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www.ildialogo.org La rassegna stampa del 6/04/2010,

Pedofilia clericale
La rassegna stampa del 6/04/2010

PEDOFILIA:STAMPA ESTERA ATTACCA 'SILENZIO'PAPA A PASQUA/ANSA
WP IPOTIZZA DIMISSIONI; RADIO VATICANA, CAMPAGNA DIFFAMATORIA
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 5 APR - La Chiesa cattolica serra i ranghi attorno al Papa, ma si moltiplicano gli attacchi da parte della stampa estera dopo ''i silenzi'' del Pontefice sui casi di abusi nella messa di Pasqua e durante tutta la Settimana Santa, con il Washington Post che si spinge fino a ipotizzare le dimissioni di Ratzinger dal soglio pontificio.
E a riprova del crescente clima di protesta, la petizione che compare sul sito ufficiale di Downing Street - residenza dei primi ministri britannici - contro la programmata visita di Benedetto XVI in Inghilterra e Scozia il prossimo settembre ha gia' raccolto oltre 11 mila firme: lanciata dal gruppo OutRage (un movimento per i diritti di gay, lesbiche e transessuali), la petizione chiede tra l'altro al premier Gordon Brown di denunciare le presunte responsabilita' del Papa nell'insabbiamento degli abusi pedofili perpetrati da sacerdoti cattolici e soprattutto di non finanziare la visita di Ratzinger con soldi pubblici (secondo le stime, il viaggio dovrebbe costare al contribuente britannico circa 15 milioni di sterline).
Al di la' comunque della Gran Bretagna - dove le tensioni sono state acuite nei giorni scorsi dall'attacco senza precedenti rivolto dal capo degli anglicani, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, alla Chiesa cattolica irlandese, poi parzialmente ritirato - ai media mondiali continua a non piacere la linea scelta dal Vaticano in queste settimane di bufera, quella cioe' di derubricare a ''chiacchiericcio'' le accuse al Papa.
El Pais in Spagna, il Times e il Guardian nel Regno Unito, Le Monde in Francia: tutti puntano il dito contro ''le mancanze'' di Benedetto XVI, che ''ha terminato la Settimana Santa cosi' come l'aveva iniziata - scrive il quotidiano spagnolo -, senza pronunciare una sola parola sui casi di abusi sui minori''. Il Times di Londra riporta invece le proteste che hanno segnato la messa pasquale nella cattedrale di Dublino, con un gruppo di fedeli che ha tentato di portare fin sull'altare delle scarpe da bambino per ricordare le vittime degli abusi al grido di 'vergogna' rivolto all'arcivescovo irlandese Diarmuid Martin. Negli Stati Uniti - dove ieri la piu' famosa columnist del New York Times, Maureen Dowd, ha suggerito alla Chiesa cattolica di servirsi di ''sessorcisti'' piu' che di esorcisti - oggi e' stato l'altro quotidiano piu' autorevole del Paese, il Washington Post, a paragonare la crisi che sta attraversando il clero cattolico allo scandalo Watergate ''che inghiotti' gli Usa negli anni Settanta''. All'epoca, scrive in un editoriale Timothy Shriver - figlio di Eunice Kennedy Shriver, sorella di Jfk -, Richard Nixon, presidente degli Stati Uniti, ''fu coinvolto e costretto a lasciare l'incarico. La Chiesa cattolica e' su una strada simile per le dimissioni del Pontefice?''.
Ma e' forse dalla 'sua' Germania che arriva il giudizio piu' severo su papa Ratzinger. Il settimanale Der Spiegel, il piu' diffuso tra i tedeschi, gli dedica la copertina con un titolo tutt'altro che lusinghiero: sopra la foto del Pontefice campeggia infatti la scritta 'L'infallibile', ma con un doppio segno di pennarello rosso che cancella il prefisso 'in', trasformando l'aggettivo in 'fallibile'. Nelle pagine interne, il lungo articolo dedicato alla vicenda e' significativamente sottotitolato 'La fallita missione di Joseph Ratzinger': vi si parla di ''crisi della Chiesa'' e ''sdegno sul suo pontificato''. ''Benedetto XVI ha guastato i rapporti con ebrei e musulmani, con molti cattolici, e anche con i tedeschi che, al momento della sua elezione, erano cosi' fieri di lui'', e' la bocciatura dello Spiegel.
I media stanno portando avanti ''un'eclatante campagna diffamatoria'' che mira a colpire non i preti pedofili ma direttamente il Papa, ribadisce nel pomeriggio dal canto suo la Radio Vaticana, che per dare il senso della sproporzione cita tra l'altro un rapporto governativo Usa secondo cui i sacerdoti cattolici coinvolti in casi di abusi sarebbero meno dello 0,03%. (ANSA).


