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www.ildialogo.org «CARI VESCOVI, SULLA PEDOFILIA CI ASPETTIAMO DECISIONI CORAGGIOSE». NOI SIAMO CHIESA SCRIVE ALLA CEI,di Adista Notizie n. 20 del 26/05/2012

«CARI VESCOVI, SULLA PEDOFILIA CI ASPETTIAMO DECISIONI CORAGGIOSE». NOI SIAMO CHIESA SCRIVE ALLA CEI

di Adista Notizie n. 20 del 26/05/2012

36695. ROMA-ADISTA. Attese da tempo, dovrebbero arrivare a fine mese – con la prossima Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana in programma dal 21 al 25 maggio – le “Linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti dei minori da parte dei chierici”, come peraltro richiesto esplicitamente dalla Congregazione per la dottrina della fede oltre un anno fa con una lettera circolare inviata ai vescovi di tutto il mondo.

Frattanto i “casi italiani” di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di ecclesiastici si sono moltiplicati (v. Adista Notizie nn. 10 e 11/12) e si è appena diffusa la notizia che il vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi, è stato prosciolto per intervenuta prescrizione (v. notizia precedente). Una realtà dunque che, nonostante le minimizzazioni, è grave e fino ad ora anche senza riposte complessive da parte della Cei.

«Parecchi casi sono emersi nella cronaca negli ultimi mesi e confermano quanto sosteniamo da tempo: il problema esiste nel nostro Paese in misura e modalità non sostanzialmente differenti da quelle degli altri Paesi del nord Europa e degli Usa», scrive Noi Siamo Chiesa in una lettera aperta ai vescovi italiani proprio in vista dell’Assemblea di fine maggio. «È stato un errore minimizzarlo», come invece ci sembra che sia stato fatto e si continui a fare, e «riteniamo anche che sia in errore chi, nel mondo ecclesiastico, ritiene che ci si trovi di fronte a una specie di complotto da parte dei media o della cultura cosiddetta “radicale” o “laicista” per intaccare la credibilità della Chiesa».

Tuttavia «nei prossimi giorni per voi c’è la possibilità di prendere una strada nuova», auspica Noi Siamo Chiesa, che già ad ottobre scorso aveva criticato il “silenzio” dei vescovi che discutevano nel chiuso delle segrete stanze senza rendere partecipe la comunità cristiana e le vittime di quanto andavano elaborando. Ora, nell’imminenza dell’Assemblea generale dell’ultima settimana di maggio, «molti si aspettano una presa d’atto della sottovalutazione del fenomeno e di troppi comportamenti negativi di cui alcuni di voi sono stati responsabili». E due sono le proposte del movimento cattolico “riformista” ai vescovi: «La denuncia alle autorità civili sia prevista nelle Linee guida come obbligatoria qualora ce ne siano gli estremi; sia decisa l’istituzione in ogni diocesi di una struttura indipendente che sia il primo referente per le vittime, sul modello di quanto analogamente già realizzato in altri Paesi (Austria, Germania e altri e, in Italia, nella sola diocesi di Bolzano-Bressanone)».

«È necessario avere l’umiltà di riconoscere quanto di negativo è stato fatto o è stato omesso fino ad ora – conclude la lettera di Noi Siamo Chiesa ai «fratelli vescovi» –. Ci aspettiamo che ognuno di voi, davanti alla propria coscienza, non sfugga alle proprie personali responsabilità e all’appello del Vangelo e che tutti insieme riusciate ad individuare il percorso nuovo che è indispensabile. Ci auguriamo di cuore che ogni altro atteggiamento di chiusura clericale venga meno, pensando al giudizio delle vittime, a quello del popolo dei credenti e a quello di Dio. Di altre possibili decisioni sbagliate sarebbe necessario pentirsi in futuro». (luca kocci)

Articolo tratto da
ADISTA
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Martedì 22 Maggio,2012 Ore: 15:25
 
 
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La questione dei preti pedofili

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