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www.ildialogo.org PEDOFILIA: OLTRE LA PESTE,di Ernesto Miragoli

L'opinione
PEDOFILIA: OLTRE LA PESTE

di Ernesto Miragoli

Il caso pedofilia clericale si sta rivelando la vera peste del 20esimo secolo per la chiesa cattolica.
Sembra che si sia aperto il vaso di Pandora: per anni, per decenni tutto è stato messo a tacere esercitando un'omertà impressionante, sconvolgente e gravissimamente colpevole. Adesso tutto salta fuori.
Ultimo caso del 20 ottobre 2010: circa 10.000 pagine di documenti interni e riservati della diocesi di San Diego, rivelando un caso vecchio di decenni in cui ad un sacerdote che era sotto inchiesta della polizia venne permesso inspiegabilmente di lasciare gli Stati Uniti dopo l’intervento della diocesi.
Dopo una battaglia legale durata oltre tre anni contro la diocesi, un giudice della Corte Suprema di San Diego ha stabilito che i “file” personali relativi a 48 sacerdoti che erano accusati o condannati per abusi sessuali o nominati in una causa civile potevano essere resi pubblici.

I 144 querelanti contro la diocesi, complessivamente, hanno richiesto alla diocesi californiana nel 2007 un risarcimento per circa 200 milioni di dollari, ma l’accordo prevedeva che un giudice indipendente avrebbe riesaminato i casi “secretati” per determinare se potessero essere resi pubblici.
I file evidenziano come la diocesi sapesse della condotta criminale dei suoi sacerdoti da decenni, prima che qualsiasi notizia fosse stata resa pubblica dalle stesse vittime.
Un altro caso descritto nel materiale reso noto, coinvolge il reverendo Robert Nikliborc, che fu  inviato ad un istituto di trattamento psichiatrico nel 1950 dopo che la diocesi ricevette numerose denunce, poi però divenne direttore di una struttura cattolica romana residenziale per ragazzi difficili chiamata Boystown nel deserto di Banning in California. I ragazzi che vivevano lì nel 2007 hanno intentato cause contro Nikliborc. Il sacerdote è morto mentre era in corso la causa.

Ho scritto che questo è l'ultimo bubbone sintomatico di una pestilenza che sta ammorbando il mondo cattolico, ma tutti sappiamo che non sarà il definitivo. 
Ritengo che questa peste della pedofilia clericale (o comunque legata ad istituzioni religiose cattoliche)  debba essere letta come un invito alla catarsi da parte di tutti i credenti.

Non si tratta di celibato sì o di celibato no.
Non è un problema di obbligo del celibato, ma di formazione di persone mature e di capacità di valutare la maturità di soggetti preposti ad essere guida delle comunità.
Non solo: i laici debbono acquistare maggiore consapevolezza del proprio ruolo e non sentirsi asserviti al chierico che sta a gestire una parrocchia. Esso non è il potere religioso, ma il servo della Parola e del Pane di Vita che è l'Eucaristia.
Occorre una nuova mentalità che già il Concilio Vaticano II auspicò nella Lumen Gentium e in tanti altri documenti che però sono rimasti lettera morta: il regno di Verità e di Vita, di Santità e di Grazia, di Giustizia, di Amore e di Pace non lo costruisce il papa con i suoi cardinali, vescovi, preti, diaconi e suore, ma il popolo di Dio di cui questi (vocati ad essere pastori del gregge) sono solo un elemento complementare, ma non dispotico.
La peste pedofiliaca sta ammorbando la chiesa cattolica a tutte le latitudini e longitudini: sarebbe grave se non si trovasse l'antidoto.

Sarebbe grave se tutto il popolo di Dio pensasse che l'antidoto lo deve trovare il papa. Quando una comunità è affetta da un virus, tutti si debbono attivare affinchè il male sia debellato.
I pastori (molto colpevolmente) hanno pensato che la soluzione fosse di nascondere la sporcizia sotto il tappeto. Si sono meritati il rimprovero di Cristo:"Guide cieche! Ipocriti che hanno filtrato il moscerino mentre ingoiavano il cammello!"
Adesso tutti dobbiamo attivarci perchè con l'acqua sporca (e che acqua! e che sporca!) non si butti via il bambino che è il valore del messaggio cristiano che trascende questi miseri preti con i loro miseri vescovi e cardinali che li hanno coperti.
San Leone Magno, nell'esortazione natalizia che molti preti leggono nell'ufficio di letture del breviario (se usano ancora praticare quest'esercizio di pietà) dice:"Agnosce, cristiane, dignitatem tuam! Riconosci, o cristiano, la tua dignità!" Tutti noi dobbiamo avere un sussulto di dignità e rimboccarci le maniche certamente evidenziando e non sottacendo che questi lupi hanno divorato innocenti pecore del gregge, ma anche testimoniando con la vita che il gregge di Dio è da Lui guidato e che il Suo messaggio non è vessatorio, ma liberante; i suoi pascoli sono verdi e non steppe bruciacchiate; le sue sorgenti sono acqua pura e non torbide pozze.

Ernesto Miragoli
www.webalice.it/miragoli



Luned́ 25 Ottobre,2010 Ore: 16:00
 
 
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La questione dei preti pedofili

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