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www.ildialogo.org COMO:PRETE DIMESSO DALLO STATO CLERICALE DIRETTAMENTE DAL PAPA. E IL VESCOVO?,di Ernesto Miragoli

COMO:PRETE DIMESSO DALLO STATO CLERICALE DIRETTAMENTE DAL PAPA. E IL VESCOVO?

di Ernesto Miragoli

(13.2.14)
Il sacerdote della diocesi di Como, Marco Mangiacasale, è stato dimesso dallo stato clericale (una volta si diceva: ridotto) a causa delle accuse di pedofilia provate e dimostrate.
La vicenda ha avuto un corso un po' anomalo.
Marco Mangiacasale, promosso a economo della diocesi di Como dal vescovo mons, Coletti mentre era parroco di una parrocchia del centrocittà, era stato pizzicato dai genitori di qualche ragazza in atteggiamenti equivoci (o inequivocabili). I genitori hanno informato della cosa il vescovo Coletti il quale, convocato il suo economo, ha avuto una spiegazione: era un po' brillo e quindi si è lasciato andare.
La giustificazione è bastata al vescovo Coletti il quale ha riconvocato i genitori e li ha rassicurati nel merito.
Ma il laido comportamento del sacerdote è continuato, al punto che i genitori hanno sentito l'esigenza di rivolgersi alla magistratura la quale, ad indagini eseguite, ha arrestato clamorosamente il prete che è stato tradotto in carcere. Le accuse sono state provate e il prete è stato condannato al carcere. La pena è stata commutata in arresti domiciliari in struttura protetta in Piemonte.
Solo di passaggio ricordo che un altro sacerdote della diocesi di Como, accusato di pedofilia in un solo caso, sconta la sua pena nel carcere di Bollate.
Il vescovo Coletti si è sempre mostrato molto tiepido e quasi accomodante e più volte i genitori delle vittime hanno lamentato la cosa. Ma il vescovo ha fatto orecchio da mercante e i genitori delle ragazze hanno scritto direttamente alla Congregazione Vaticana competente la quale ha portato la cosa sul tavolo di papa Francesco che, il 30 gennaio scorso, ha comunicato la sua decisione: il sacerdote è dimesso dallo stato clericale.
Punizione rapida ed esemplare: nel giro di due anni la cosa si è conclusa. Il prete è stato condannato dalla giustizia italiana e punito da quella ecclesiastica.
Sconcerta il fatto che - stando alle cronache - la somma autorità locale ecclesiastica sia stata così tiepida mentre i documenti vaticani in proposito sono chiari ed inequivocabili.
Avrebbe dovuto essere il vescovo Coletti a mantenere un comportamento inflessibile fin da subito, ma non l'ha fatto.
Vorremmo sapere perché?
Bene ha fatto a prendere la decisione che ha preso papa Francesco.
Se, per quanto riguarda la diocesi di Como, ne prendesse un'altra...


Giovedì 13 Febbraio,2014 Ore: 23:05
 
 
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La questione dei preti pedofili

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