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www.ildialogo.org Una domenica pomeriggio davvero illuminante.,di Giampiero Monaca

Una domenica pomeriggio davvero illuminante.

di Giampiero Monaca

Se è vero che l'incontro tra popoli e culture riscalda il cuore, domenica 19 dicembre l'incontro presso lo stabile di via Orfanotrofio tra  Fabio , Khadija, Manuel,  Marco, Amina, Giovanni,  Francesca  alcuni di loro miei piccoli allievi di quarta elementare, e tra i loro rispettivi genitori, è stato davvero un grande fuoco acceso a riscaldare i gelidi corridoi e continuare a proseguire e favorire lo scambio....

Guarda questo l'ho dipinto io.  Come ti chiami? Dove vai a scuola? Dove dormi? Hai freddo?

Ingenui ma profondi frammenti di incontro confluiti in un appassionante partita passandosi l'un l'altro una "nintendoDS" spuntata non si sa da dove, e poi giù a ridere e raccontarsi ed accarezzare il bel cagnolone nordico paziente che si è goduto per tutto il pomeriggio le incessanti coccole di almeno otto paia di manine.

Più in la le famiglie si confrontavano: gli uni chiedevano le impressioni, i bisogni, il "sentito dire in città"

Ma il "tepore" dei cuori più tardi si è trasformato in un'illuminante lezione di storia da parte di Mario Renosio e Nicoletta Fasano dell'istituto per la Storia della Resistenza di Asti.

Uno spiazzante contributo che ribalta  in maniera impressionante l'intera situazione : da occupazione si deve ora passare a parlare di restituzione.

Lo sapevate voi che il palazzo ex ASL è stato costruito in poco più di un anno e mezzo dalle Società di Mutuo Soccorso degli operai metallurgici e Waia-Assauto grazie a una sottoscrizione volontaria, negli anni '20?

Lo sapevate che questa operazione è stata fatta proprio perché le famiglie operaie in quegli anni, volevano garantirsi una casa propria, per non rischiare di essere stritolati da una speculazione edilizia che tanto più ti da se hai garanzie, ma se sei in difficoltà ti butta sulla strada, in estate e in inverno, a te  e a tutta la tua famiglia.

Quando poi la città (come tutta l' Italia) è caduta in mano al governo fascista di Mussolini e i suoi, l'edificio e i suoi occupanti sono stati picchiati prima e sloggiati poi, e per farli correre più veloce chi si opponeva veniva  reso più "scorrevole" con un buon trattamento a base di manganello ed olio di ricino.

La casa così è stata "spontaneamente donata" dalle associazioni operaie al sindacato fascista.

Io sinceramente tutte queste cose  non le immaginavo proprio.

Non so se chi ha forzato la serratura di questo edificio lo scorso 8 dicembre lo avesse in mente, ma alla luce di queste informazioni dico HA FATTO BENE.

Ha fatto bene perché riuscirà a tamponare la propria emergenza abitativa

Ha fatto bene perché ha restituito ad un uso uno stabile chiuso ed inutilizzato.

Ha fatto benissimo perché permetterà a tutti noi di ricostruire un pezzetto di storia di un Italia antifascista.

E, come cerco di insegnare sempre in classe, la storia del passato ci insegna a capire il presente e migliorare il futuro, altrimenti che la studiamo a fare?

Ma ci pensate un signore che si chiama Mustafà,  viene dal Marocco, cassintegrato Waya, oggi , nel 2010  aiuta noi astigiani a ripercorrere un tratto di storia patria e riportare alla sua funzione originaria lo stabile di via orfanotrofio, costruito novant'anni fa dagli operai proprio per fungere da assicurazione di mutuo soccorso operaie in caso di emergenza abitativa.

Che dire?

Grazie , anzi.... SHUKRAN!

Giampiero Monaca


ARTE' GRAFICA - asti

arte.grafica@promotus.it

www.promotus.it

Vedi anche Avevo un cappotto viola. - di ANNA MASTINO



Luned́ 20 Dicembre,2010 Ore: 16:27
 
 
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