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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Fermiamo il traffico: donne schiave vendute e comprate per strada,a cura di Carlo Castellini 

Fermiamo il traffico: donne schiave vendute e comprate per strada

a cura di Carlo Castellini
 

Opuscolo di informazione e riflessione, patrocinato dal comune di brescia, promosso da Paolo Corsini sindaco del comune di Brescia, Carla Bisleri, assessore alla pubblica istruzione, Giovanna Giordani, assessore ai servizi sociali del comune di Brescia, e del coordinamento IMP-SEX di Brescia e dalla Caritas di Darfo.


INTRODUZIONE AL TEMA.
Non ricordo bene, come e quando, mi sia capitato tra le mani, questo opuscoletto: ma ricordo che mi era piaciuto e aveva catturato il mio interesse; sia per lo stile garbato nel porgere le sue idee ma anche per i contenuti urgenti e impellenti, che interpellavano la coscienza di tutti: il problema della prostituzione.
Non si tratta del solito libriccino, scritto in fretta ed a più mani; ma di un'argomentata riflessione ben pensata e scritta, ricca di tensioni intellettuali e morali: scritta con la mente e voluta col cuore.
I destinatari siamo tutti noi che leggiamo chiamati in causa da una lettura coinvolgente, che non ti colpevolizza, ma ti stimola in maniera sottile a prendere posizione ed a fare qualcosa, per non lasciare le cose come stanno.
Non amministrano consigli alle prostitute, ma sollecitano la coscienza dei “clienti” a guardarsi dentro, invitano le forze della polizia a rafforzarsi, sollecitando nel contempo, politici ed amministratori locali a cercare soluzioni più efficaci.
Il volumentto, era e lo è ancora, destinato agli studenti delle scuole medie e superiori; uso il verbo al passato perchè lo scritto è datato; ma per i contenuti proposti, è ancora purtroppo attualissimo. Perchè la professione più antica del mondo (bruttissima espressione, che sembra invitare a lasciare le cose come stanno ed a giustificare tutto.....!), sembra non avere speranza di redenzione.
Si avverte tra le righe la delicatezza di chi non vuole imporre un proprio punto di vista morale, non indugia in particolari scabrosi, ma vuole solo proporsi come amico e aiutante che vuole dare una mano; cosciente com'è che il problema affonda ben altre radici in contesti e ambienti non solo personali.
Per questo motivo, le firme dei politici locali, a chiusura della lettera rivolta agli studenti, sono portatrici di un pacato ottimismo che qualcosa possa cambiare in meglio. Anche perchè Paolo Corsini, Carla Bisleri e Giovanna Giordani, oltre che essere amministratori avveduti che hanno lasciato un buon ricordo di sé, sono persone intelligenti e solidali, ben coinvolte in ciò che hanno scritto e sottoscritto. (CARLO CASTELLINI).

L'opuscolo
Cari studenti, l'amministrazione comunale di Brescia ha ritenuto di assumere una iniziativa di capillare informazione sulle tematiche del mercato del sesso e della dignità della donna nella società odierna con la diffusione presso le scuole medie superiori della città di un opuscolo informativo predisposto dal Coordinamento Imp-Sex di Brescia e dal Centro Caritas di Darfo.
Il contenuto dell'opuscolo infatti, rappresenta una riflessione preziosa e significativa su un fenomeno a tutt'oggi largamente sconosciuto non solo agli analisti per professione del costume alla comunità scientifica, ma anche al pubblico più ampio.
Il fenomeno è presto descritto: un traffico internazionale di donne schiavizzate provenienti, da ampie aree dell'Europa Centro-orientale e dall'Africa, destinate ai mercati della prostituzione dei principali paesi occidentali. I canali del traffico e dello smistamento, poi, attraversano spesso gli stessi luoghi al centro delle principali rotte dell'immigrazione clandestina.
Le condizioni di asservimento, di sopraffazione e di radicale annullamento dell'identità individuale a cui queste donne sono sottoposte ci rimandano ad un contesto sociale sia quello di partenza, sia quello di arrivo, quindi di solito le nostre periferie urbane totalmente atomizzato e mercatizzato, dove il rispetto delle regole basilari della convivenza civile, come il rispetto della dignità umana e dei diritti imprescindibili della persona, sono tragicamente negati.
