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www.ildialogo.org OLANDA: UN’INCHIESTA SUI PRETI PEDOFILI TRAVOLGE LA CHIESA,da Adista Notizie n. 97 del 31/12/2011

OLANDA: UN’INCHIESTA SUI PRETI PEDOFILI TRAVOLGE LA CHIESA

da Adista Notizie n. 97 del 31/12/2011

36468. AMSTERDAM-ADISTA. Dal 1945 al 2010, in Olanda, un numero di minori compreso tra i 10 e i 20mila è stato vittima di abuso sessuale da parte di componenti del clero, grazie anche alla copertura da parte delle gerarchie ecclesiastiche e alla loro inerzia nella lotta alla pedofilia. Il dato scioccante è contenuto nel rapporto conclusivo – reso pubblico il 16 dicembre scorso – di un’inchiesta indipendente commissionata dai vescovi e dalla Conferenza dei religiosi del Paese (in cui i cattolici ammontano a circa un terzo dei 16 milioni di abitanti), condotta dall’ex ministro dell’educazione nonché ex sindaco dell’Aja, Wim Deetman, sulla base degli archivi ecclesiastici, resi accessibili per l’occasione, e di un sondaggio. In sostanza, il 10% dei bambini che frequentava collegi e scuole residenziali ha ricevuto “attenzioni particolari” da parte del personale ecclesiastico. Il rapporto sollecita i rappresentanti della Chiesa a dare conto del proprio operato e a prevedere un risarcimento delle vittime, «elemento essenziale per la riparazione che deve essere loro accordata», oltre che a dialogare con esse e con i gruppi che le rappresentano. In effetti, lo scorso novembre la Chiesa olandese aveva annunciato una compensazione finanziaria alle vittime pari a circa 105mila euro a testa.

«Scioccati dall’abuso sessuale di minori e dalle pratiche descritte nel rapporto finale, che riempiono di vergogna e dolore», si sono detti i vescovi e i vertici della Conferenza dei religiosi, aggiungendo che non soltanto gli esecutori materiali sono da condannare (circa 800 sono i responsabili identificati, di cui 105 ancora in vita, la cui identità però non è stata resa nota), ma anche «le autorità della Chiesa che non hanno agito correttamente e che non hanno dato priorità all’interesse e all’assistenza di queste vittime».

Oltre allo studio della realtà degli abusi nel contesto dei cambiamenti avvenuti nel corso dei 65 anni dal punto di vista sociale, culturale, politico e economico, l’inchiesta ha condotto anche un sondaggio su 34mila persone dai 40 anni in su, rilevando che l’abuso sessuale «è un fenomeno diffuso nella società olandese» e non soltanto nella Chiesa cattolica né soltanto nelle istituzioni educative; nel caso di almeno una congregazione religiosa, inoltre, quella dei salesiani di don Bosco, sembra che «un comportamento sessuale inappropriato facesse parte della cultura interna». Nel maggio scorso, il padre superiore dei salesiani olandesi, p. Herman Spronck, è stato rimosso per aver difeso un prete appartenente al gruppo pedofilo Martijn, che difende la legalizzazione della pornografia infantile e della pedofilia e che nel 2006 aveva cercato invano di costituirsi come partito politico. Spronck aveva affermato che «le relazioni tra adulti e bambini non sono necessariamente dannose».

Sotto accusa da parte della commissione d’inchiesta è anche la mancanza di strutture idonee alla denuncia degli abusi; fare denuncia alla polizia non era contemplato dalla prassi amministrativa di un vescovo o di un superiore religioso, e spettava semmai alle vittime e alle loro famiglie, che non venivano certo incoraggiate a farlo».

Quanto al ruolo del celibato in questo fenomeno, esso non è dimostrabile scientificamente ma nemmeno escludibile a priori. Sta di fatto che, negli anni ’60, molti vescovi olandesi fecero pressioni sul Vaticano affinché il celibato obbligatorio fosse abolito, in base al parere di esperti di salute mentale secondo i quali esso avrebbe potuto rendere «i preti suscettibili di forme diverse di comportamento deviante».

Il rapporto afferma poi che, mentre diverse autorità ecclesiastiche erano «coscienti delle motivazioni strutturali del netto crollo del numero delle ordinazioni e dell’aumento di quello degli abbandoni del sacerdozio, gli organi amministrativi di Roma continuavano a spiegarli con ragioni personali legate ai singoli individui», come l’insuccesso nel rispondere alla propria vocazione o la perdita delle idealità o della capacità di osservare il celibato; nell’insieme, vi era una notevole riluttanza, tra preti e religiosi, «ad affrontare problemi psicologici». (ludovica eugenio)

Articolo tratto da
ADISTA
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Marted́ 27 Dicembre,2011 Ore: 17:54
 
 
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La questione dei preti pedofili

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