 

PEDOFILIA: PRETE ACCUSATO DI ABUSI ORA LAVORA IN SCUOLE IN INDIA =
(ASCA-AFP) - Chicago, 6 apr - Padre Joseph Jeyapaul, un prete accusato di aver molestato due ragazze negli Stati Uniti, ha passato gli ultimi cinque anni lavorando in alcune scuole cattoliche dell'India, malgrado l'allarme lanciato da un vescovo statunitense che aveva scritto al Vaticano. Secondo i documenti resi noti dagli avvocati delle vittime, il vescovo del Minnesota, Victor Balke, aveva chiesto nel 2005 alla Santa Sede e alla diocesi dell'India di intervenire per evitare i ''gravi rischi'' per le donne e le ragazze delle parrocchie rappresentati da padre Jeyapaul.
Nonostante la richiesta e i tentativi delle autorita' giudiziarie del Minnesota di ottenere l'estradizione del sacerdote per violenze sessuali su minori, il prete non e' stato rimosso dal suo incarico di segretario della commissione educazione della diocesi di Ootacamund.
''I soli a sapere che si trattava di uno stupratore erano il vescovo e il Vaticano. Hanno mantenuto il segreto perche' erano preoccupati per la loro reputazione invece che dei ragazzi'', ha detto all'AFP l'avvocato Jeff Anderson, rappresentante legale di una ragazza di 16 anni violentata da padre Jeyapaul, che nel 2004 era stato temporaneamente assegnato alla diocesi di Crookston nel Minnesota.
Il vescovo A. Amalraj, capo della diocesi di Ootacamund nello stato di Tamil Nadu, ha confermato all'AFP che padre Jeyapaul lavora ancora per la commissione educazione. ''Non ci sono accuse di nessun tipo contro di lui in India'', ha detto Amalraj, spiegando che su direttiva della Congregazione per la dottrina della fede il prete viene tenuto sotto controllo nella sua stessa residenza.
red-uda/sam/ss
061319 APR 10
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PEDOFILIA: IL FATTO, 130 SACERDOTI COINVOLTI IN ITALIA DAL 2008 =
(ASCA) - Roma, 6 apr - Sarebbero 130 i sacerdoti cattolici coinvolti in casi di pedofilia in Italia negli ultimi due anni. Lo riporta un'inchiesta del Fatto Quotidiano, che ha interpellato gli avvocati che seguono in casi e le associazioni non governative per la lotta alla pedofilia. Secondo l'avvocato Sergio Cavaliere, che ha documentato i 130 casi, si tratta ''solo della punta dell'iceberg'' vista la riluttanza delle vittime ad uscire allo scoperto, e ''in nessuno dei casi il vescovo locale ha avvisato la polizia del sospetto abuso''.
Da Bolzano a Trapani, nelle grandi citta' cosi' come nelle piccole realta' di provincia, le procure italiane hanno aperto dal 2008 molti procedimenti a carico di sacerdoti, ma ''il Vaticano ha lavorato in Italia ancora piu' alacremente per nascondere i casi'', sostiene Roberto Mirabile, responsabile dell'associazione ''La caramella buona'', una onlus che si occupa di casi di pedofilia e che si e' costituita parte civile nel processo contro l'ex parroco della chiesa della Nativita' di Maria Santissima a Roma, arrestato per abusi sessuali a danno di minori e prostituzione minorile aggravata.
In tutti i casi, e' la tesi di avvocati e associazioni, le curie hanno cercato di difendere i propri sacerdoti, anche nel caso di arresti in flagranza di reato, come e' successo al prete arrestato nel 2007 perche' trovato in macchina ad usare violenza sessuale su un bambino di 11 anni, con la diocesi di Aversa che non ha preso provvedimenti nei suoi confronti neanche di fronte alla condanna a sei anni e otto mesi, confermata anche in appello. Il Fatto, fra gli altri, cita anche i casi di un prete di Lecco, condannato per pedofilia all'inizio degli anni '90 e che ha ricominciato ad abusare di minorenni una volta trasferito alla diocesi di Gavirate, e di un sacerdote trasferito dalla Sicilia a Roma dopo una condanna per molestie sessuali nei confronti di una ragazza e che una volta nella Capitale ha continuato a macchiarsi di abusi per i quali e' stato poi condannato a 4 anni e 2 mesi.
red-uda/sen/ss
061344 APR 10
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Oltreoceano lo chiamano "altargate"
 