Al pari degli schiavi durante i secoli passati, le protagoniste di questo opuscolo sono oggetto di dominio di padroni spietati, e del consumo di clienti che usano il loro corpo al pari di qualsiasi altra merce. Senza una strategia d'azione tesa a sanzionare duramente chi tesse le trame ðel mercato criminale e senza la presa di coscienza della necessità di riconoscere, sempre e dovunque, l'altro come persona, tutte le Alla, Violeta, Tanja, Vera, le protagoniste di queste pagine, saranno condannate per sempre all'impotenza ed alla disperazione, annichilamento.
Un testo dunque per conoscere, capire, riflettere, discutere, agire: queste, in sintesi, le finalità o, più modestamente, l'intento di questa iniziativa: contribuire, accanto ad altre agenzie educative, a percorsi educativi per una cittadinanza consapevole.
Un testo che affidiamo agli studenti, dunque, nella certezza di offrire un piccolo contributo perchè anch'essi si rendano conto che è sempre ora di incominciare a combattere l'antica, sempre nuova battaglia contro la mercificazione della persona e per i diritti umani da valorizzare nella loro integrità e pienezza.
PAOLO CORSINI, Sindaco del Comune di Brescia;
CARLA BISLERI, Assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Brescia;
GIOVANNA GIORDANI, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di brescia.

DENARO E SESSO: INTRODUZIONE.
Scopo di questo scritto è informare su un tragico problema della nostra civiltà: migliaia vendute sulle nostre strade e costituisocno ormai una fonte primaria di guadagno della malavita organizzata.
Il fenomeno è un doloroso corollario dell'immigrazione di questo ultimo decennio, ma trova la sua ragione d'essere nella dissennatezza di un numero elevato di cittadini italiani e bresciani. Se da un lato si può trovare una spiegazione nel divario economico tra paesi ricchi e paesi poveri, più in profondità troviamo le radici del fenomeno nel progressivo svuotamento di valori dei paesi di origine e nel disorientamento etico caratteristico della spocietà europea negli anni novanta.
Con questo scritto si intende sensibilizzare e muovere le coscienze per offrire un significativo contributo al rispetto della dignità umana e, in particolare, della donna.
ANALISI DEL PROBLEMA.
In questi anni di dibattiti sul tema delle ragazze straniere per strada, appare sempre più decisiva la mentalità di approccio. Chi ha avuto l'interesse, l'impegno o l'occasione di accostare dal vivo questa problematica si è immediatamente accorto che si tratta di una gtragedia molto complessa non assimilabile alla realtà tradizionale.
La stessa prostituzione classica, all'italiana per intenderci, ha subito complessi mutamenti; troppo facilmente si vitupera la LEGGE MERLIN e troppo banalmente si parla del mestiere più antico del mondo negando i diritti dell'intelligenza e la possibilità di conoscere un mondo fatto di sofferenze e di drammi.
MERCATO DEL SESSO.
La legge italiana non considera perseguibile chi si prostituisce o chi cerca sesso a pagamento, mentre considera l'adescamento e lo sfruttamento alla prostitutzione reati perseguibili. Si tratti di donne italiane o di giovanissime straniere, si impone una riflessione etica sulla dignità della donna e sul significato della sessualità umana.
Esistono ormai numerosi studi e tutti confluiscono nell'affermare che, sebbene in modi molto diversi, si debba parlare di tratta e commercio di “schiave del sesso” a scopo di sfruttamento e che la prostituzione sia il punto di arrivo di una degenerazione socio-economica.
La forza con cui si è ormai strutturata questa nuova forma di schiavitù rimanda agli sfruttatori, che con una vasta rete di connivenze all'estero e in Italia, hanno creato uno dei più redditizi traffici della malavita e gli stessi guadagni sostengono il traffico di DROGA e ARMI.
Le organizzazioni criminali hanno individuato nelle carenze psicologiche e nei conflitti sessuali di milioni di italiani un facile terreno per raccogliere denaro, sottoponendo le ragazze per strada ad una bestiale e costante vendita del porprio corpo e della propria dignità.
E' necessario che ogni intervento legislativo, repressivo, pedagogico e preventivo, tenga conto di questa realtà. In particolare la riduzione in schiavitù e l'associazione a delinquere sono due elementi giuridici forti da valorizzare per un intervento repressivo adeguato.
UNA NUOVA SCHIAVITÙ: LEGGE SÌ LEGGE NO.
