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www.ildialogo.org Lettera aperta al Cardinale di Genova ANGELO BAGNASCO,,di Alberto Senatore

Contro la pedofilia clericale basta una firma.
Lettera aperta al Cardinale di Genova ANGELO BAGNASCO,

di Alberto Senatore

Con una nota del nostro direttore


Pubblichiamo questa lettera, come le altre che fin quì ci sono pervenute, per dovere di cronaca, per rendere conto ai nostri lettori del dibattito che sul tema della pedofilia clericale esiste nella Chiesa cattolica. Ribadiamo ancora una volta che non sono queste le proposte che potranno stroncare alla radice gli abusi nei confronti dei bambini o gli altri abusi di cui si rendono responsabili i chierici della chiesa cattolica o delle altre chiese cha hanno lo stesso tipo di organizzazione. Non è neppure una questione di buona volontà personale di questo o quel vescovo o dello stesso Papa. La questione pedofilia clericale è legata essenzialmente allo status di cui godono i chierici all'interno della Chiesa Cattolica che li rende oggetti sacri ed intoccabili, qualsiasi cosa essi facciano. Solo eliminando alla radice questo status sarà possibile eliminare gli abusi che sono legati, come le testimonianze delle vittime confermano, al ruolo sacro e al potere sacro conferito ai preti. Altre sono quindi le cose da chiedere alle gerarchie vaticane a cominciare dalla abolizione dei seminari cosiddetti minori che violano i diritti umani dei bambini che li sono rinchiusi e che ne fanno, uno volta ordinati preti, dei poteniali abusatori. E anche qui le testimonianze delle vittime sono inequivocabili.(G.S.)

Giffoni Valle Piana, 29  maggio 2011

Spett. Le  Cardinale Angelo Bagnasco,  Presidente della Conferenza Episcopale Italiana,

sono Alberto Senatore, classe 1964, sposato felicemente e padre di due figli, portavoce dell’Associazione antipedofilia “ il piccolo Davide ” di Giffoni Valle Piana, la città del Giffoni Film Festival. Le scrivo per due motivi: il primo, per esprimerle la nostra approvazione al Suo tempestivo intervento per la sospensione di don Riccardo Seppia da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacramentale. Riconosciamo in questa decisione l’unica strategia efficace che la Chiesa Cattolica può intraprendere per proseguire sulla via tracciata da Papa Ratzinger, cioè la tolleranza zero verso i preti pedofili.

L’altro motivo, è scaturito dalle parole da Lei pronunciate nella sua prolusione per la 63° Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana. In quella occasione, riguardo la pedofilia clericale Lei ha riconosciuto che l’emergenza pedofilia all’interno della Chiesa Cattolica non è ancora superata, quindi è ancora in corso

Ha poi aggiunto che  “ sull’integrità dei nostri sacerdoti non possiamo transigere, costi quel che costi.     Anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo. Quando poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l’umiliazione totale. Qualche giorno prima, la Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva emanato una “ lettera circolare ” a tutti i vescovi, in vista della preparazione delle linee guida per i casi di abusi sessuali su minori compiuti da chierici. Una delle indicazioni di base per la stesura delle linee guida, previste per maggio 2012, è il riconoscimento del vescovo come autorità responsabile:  “ la responsabilità nel trattare i delitti di abuso appartiene in primo luogo al vescovo diocesano

La nostra Associazione, pur ritenendo l’indicazione molto interessante, la considera incompleta.

Per questo motivo, ci permettiamo di presentarLe una nostra proposta, con la quale, la responsabilità e l’autorità del vescovo vengono ampliate e non siano solo limitate a “ trattare ” i casi di pedofilia clericale, ma siano utilizzate soprattutto nella prevenzione e nel contrasto degli abusi sui minori da parte dei sacerdoti. 

La proposta del  “ piccolo Davide ” è questa:  l’istituzione del Certificato Antipedofilia per i sacerdoti.

Se in Italia, un’impresa edile per poter esercitare la sua attività deve preventivamente esibire un certificato antimafia, perché la Chiesa Cattolica non istituisce un certificato di garanzia morale per i suoi sacerdoti ? L’idea è semplice:   il  D.A.P.S.    Documento  Anti Pedofilia SacerdotaleQuando in una parrocchia s’insedia un sacerdote, insieme al mandato conferitogli dal vescovo, deve ricevere anche il D.A.P.S. il documento nel quale il vescovo, firmando personalmente, garantisce l’integrità morale del sacerdote e si assume tutte le responsabilità giuridiche, antecedenti alla data del certificato. Praticamente un certificato di “ verificata buona condotta ”,      quindi una garanzia e una copertura totale  che annualmente viene rinnovato. Il Cardinale responsabilmente lo richiede, il vescovo serenamente lo rilascia, il sacerdote con orgoglio lo espone nella sua parrocchia, i genitori lo leggono  e si tranquillizzano. 

La proposta è semplice, pratica, immediata e rassicurante. Semplice perché basta la firma del vescovo, pratica perché snellisce e riduce i tempi della burocrazia ecclesiale, immediata perché applicabile da subito, rasserenante per i genitori che si ritrovano a vivere l’incubo del prete pedofilo. La nostra Associazione Le chiede di  esaminare la proposta e si augura che diventi presto una realtà, ed inoltre, che Lei possa essere il firmatario del primo certificato antipedofilia sacerdotale in Italia. L’occasione propizia per Lei potrebbe essere la cerimonia per la nomina del sostituto di Don Riccardo Seppia, sacerdote di nome ma pedofilo di fatto. Quale luogo migliore; la chiesa dello Spirito Santo di Via Calda a Genova Sestri Ponente, teatro di abusi indicibili, dove con sconcerto e dolore  Lei espresse parole di sgomento e vergogna, ritornare con parole di consolazione abbinate a fatti concreti.

Egregio Cardinal Bagnasco, per stroncare la pedofilia nella Chiesa Cattolica, basta poco, basta una firma, la Sua.

Certi della Sua attenzione, in fede confidiamo in una Sua risposta.

Alberto Senatore  - 

ilpiccolodavide@hotmail.it

Giffoni Valle Piana.



Luned́ 30 Maggio,2011 Ore: 14:45
 
 
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La questione dei preti pedofili

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