di Angela Vitaliano
“Altargate”, così Tim Shriver, figlio di Eunice Kennedy, sorella di John e Bob Kennedy, definisce lo scandalo che sta scuotendo la Chiesa cattolica. Il presidente e amministratore delegato delle Special Olympics, collaboratore del Washington Post e della Cnn per le questioni legate alla fede, fa un parallelo fra lo scandalo della pedofilia e il Watergate che travolse la presidenza degli Stati Uniti, costringendo Richard Nixon a lasciare la Casa Bianca nel 1974. “Il Watergate – scrive Shriver – non fu solo uno scandalo ma fu una vera e propria minaccia per l’istituzione repubblicana che il presidente degli Stati Uniti rappresenta”. Le dimissioni di Nixon, dunque, ritenute inevitabili seppure simboliche della gravità della situazione, rappresentarono la via d’uscita per mantenere intatta la “sacralità della presidenza”. Ciò che Shriver suggerisce, perciò, a proposito del Papa e di tutta la dirigenza vaticana, che ovviamente non può dimettersi, è una sorta di conversione “ad amare Dio dal profondo delle loro anime e ad essere leaders di una Chiesa che sia allo stesso tempo madre e padre, pastorale e teologica, spirituale e dottrinale”.
In un paese abituato al fatto che le azioni hanno sempre una loro conseguenza, spesso anche simbolica, come nel caso di Richard Nixon (o di Bill Clinton, costretto a riferire pubblicamente della sua relazione con Monica Lewinski), ciò che pesa di più, fra cattolici e non, è il senso di impunità che i vertici della Chiesa hanno reso possibile si diffondesse rispetto a casi gravissimi, come quelli della pedofilia. Sebbene profondamente scossi e addolorati per le recenti vicende, molti fedeli ritengono insufficienti le “difese” poste in essere dal Vaticano e preferirebbero una presa di posizione più rigorosa e di aperta condanna. É inevitabile, come sottolinea anche il New York Times, primo ad aprire la serie di inchieste sugli scandali di abusi sessuali, che l’attacco a Ratzinger, responsabile per “l’insabbiamento” di molti degli episodi denunciati e oggi Papa, dunque capo assoluto della Chiesa, possa essere interpretato come un attacco più ampio al cattolicesimo ma è pur vero che, nello stesso tempo, non affrontare in maniera adeguata questi problemi potrebbe oscurare l’interezza dell’istituzione cattolica, positività incluse. Un altro particolare da non trascurare è che l’atteggiamento del Vaticano, che prova a ribaltare la scena gettando discredito sui media che hanno sollevato questo polverone, ha un effetto esattamente opposto in un paese come gli Stati Uniti dove la libertà di espressione (e di stampa) è più sacra di qualsiasi religione tanto che si diffida sempre di chi si difende attaccando i giornalisti. L’Associated Press, poi, ieri, è uscita con la notizia di un altro prete accusato di abusi sessuali e mai sospeso dal suo ruolo. Tre anni fa, infatti, come da documenti in possesso dell’agenzia, il Vaticano fu informato delle accuse contro padre Joseph Palanivel Jeyapaul, responsabile di abusi sessuali nei confronti di una ragazza di 14 anni in una chiesa del Minnesota. Il prete che ha ricevuto solo una punizione minore, continua a lavorare regolarmente per la chiesa, solo in India dove è stato trasferito e dove insegna in dozzine di scuole cattoliche della diocesi di Ootacamund. Proprio con riferimento a quest’ultimo caso, l’associazione “Survivors Network for those Abused by priest” ha tenuto ieri una conferenza stampa in Minnesota per chiedere la laicizzazione del prete e il suo allontanamento dalla Chiesa. Dal canto suo Palanivel Jeyapaul fa sapere di ritenersi innocente e di non avere nessuna intenzione di rientrare negli Stati Uniti per affrontare il processo. Anche in questo caso il Vaticano insiste nel dire che tutti i passi necessari sono stati compiuti ma l’Associazione lamenta l’assenza assoluta di direttive rigorose relative a questi casi che lasciano i vertici locali nell’impossibilità di agire direttamente sugli accusati.