L'esperienza sul campo porta ad ampliare e ad approfoondire la conoscenza della situazione delle ragazze che si prostituiscono sulle strade. E' possibile individuare alcune costanti, sebbene in continua e rapida evoluzione; in particolare si assiste ad uno spostamento della prostituzione dalla strada agli appartamenti.
Alcune giovani, sovente minorenni, subiscono o hanno subito violenza nei luoghi di origine; molte albanesi vengono costrette con la violenza fisica e sessuale, con il ricatto psicologico e il plagio della volontà a stare sulla strada fino a raggiungere anche trenta prestazioni in un giorno.
Molte ragazze seguono il fidanzato; vi sono numerosi casi di connivenza dei genitori e delle famiglie, dei parenti o dei conoscenti. Il più delle volte ci troviamo di fronte ad un intrigo generazionale impenetrabile fatto di cose non dette, di misteri e di menzogne. Molte giovani in situazioni di vita precarie o desiderose di affrancarsi, attirate da false prospettive di affermazione economica e sociale, accettano la proposta di venire in occidente per lavorare: si va dalla promessa di un impiego in un night come cubista, barista, al lavoro di domestica o in qualsiasi altra occupazione.
LA PROSTITUZIONE: VARIAZIONI SUL TEMA.
E' il caso soprattutto delle russe, ucraine o rumene. Lungo il percorso, molte di loro subiscono violenze e veri e propri passaggi di proprietà, per arrivare poi, attraverso Ungheria, Austria, Slovenia, Montenegro, negli alberghi compiacenti delle nostre città e infine sulle strade. Nei paesi dell'Est, dalla caduta del Muro di Berlino ad oggi il fenomeno ha raggiunto proporzioni catastrofiche. Si parla di centinaia di migliaia, forse un milione di giovani sparse sulle strade di tutta Europa.
Si discute sul fatto che molte si espongano liberamente al rischio prostituzione, conoscano cioè quello che le aspetta o addirittura decidano alla partenza di prostituirsi per risolvere problemi economici e personali. Scoprono poi la dura schiavitù cui sono sottoposte, ricercate dai clienti e sfruttate dai loro aguzzini.
Si discute ampiamente sulla possibilità che esista una prostituzione di ragazze straniere libere sulla strada, o che i proventi costituiscano comunque un vantaggio per loro; l'esperienza sul campo, in media, non permette di accettare questo rispettabile punto di vista, che appare decisamene pilotato da posizioni apparentemente progressiste, ma che relativizzano la gravità del problema.
E' comunque certo che la pratica della prostituzione su strada crea il più delle volte un ruolo assimilato delle ragazze stesse, che considerata l'età e la situazione di precarietà personale, accresce il peso della schiavitù. Alcune di queste ragazze diventano poi anelli nella catena dello sfruttamento e collaboratrici attive del racket.
LA TRATTA DEL DUEMILA.
L'AFRICA, in particolare la NIGERIA, sta esprimendo uno dei più consistenti livelli di schiavizzazione della donna, riversando migliaia di giovanissim sulle starde dell'Europa. Anche qui, il fenomeno, legato all'immigrazione, ha già avuto il suo presupposto nel processo di inurbamento di migliaia di africani, che hanno lasciato le savane e i luoghi di origine per raggiungere le città in situazioni il più delle volte precarie.
Si dice che la società africana discrimini fortemente la donna, soprattutto in regime di POLIGAMIA, e che, inoltre, il legame del clan sia più forte di quello famigliare. Si dice anche che in Africa, si abbia una concezione del corpo diversa dalla nostra.
Una volta scoperta la sete sessuale dei maschi europei è nata la TRATTA AFRICANA, con asccordi contratti tra clan e malavita organizzata e fondato sull'attribuzione ad ogni ragazza di un debito che va riscattato con circa due anni di vita sulla strada (l'importo si aggira sui 70 milioni).
Le ragazze afreicane condotte da una MAMAN, che il più delle volte tiene i contatti con l'Africa, assimilano perfettamente il loro ruolo di schiave, inevitaile e necessario, per raccogliere denaro. Tutto ciò stride in modo incredibile con la mitezza e l'accentuata femminilità che le distingue. I riti WOO-DOO, sono spesso l'espediente adoperato per rendere il vincolo di schiavitù oscuro e difficilmente sormontabile.
CONTRO LA MALAVITA ORGANIZZATA.
