- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (362) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org OLTRE LA LEGGE MERLIN,DI PAOLA MOGGI

OLTRE LA LEGGE MERLIN

DI PAOLA MOGGI

DA COMBONIFEM.IT, A CURA DI CARLO CASTELLINI.
CI METTONO LA FIRMA
L'l'TER DEI QUATTORIDICI PROGETTI DI LEGGE PROPOSTI IN PARLAMENTO E IN SENATO DAL 2013 AL 2015 ESPRIME UNA CERTA STAGNAZIONE , MA ANCHE DELLE INTERESSANTI EVOLUZIONI.
Il partito che ne ha preesentato di più è il PD (5), seguito da Forza Italia/Pdl (3)Scelta Cica per l'Italia (2), e Lega (2).Tra i primi firmatari prevalgono i maschi, che spesso sono anhe gli unici sottoscrittori. La tendenza dal 2014, è a presentare disegni di legge, sostenuti da alleanze trasversali: in questo caso prevalgono le prime firmatarie donne, forse più inclini “a procedere insieme”.
La senatrice Pd MARIA SPILABOTTE ha raqccolto 20 cofirmatari/cofirmatrici, nel dicembre 2013; la senatrice FI/Pdl MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI, ne ha raccolti 5 nel marzo 2014; e la senatrice Pd PINA MATURANI ha aggregato ben 23 colleghi nel marzo 2015.
Forse un buon auspicio perchè le proposte di legge procedano con più consultazione e concretezza. (PAOLA MOGGI).
Il 26 febbraio 2014 il Parlamento europeo prospettava con fermezza di criminalizzare la domanda di sesso a apagamento per ridurre uil traffico di esseri umani; dal Parlamento italiano invece, continuano a piovere proposte poco chiare che, senza un confronto serio, si perdono nei meandri delle conrapposizioni politiche e del sensazionalismo occasionale.
ANGELINA MERLIN, classe 1887, attiva partigiana e militante socialista, venne eletta all'Assemblea Costituente nel 1946 e al Parlamento italiano nel 1948. Come senatrice avviò una campagna decennale, invero alqaunta osteggiata, per promuovere le libertà civili e l'eguaglianza tra i sessi, contemplate dalla Costituzione ma contraddette dalle “case di tolleranza”, che degradavano le donne a oggetti di piacere per ospiti paganti.
Già dal 1948 il ministro SCELBA aveva bloccato le licenze per nuove “CASE DI TOLLENZA” e introdotto il reato di sfruttamento della prostituzione: erano iniziati i primi passi del cambiamento culturale promosso, con ostinata determinazione, da LINA MERLIN.
Il 20 febbraio 1958, veniva finalmente promulgatas la LEGGE 75, nota come LEGGE MERLIN, che decretava entro sei mesi la chiusura dele “case di tolleranza”.
Dal 1931 fino ad allora, un regio decreto aveva minuziosamento regolamentato, con autorizzazioni e diviti, i luoghi e le persone che esercitavano
la prostituzione; le prostitute erano schedate in quewstura e sottoposte a periodici controlli sanitari. Anche il costo delle prestazioni era indicato.
La LEGGE MERLIN abolivala regolamentazione della prostituzione e ne combatteva lo sfruttamento, ma ignorava l'esercizio della prostituzione in sé, che continunuò a sopravvivere in strada, sempre più alla mercè del crimine organizzato.
“Togliere la schedatura di chi esercitava la prostituzione e creare CENTRI DI AIUTO DONNA – sostiene MIRTA DA PRA, responsabile Progetto vittime del GRUPPO ABELE - ridusse moltissimo il numero di prostitute italiane, ma non la domanda di sesso a pagamento, che riemerse in modo eclatante agli inizi degli annio Novanta, con l'arrivo di prostitute straniere”.
Benchè le intenzioni di ANGELINA MERLIN fosasero nobili, la legge che ne porta il nome non ha nigliorato le condizioni di vita delle prostitute. Dal 1980 sono state avanzate varie proposte per sostituire la legge MERLIN con uno strumento giuridico pià appropriato: solo dal 2013 a oggi sono state avanzate ben sette proposte di legge alla CAMERA e sette al SENATO. Nessuna è andata oltre l'assegnazione alle Commissioni competenti, e due proposte, presentate a marzo 2015, sono ancoa in attesa di assegnazione.
I quattoridici porogetti di legge differiscono nei dettagli, ma nella sostanza si allineano su due fronti contrapposti: il MODELLO NORDICO E IL MODELLO TEDESCO.
Il PRIMO depenalizza la propstituzione ma criminalizza chi chiede sesso a pagamento, ritenuto all'origine di un fenomeno che riduce la persona a oggetto.: il SECONDO considera la prostituzione un lavoro come altri e promuove a pieno titolo la commercializzazione del sesso.
PROSTITUZIONE E TRATTA.