 

Visita del papa a Malta il 16 e 17 aprile
A Malta ci sono circa 855 preti. 45 preti sono il 5,26% di tutti i preti maltesi. E parliamo solo di quelli accusati negli utlimi giorni!
Malta è il paese più cattolico al mondo, con un prete ogni 450 abitanti (in Italia abbiamo un prete ogni 1.200 abitanti)
Da Malta i preti pedofili li esportano pure in Italia, come don Felix Cini, condannato nel 2004 a Grosseto per pedofilia e oggi in servizio a Cercemaggiore (CB) senza che sia stato spretato:
http://laici.forumcommunity.net/?t=34002946
http://www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5h2oBy1ZpSXOTQSO-qmFSZdb1KLTwD9ESVQKG0

Pope visits Malta mid-month, sex abuse cases await

By GEORGE CINI (AP) – 18 hours ago

VALLETTA, Malta — Pope Benedict XVI visits Malta in two weeks, and some victims of sex abuse by priests on the predominantly Roman Catholic island say they want him to use the trip to apologize for their suffering.
The trip is the first foreign visit that Benedict will make since the clerical abuse scandal tore across Europe. Noting that he has met with victims and denounced clerical abuse on previous foreign trips, the Vatican on Monday didn't rule out that the pope might break his recent silence on the matter in Malta.
Lawrence Grech, a 37-year-old man who says he was abused as a child at a church-run orphanage, has written to the Vatican demanding an apology. He said the pope should use the two-day trip April 17-18 to address himself to victims as he did in his letter to Irish Catholics last month.
"He should recognize that these things happened in Malta, reflect about the victims' suffering and issue a formal apology," Grech said. Grech is one of 10 people who have testified behind closed doors in a case against three priests facing charges of child abuse. The proceedings have been going on for seven years.
Last week, as the European church, the Vatican and pope were under fire for accusations of covering up sex crimes by its priests, a response team in Malta announced that it had received 84 allegations of child abuse allegedly involving 45 Maltese priests since it was established by the Maltese Catholic Church 11 years ago. Vatican statistics list 855 priests on the island as of 2006.
A spokesman for the Maltese church, speaking on customary condition of anonymity, said the response team's work is carried out in secret. The spokesman did not say how many of the priests investigated were found guilty. He said disciplinary action was taken by the bishops or superiors of religious orders when allegations were proven true, but did not say whether any priest had been defrocked.
Retired Judge Victor Caruana Colombo said last week that no criminal action could be taken — even when police were informed — against an abusive priest without the victim's consent. He said he did not feel an obligation to refer sexual abuse cases to the civil authorities because in most cases victims prefer not to involve police and make their suffering public.
Grech says he was sexually abused in the 1980s and early 1990s as a youngster at St. Joseph Home, an orphanage for boys.
A Vatican spokesman, speaking on condition of anonymity, said it was premature to know what the pope would say in Malta. But he noted that Benedict has issued apologies and met with victims while traveling in the U.S. and Australia.
On Monday, Benedict again didn't refer directly to the scandal in his public remarks. Speaking from the papal summer retreat in Italy where he is resting after busy Easter Week services, Benedict urged priests to be messengers of love that conquers evil and said Christ supports the church at times of difficulty.
All Christians should be like angels, he said, messengers of Christ's "victory over evil and death, the bearers of his divine love." He added that this was especially true for priests. The Maltese church is traditionally powerful on the island of 400,000 people, 98 percent of whom are Roman Catholic. Divorce and abortion are banned.
One prominent case in Malta involved a U.S. congressman, Rep. Mark Foley.
The Florida Republican resigned from Congress in 2006 after he was confronted with sexually explicit computer messages he had sent to male teenage congressional pages. His attorneys have said that Foley is gay, suffers from alcohol addiction and was molested by a Catholic priest as a teenage altar boy.
The Rev. Anthony Mercieca, who has retired to Malta, has admitted having inappropriate encounters with Foley, including massaging him in the nude and skinny-dipping together. He denies ever having sex with Foley.
___ Associated Press writer Alessandra Rizzo contributed to this report from Rome.
(This version CORRECTS the number of Maltese priests involved in sex case allegations to 45 instead of 25)
Copyright © 2010 The Associated Press. All rights reserved.



Marted́ 06 Aprile,2010 Ore: 22:29
 
 
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Indice completo articoli sezione:
La questione dei preti pedofili

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