Gli accordi della malavita albanese con la MALAVITA ITALIANA, soprattutto al Sud, costituiscono un inquietante capitolo della storia di questo decennio. E' certo che, la MALAVITA ALBANESE, che secondo alcuni osservatori è diretta da alcuni ex-poliziotti ed agenti segreti e gestita nei suoi punti più rischiosi e terminali da malavitosi ed ex-carcerati, ha ottenuto il permesso dalla malavita italiana di svolgere i suoi traffici soprattutto nel CENTRO NORD D'ITALIA.
La caratteristica più singolare della mafia albanese è la CRUDELTA' E LA BESTIALITÀ. Strettamente collegate alla tratta delle ragazze straniere sono la produzione e il traffico della DROGA, delle ARMI. La rete si è estesa in tutti i paesi dell'EST con una singolare e fitta comunicazione, i cui terminali sono le AGENZIE PER FOTOMODELLE, agenzie di lavoro e agenzie turistiche.
Accanto alla tratta delle schiave del sesso va prendendo piede la TRATTA DI DOMESTICHE, richieste per l'accompagnamento di anziani sul territorio italiano ed europeo.
ORDINE PUBBLICO E PROSTITUZIONE. REALTÀ NUOVE.
Il processo di globalizzazione non riguarda soltanto l'economia, la tecnica, l'informazione, ma tocca anche da vicino le ragioni del disagio ponendo davanti ai cittadini, agli amministratori ed ai politici la necessità di affrontare problemi e realtà nuove. Per questo occorrono strumenti rinnovati, adeguati e, soprattutto, energia nova per una civiltà nuova.
La presenza delle ragazze straniere per strada, negli alberghi o negli appartamenti, costituisce indubbiamente anche una QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO; ma un'eventuale ed auspicata soluzione comporta che, oltre all'intervento diretto di carattere repressivo, si metta in atto una grande strategia sociale e politica che può nascere solo da una RIGENERAZIONE ETICA, e da un PATTO SOCIALE di rispetto della dignità delle persone, di consapevole autolimitazione della libertà personale, di presa di coscienza degli squilibri esistenti tra ricchi e poveri ed infine di netto rifiuto dello sfruttamento delle situazioni di indigenza e di povertà.
Un patto sociale e politico di respiro internazionale implica la messa in atto di srumenti giuridici adeguati, valorizzando e completando la legislazione vigente, rendendo operativa l'attività inquirente della magistratura, rafforzando l'intervento delle forze dell'ordine, valorizzando le risorse della società civile. La permanenza di ragazze esposte quotidianamente alla prostituzione ha generato una fitta rete di CONNIVENZE tra malavita, cittadini e forze dell'ordine, un incredibile intrigo le cui vittime sono le ragazze stesse. Ogni ritardo nella presa di coscienza e nell'intervento implica grosse responsabilità.'
UOMINI IN CERCA DI SESSO.
Chi sono gli INTOCCABILI? In assenza di un termine più adeguato vengono chiamati “CLIENTI”. Alcuni sono occasionali, altri assidui; il prolungarsi dell'esperienza ha generato un estendersi della fascia d'età. Vale per loro l'identica domanda: è l'occasione che fa l'uomo ladro o invece il ladro cerca l'occasione?
In questi anni abbiamo ascoltato molte GIUSTIFICAZIONI:
bisogno fisiologico,
ricerca della trasgressione,
crisi della coppia,
influsso dei mass-media;
solitudine,
immaturità,
desiderio di un rapporto non implicante,
caduta dei valori,
diritto all'espressione della personalità,
crescita delle perversioni,....
L'intrigo che nasce dal quarto d'ora di un rapporto sessuale in automobile, ragiunge livelli di complicazione psicologica che oscillano dalla violenza fisica all'innamoramento folle, con una vastissima gamma di comportamenti intermedi, di implicazioni personali famigliari e sociali.
E' necessario porre in modo giuridicamente corretto ed eticamente corretto, il tema della RESPONSABILITA' DEL CLIENTE; l'etica del FAI-DA-TE non può essere accettatta quando lede la dignità delle donne, in modo particolare le minorenni. La RETICENZA DEI POLITICI, degli amministratori e delle agenzie educative in questo campo è grave.
CRISI DI VALORI.