Le varie proposte, benchè originate da fronti politici diversi8 o dalloo stesso fronte politico ma con indicazioni antitetiche, concordano su un punto: LA MANCANZA DI UNA LEGGE SULLA PROSTITUZIONE ha incentivato il traffico di persone e favorito la criminalità.
Nel marzo 2013 la deputata del Partito Democratico ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI, favorevole al modello tedesco, notava “un crescene aumento di prostitute straniere, spesso illegali, e una crescente presenza della criminalità organizzata nella gestione del busnee della prostituzione”.
Nel settembre dello stesso anno, il deputato PD ALESSANDRO NACCARATO, sostenitore del modello nordico, così parlava delle prostitute:”Donne in alcuni casi vendute ripetutamente come oggetti, a volte costrette con la forza o “esportate” con l'inganno”.
MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI, senatrice dl Pd, fino al settembre 2014, e fautrice del modello tedesco,, preentando la sua proposta affermava:”L'assenza di controlli e regole ha favorito l'aumento della criminalitò legata al mercato della prostituzione, tradizionalmente assai redditizio. Le prostitute sono vittime di organizzazioni criminali che con violenza, minaccia o inganno, le reclutano, l gestiscono, ne percepisocno i profitti e, ovviamente, impediscono a chi lo voglia, di abbandonare l'attività”.
Il deputato GIANLUIGI GIGLI, DI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA, sostenitore del modello nordico, nel luglio 2014 denunciava:”Oggi il fenomeno prostitutivo è prevalkentemente leato alla Tratta di esseri umani”.
Ma nonostante il proliferare delle propposte di legge, manca una seria discussione su come affrontare il problema. Eventi sensazi catturano l'attenzione dei media come fuochi di paglia: nel febbaio 2015, ad esempio, è esplosa una rovente polemica su “ZONE A LUCI ROSSE IN ROMA”, per liberare l'EUR dalla prostituzione di strada, poi il silenzio totale.
Iniziative meno spettacolari avvengono ogni tanto in Parlamento: nell'ottobre 2014, GIANLUIGI GIGLI, dopo aver presentato alla Camera il Ddl 2503, ha organizzaqto un seminario per dare voce a doinne vittime della TRATTA. Vi hanno partecipoato parlamentari di schieramenti politici differenti, per promuovere in Italia per modello nordico.
Nell'aprile 2015un altro convegno, pensato da MARIA SPILABOTTE, DEL pd, e un'alleanza trasversale” e “UN'ALLEANZA TRASVERSALE” di 24 parlamentari a favore del modello tedesco, ha dato voce anche a EFE BAL, escort transgender che si propone come ministro dei Lavori particolari, iuncludendo tra questi “il lavoiro del sesso”.
SERVE UN CONFRONTO SERIO:
La proposta SPILABOTTE, precisa MIRTA DA PRA, può andar bene per le poche persone che vivono la prostituzione come lavoro, ma non per la grande maggioranza delle donne costrette a prostituirsi per necessità, talvolta per risolvere anche brevi situazioni di emergenza. Queste persone non hanno intenzione di lavorare come prostitute e saranno sempre più relegate nel sommerso e nell'illegalità. Le proposte purtroppo, nmon sono il frutto di un ampio confronto: non è possibile formulare un disegno di legge di tale portata consultando soltano una minoranza di parte. Penso anche che nel 2015 non si possa riconoscere la prostituzione come lavoro. La MERLIN aveva abolito la schedatura, proprio per permettere alle prostitute di fare altro nella vita”.
Anche la proposta GIGLI, non trova l'approvazione del GRUPPO ABELE:”Noi non siamo per la penalizzazione del cliewnte, a meno che no si accompagni con un/una minore. Il mondo dei clienti è spesso segnato da fatica e solitudine , e la criminalizzazione non costituisce la soluzione. Anche qui è importane alvorare sul piano educativo e delle relazini di uomini e di donne. Vanno sostenuti anche i gruppi maschili che stanno nascendo. Interventi quesi, che ci sembrano più adeguati delle multe”.
Per MIRTA DA PRA la proposta di legge che offre formazione e lavoro alle persone che si prostituiscomo è forse la migliore, accompagnata da un serio piano educativo che affronti il rapporto tra i generi sarebbe la vera via da seguire.
Attendiamo che al scoietà civile partecipi più attivamente al dibattito, con conributi qualificati e lungimiranti, perchè …...si tratta proprio di dignità. (PAOLA MOGGI), (a cura di Carlo Castellini).



Mercoledì 12 Agosto,2015 Ore: 20:53
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Prostituzione, Pedofilia, Pornografia

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info