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Pedofilia clericale - Notizie
I reati sono stati commessi, ma sono prescritti

Per don Cantini scatta la prescrizione dei reati commessi ai danni di minori da 10 a 17 anni. Accuse gravi anche a Monsignor Maniago.


Articolo tratto dal sito: http://www.ilsitodifirenze.it/

 
Pedofilia

Don Cantini: "Violenze gravi su minori da 10 a 17 anni"

Nella bufera anche Monsignor Maniago

Richiesta d'archiviazione accolta dal gip per i reati ascritti a Don Lelio Cantini. La prescrizione non salva però il parroco fiorentino dallo sdegno generale. Infatti come scrive il pm Paolo Canessa le violenze sessuali su giovani da 10 a 17 anni "ci sono state e sono state gravi". Addirittura, gli abusi sono continuati per circa 20 anni nel silenzio assordante dei vertici della Chiesa fiorentina. Come ricorda il pm nella richiesta di archiviazione "da parte delle autorità religiose ci sono stati comportamenti omissivi" seguiti "da una lunga inerzia". Tutto ciò ha impedito "il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria". Ma i colpi di scena non finiscono, nella richiesta del pm "ha trovato un principio di riscontro" un episodio di violenza sessuale che vede coinvolto Monsignor Maniago, molto legato a don Cantini. Il fatto risale al 1996 quando la vittima subì in una parrocchia del livornese abusi sessuali da alcuni sacerdoti, tra quali ci sarebbe anche Maniago. Dalla documentazione bancaria acquisita dal Ros dei carabinieri risulta che l'uomo ricevette un bonifico di 4 milioni di lire, proveniente da un conto corrente 'parrocchia per contributo', a suo dire per mettere tutto a tacere.

 


 

Articolo tratto da: http://firenze.repubblica.it/

CRONACA

Don Cantini, violenze provate
ma tutti prescritti i reati di pedofilia

E' l'ultimo triste capitolo della vicenda che ha avuto come protagonista il parroco della chiesa della Regina della Pace di Rifredi. Le vittime erano giovanissime fra i 10 e i 17 anni. Vent'anni di abusi

Le violenze sessuali del parroco sono provate, ma i reati prescritti. E' l'ultimo triste capitolo della vicenda che ha avuto come protagonista il sacerdote fiorentino Don Lelio Cantini, parroco della chiesa della Regina della Pace di Rifredi. Vittime di quelle violenze sono state bambine e adolescenti fra i 10 e i 17 anni: si è trattato di "abusi sessuali gravi" "protrattisi per circa 20 anni", fino ai primi anni '90. Lo scrive il pm fiorentino Paolo Canessa nella richiesta di archiviazione dell'inchiesta, poi accolta dal gip. I reati sono prescritti o mancano le querele.
 
Canessa ricorda le "denunce fatte nel tempo" - anche all' allora cardinale di Firenze Silvano Piovanelli - ma sostiene che da parte delle autorità religiose ci sono stati "comportamento apparentemente omissivo" e "una lunga inerzia", che hanno provocato "il perpetuarsi delle condotte" di don Cantini e "il mancato tempestivo intervento della autorità giudiziaria".

Il pm ha inoltre precisato che "le condotte apparentemente omissive" delle "autorità religiose che, pur in presenza di reati, non hanno ritenuto doveroso ricorrere alla competente giustizia penale, pur nella loro apparente gravità, non appaiono censurabili non essendo previsto a loro carico, al di là dell'evidente obbligo morale quantomeno nei confronti delle vittime, alcun obbligo giuridico sanzionabile di denuncia dei fatti a loro noti".

"Neppure perseguibile" ha aggiunto ancora Canessa nel provvedimento "appare infine il comportamento addebitato" da alcuni testimoni "al vescovo ausiliario Claudio Maniago" che "avrebbe minacciato 'conseguenze negative per le loro attivita' professionali legate alla diocesì a quelle vittime che manifestavano la volontà di ottenere comunque giustizia".Il pm ha precisato che non essendo stata presentata querela il reato non è perseguibile.

Il magistrato ha quindi spiegato nel medesimo provvedimento che non era possibile procedere contro il vescovo ausiliario di Firenze Claudio Maniago per  abusi sessuali da parte sua e di alcuni altri sacerdoti denunciati da un giovane toscano che ha dichiarato di aver subito violenze nel 1996 all'interno di una parrocchia sulla costa livornese. Sebbene siano stati trovati dei riscontri al racconto del testimone, non è stato possibile procedere contro il vescovo Maniago per mancanza di querela, "in quanto" l'uomo che raccontò l'episodio al pm "nè all'epoca dei fatti nè tantomeno tardivamente, all'epoca della sua spontanea presentazione al pm, aveva comunque presentato alcuna richiesta di punizione di chicchessia per gli abusi sessuali subiti".

Il pm fa peraltro notare che il vescovo ausiliario di Firenze "chiamato esplicitamente in causa, non risulta aver presentato, a sua volta, alcuna denuncia per calunnia per i fatti addebitatigli".
 


Articolo tratto da: http://www.giornalettismo.com/
 

Il prete che ha violentato bambini per vent’anni rimarrà impunito

2 maggio 2011

L’inchiesta su Don Lelio Cantini,  accusato di abusi sessuali su minori, è stata archiviata: i reati sono prescritti o mancano le querele. Ma ci sono stati, eccome.

Così finisce la storia di Don Lelio Cantini, sacerdote della parrocchia fiorentina di Regina della Pace, dove certo non hanno trovato la pace i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni dei quali abusò sessualmente e psicologicamente Don Lelio dal 1973 al 1987.  Quattordici anni di orrori per molti ragazzini, che solo nel 200, una volta cresciuti con addosso la devastazione regalata loro dal sacerdote, trovarono il coraggio di denunciare l’uomo che avrebbe dovuto aiutarli a crescere con equilibrio. Le denunce erano arrivate alla Congregazione per la dottrina della fede e il 13 ottobre 2008, per volontà di Benedetto XVI, il prete era stato allontanato dalla chiesa. Ormai aveva 85 anni.

ABUSI SESSUALI GRAVI – Oggi che ne ha 88 il pm fiorentino Paolo Canessa dice che le violenze sessuali “ci sono state” e che “si è trattato di abusi sessuali gravi, protrattisi per circa 20 anni”, fino ai primi anni Novanta. Quindi non aveva smesso nel 1987, ma era andato avanti. E il prete, nato nel 1923, aveva quasi settant’anni. Lo scrive nella richiesta di archiviazione dell’inchiesta, richiesta successivamente accolta dal gip. E perché Don Lelio non ha pagato per i suoi reati? Per il solito motivo: perché i bambini hanno avuto paura di parlare, perché si vergognavano, perché avevano paura di non essere creduti, perché non sono stati creduti.

 

REATI PRESCRITTI – E poi, a quanto dice Canessa, malgrado “le denunce fatte nel tempo, anche all’ allora cardinale di Firenze Silvano Piovanelli”, da parte delle autorità religiose c’è stato un “comportamento apparentemente omissivo” e anche “una lunga inerzia”, che hanno provocato “il perpetuarsi delle condotte” di don Cantini e “il mancato tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria.” La solita omertà, che ha distrutto le vite di quei bambini, in buona sostanza. Don Lelio è stato spretato dal papa, ma solo 3 anni fa. Intanto i reati sono prescritti o mancano le querele.



Marted́ 03 Maggio,2011 Ore: 12:44
 
 
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La questione dei preti pedofili

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