La molla che determina la PROSTITUZIONE è il DENARO, che sempre più tende ad occupare il vuoto delle coscienze ampiamente diffuso nei PAESI DELL'EST E NELL'AFRICA. Alla caduta dei regimi comunisti non ha fatto seguito un nuovo orientamento civile. Il risentimento per il passato e la sottomissione totale al MODELLO OCCIDENTALE, hanno creato in molte popolazioni una sindrome di rifiuto della propria situazione, un desiderio di fuga e di liberazione a tutti i costi.
Il fenomeno è particolarmente palese per gli ABITANTI DELL'ALBANIA, ma rispecchia lo stato d'animo di milioni di abitanti nell'EST EUROPA e nel SUD del mondo, dove il CONSUMISMO proposto dai mass-media regna incontrastato.
Se la civiltà europea non creerà soluzioni etiche ed economiche, le previsioni di spostamento di MILIONI DI PERSONE, non faranno più parte della fantapolitica, ma della realtà quotidiana dei prossimi anni.
DIRITTI UMANI. LA SESSUALITÀ.
Una così grave e diffusa devianza non può generare il disprezzo per la sessualità umana né oscurare il futuro delle nuove generazioni. La sessualità è una DIMENSIONE ESSENZIALE DELLA PERSONALITÀ UMANA, luogo della decisiva espressione di sé e della comunicazione autentica.
Non si può rinunciare alla rivendicazione di una SESSUALITÀ LIBERA DA TABÙ. Ma una civiltà che non prende atto del male che c'è nel mondo e che non pone nel rispetto degli altri un criterio di VALORE UNIVERSALE, è destinata a far riemergere la DEVIANZA E IL TABÙ: in altre parole, una sessualità infelice.
Il rigore etico è in funzione di una civiltà che tende alla FELICITÀ PERSONALE E COLLETTIVA. Da questi principi può trarre ispirazione una pedagogia fondata sul valore della dignità umana.
SFRUTTAMENTO. DONNA E FUTURO.
Sembra una infelice regola della storia che i momenti di decadenza etica si ripercuotano soprattutto sulla DONNA E SULL'INFANZIA e cresca a dismisura la VIOLENZA sui più deboli. Se sono già una grave offesa alla dignità della donna la tratta, la schiavità e lo sfruttamento, non si deve tacere la somma di incredibili crimini e violenze perpetrate in questi anni ai danni di GIOVANI ALBANESI, RUSSE, UCRAINE, MOLDAVE, RUMENE E NIGERIANE: TORTURE, SEVIZIE, STUPRI, PESTAGGI, ABORTI, OMICIDI.
La considerazione di questi fatti, che si disperdono nella cronaca, ma che sono in realtà all'ordine del giorno, pone la nostra civiltà di fronte al dovere di una decisione storica, in particolar modo dinanzi alle giovani generazioni. In questa rivendicazione di giustizia il RUOLO DELLE DONNE È FONDAMENTALE: a loro spetta il compito di far uscire la civiltà da questo stallo pèricoloso, a loro il compito di prenderla per mano in questo frangente drammatico.
PREVENZIONE SANITARIA.
Desta un particolare allarme la situazione sanitaria delle ragazze che si prostituiscono per strada per il riscontro di AIDS, infezioni ginecologiche, epatiti, disturbi psico-somatici e gravi turbe psichiche. Molte ragazze provengono già da situazioni igienico-sanitarie a dir poco precarie: ora si aggiunge l'uso di stupefacenti e di alcool, molte di loro abortiscono e alcune più di una volta.
L'accesso alle strutture sanitarie ha permesso di attutire il peso di questa problematica, che rimane una emergenza perchè queste giovani diventano veicolo incontrollato di malattie nelle famiglie e nella popolazione. La prevenzione e l'intervento sanitario diretto si sono rivelati azioni utili per incontrare le ragazze per strada, oltre che per salvaguardare la salute.
DEL VOLONTARIATO.
Una recente ricerca condotta a livello nazionale descrive in modo efficace l'intens omovimento di GRUPPI DI VOLONTARIATO che scendono generalmente per strada per incontrare le ragazze. Questi gruppi costituiscono ormai il punto di riferimento obbligato per ogni indagine sul tema delle straniere che si prostituiscono sulle nostre strade.
I gruppi sono per la maggior parte di ispirazione cristiana, altri nascono per impulso di amministrazioni locali o dalla sensibilità di operatori sanitari. Sono già avviate numerose esperienze preventive e di liberazione. Il livello raggiunto da questi gruppi o associazioni è ormai complesso e articolato, ma non corrisponde ancora al sentire medio della popolazione e di molti politici e amministratori pubblici.
