la legge dall'interno.
L'impresa è molto ardua perchè moltissimi di noi in questi decenni si sono impegnati a cercare un dialogo con i Pastori e hanno avuto cordiale e personale consenso, ma... nulla più!
Ieri, ascoltando la proclamazione del Vangelo, pensavo a situazioni come la nostra: Gesù esortava a cercare la pecora che aveva lasciato l'ovile e riferiva che il pastore era felice perchè l'aveva ritrovata. I Pastori contemporanei, invece, sembra che lascino andare le pecore e rimangano arroccati nel proprio ovile.
A molti di noi rimane una fede: lo Spirito, che soffia dove vuole, sa quando saranno i tempi ed i momenti. Non ci adagiamo crogiolandoci in questa speranza e continuiamo a bussare a quelle porte vivendo, nel frattempo, la nostra testimonianza con le nostre famiglia, sia celebrando l'Eucaristia, oppure solo partecipandovi.

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