- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (341) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org L'Irlanda contro il Vaticano,

Pedofilia clericale - notizie
L'Irlanda contro il Vaticano

Articolo ripreso dal sito: http://www.giornalettismo.com/

Esteri

L’Irlanda contro il Vaticano: “Aiutavate i pedofili e non li avete puniti”

TOMMASO CALDARELLI
15 luglio 2011

Parte la linea dura del governo sui casi di abuso

Preti pedofili in Irlanda, parte la linea dura del governo dell’isola: il nuovo premier Enda Kenny, appartenente al partito Fine Gael del suo predecessore Brian Cowen, inizia la sua estate inaugurando la linea dura sugli abusi dei preti pedofili sui bambini irlandesi: la risposta del Vaticano, dice direttamente il governo irlandese scendendo in campo il prima persona, è stata “inadeguata, inappropriata, inefficace, interamente inutile”. E sono affermazioni ben gravi visto che proprio in Irlanda lo scandalo dei preti pedofili è esploso per la prima volta nella sua massima potenza.

LINEA DURA – Ora ad essere chiamato in causa dal governo irlandese, come abbiamo visto, è direttamente il Vaticano. E il premier già promette modifiche legislative che impediscano a qualsiasi reato di sfuggire alle maglie della legge – d’altronde i sacerdoti imputati di violenze sessuali si sono a più riprese trincerati dietro le immunità donate dalla tonaca, chiedendo di essere giudicati dal tribunale interno ecclesiastico. Ora, tutto questo non sarà più possibile, con le nuove leggi.

Enda Kenny afferma che nuove leggi saranno promulgate in modo da rendere impossibile per chiunque – anche per le alte sfere della Chiesa Cattolica – evitare i propri obblighi riguardo i casi di abusi su minorenni. “La legge non potrà essere fermata dal pastorale o dal collare”, ha detto Kenny.

Così sul Guardian: l’Irish Times ha qualche informazione in più sulle modifiche all’ordinamento che il premier irlandese ha in mente di approntare.

Occultare informazioni riguardo abusi su bambini sarà reato, ha detto il ministro della Giustizia dopo la pubblicazione delle notizie sulla gestione dei casi di pedofilia nella diocesi di Cloyne. Ulteriori misure, incluso un codice di protezione dei bambini, sta per essere annunciato dal ministro per l’Infanzia.

Come abbiamo visto, l’occasione per l’introduzione di queste nuove misure altamente restrittive è la pubblicazione del rapporto sulla diocesi di Cloyne.

IL RAPPORTO CLOYNE – In quei documenti, tutta l’inadeguatezza delle alte sfere ecclesiastiche nella gestione della crisi della pedofilia nel clero.

Il rapporto dimostra che il vescovo di Cloyne, John Magee, nonostante gli abusi nell’ambito del suo ministero con i bambini, affermò che le linee guida della Chiesa per la gestione dei casi di abuso fosse stata totalmente soddisfatta. Si dimostra inoltre che venne detto in maniera fraudolenta al Servizio Sanitario Nazionale che le accuse di abuso erano state riportate alla polizia. In effetti, due terzi delle segnalazioni non vennero segnalate. Il rapporto accusa il Vaticano, attraverso l’opposizione dei vescovi irlandesi alle procedure per gestire i casi di abusi del clero, di aver sostenuto i dissenzienti nella Chiesa che non volevano implementarle. In una lettera segreta ai vescovi, Roma descrisse le regole del 1996 come “meramente un documento di studio” e niente di ufficiale.

Come si vede, dunque, la Chiesa stessa scoraggiò l’applicazione delle proprie regole interne perché non sarebbero state importanti e obbligatorie.

“INEFFICACI E DISINTERESSATI”- Tutto questo porta il governo irlandese ad una sentenza senza appello sull’operato dell’alto clero: parole di pietra.

Il vescovo Magee viene descritto nelle 341 pagine del documento come inefficace e colpevole per non aver dedicato alcun interesse nell’implementazione delle linee guida sugli abusi su minori per oltre 12 anni. Inoltre monsignor Denis O’Callaghan viene definito “disinteressato” alle linee guida, in disaccordo con l’implementazione delle stesse, e viene accusato di aver agito “badando solo agli interessi della Chiesa”

Il ministro degli esteri, si legge ancora, avrebbe già convocato il nunzio apostolico. “Ora il governo vuole risposte”, dice il New York Times, mentre Padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa Vaticana, si chiude dietro un laconico “no comment”.



Venerd́ 15 Luglio,2011 Ore: 13:45
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La questione dei preti pedofili

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info