Gli esperti concordano nel considerare le condizioni delle ragazze per strada un rischio personale e sociale, che dovrebbe comportare la tutela delle vittime e la rimozione delle cause che originano il fenomeno.
I gruppi premono perchè la problematica venga assunta come priorità a livello legislativo, a livello di intervento della magistratura, delle forze dell'ordine e delle amministrazioni locali. Si sta cercando in ogni modo di sensibilizzare la responsabilità della popolazione, rivolgendosi anche a chi cerca le ragazze a pagamento.
NOMI DI PERSONE: ALLA, VIOLETA E LE ALTRE.
A questo punto il pensiero raggiunge CRISTINA, ANGLA, ALLA, VIOLETA, VITA, LAURA, TANJA, LORY, ELISABETTA, MONICA, DEBORAH, ANNA, VERA, DANIELA..... e tante alre incontrate lungo le strade, nelle corsie degli ospedali, dietro le sbarre di una prigione, nelle stanze di un albergo...
Chi riuscirà a convincere l'opinione pubblica su questa nuova AUSCHWITZ che si è precipitata tra noi? Migliaia di giovani donne subiscono violenza, sono usate e gettate, il loro sesso funziona come una banca svizzera (per usare l'espressione di una di loro), con effetti devastanti per la personalità di ciascuna ragazza e per il futuro dell'intera civiltà.
AMICO CHE PAGHI.
Non indugeremo, come fanno molti, nella descrizione delle complesse cause che ti portano per strada a cercare giovanissime ragazze usa e getta, anche perchè tu non sei solo: come te ci sono altri milioni di persone che pagano per un rapporto sessuale. Tutte le ragioni sono valide, ma non sono sufficienti a giustificarti. Non entreremo certo noi, con questo scritto, in giudizio con la tua coscienza; ciascuno di noi ha la propria da gestire.
Non cercheremo di descrivere la somma di conseguenze personali e collettive del tuo modo di agire, anche perchè queste conseguenze camminano nel tempo, ed in parte sono ancora sconosciute. Non ci lanceremo sulla strada di notte, affrontandoti con anatemi, inseguimenti automobilistici, fotografie compromettenti, inutili espressioni di sdegno.
Il fatto che tu approfitti di chi subisce violenza, di chi è troppo giovane per capire, di chi è in situazione di tragica povertà, ci rende muti. Non sappiamo che cosa fare, ma siamo certi che il silenzio di chi subisce ingiustizia a causa del tuo egoismo non resterà inascoltato.
DONNA........FINALE.
Sei il principio penultimo e la causa non prima
che ci h avvolto abbandonandoci
alla nostalgia
quasi perenne e al desiderio che agita la notte.
Sei conditio sine qua non
e pur bisognosa di un Dio.
Tutti i tam-tam della terra ascoltano il LA del tuo cuore:
maledetto chi ti ammutolisce e chi la rosa purpurea
rende pallida come la morte.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE:
Arlacchi Pino: “Schiavi”, Ed. Rizzoli, Milano, 1999.
Benzi Oreste, “Una nuova schiavitù”, Edizioni Paoline, Milano, 1999.
Da Pra Pocchiesa Mirta, “L'Italia delle opportunità”: prostitutzione tratta delle persone”, Pagine, Torino, Numero 1, gennaio 1999, Periodico del Gruppo Abele.
De Stop Chris; “Trafficanti di donne” Ed. Gruppo Abele, Torino, 1997.
Gruppo di Coordinamento Imp-Sex Brescia:”Grazie donna”, Brescia, 1998, Leonini Luisa (a cura di): “Sesso in acquisto”, ed. Unicopoli, Milano, 1999.
PARSEC, Università di Firenze:”Il traffico delle donne immigrate per sfruttamento sessuale. Aspetti e problemi. Ricerca ed analisi della situazione italiana”, Firenze, Aprile, 1996.
INDIRIZZI UTILI:
Assistenza Sanitaria: gruppo ALA / Brescia, Piazza Arnaldo 2, tel. 030/2807812.
CENTRO CARITAS DI DARFO
TEL. 0364/535777 / 0364/535036.
Gruppo Imp-Sex Brescia.
Tel. 0338 / 7463293.
(A cura di Carlo Castellini).



Mercoledì 22 Luglio,2015 Ore: 19:49
 
 
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Prostituzione, Pedofilia, Pornografia

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