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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org IL POETA MASOLI,di Masoli Franco

IL POETA MASOLI

di Masoli Franco

Masoli Lucennio ( 1902-1960) è autore del libro Passioni Poetiche il cui sottotitolo è: “Versi popolari scaturiti dall’umile penna di un operaio polesano che scruta con semplicità, rabbia ed ironia l’umanità che lo circonda”.
Nasce, vive e muore nel giorno della Resurrezione, a Fiesso Umbertiano nella provincia di Rovigo. Frequenta la scuola fino alla quarta elementare che, ai quei tempi, era un discreto traguardo, ma lui, pur soffrendo per la sua modesta preparazione scolastica, si vanta di possedere sensibilità e qualità morali che lo rendono capace di capire l’armonia della natura, la grandezza di Dio, i sentimenti più profondi dell’anima umana. Questo si può scoprire nel suo
De umanitade”, il sentimento si fa poesia.
Sono un misero scrittore
dal modesto verseggiar,
ciò che scrivo l’ho nel cuore
ed a questo lascio far.” (Me stesso)
“E l’acque azzurre del mare,
sussurrano dolcemente,
di barche lo scivolare,
di tanto in tanto si sente.” (Notte di primavera)
È un castigatore dei costumi e mostra disprezzo per gli ipocriti, per i falsi religiosi, per gli avari. E qui scaturiscono
Le sferzate”, la satira si fa poesia.
Insultar chi è disonesto
Io non credo sia viltà
E valendomi di questo
Sferzo in piena libertà”. (A certi imbecilli)
S’esistesse un cretinometro
e s’usasse qual termometro
per misurar l’idiozia,
certo avreste la supremazia.” (A certi villanzoni)
Per il Masoli, tutto è poesia, anche le cose più semplici e insignificanti della quotidianità. E qui sorgono le
Cianfrusaglie”, la banalitá si fa poesia.
Come versi popolari,
deh! Lasciateli passar,
Ch’io somaro fra i somari
Me li possa almen ragliar.” (Se vivessero)
M’hai formato un focolaio
in codesti miei polmoni
e per me fu un grosso guaio,
li trovasti troppo buoni.” (Broncopolmonite)
Qui sta la grandezza del poeta! Trasformare in poesia l’amore della natura, di Dio, della famiglia, dei sentimenti più nobili e più normali; trasformare in poesia i vizi, le incoerenze, le falsità, le cattiverie; far diventare poesia le cose, gli avvenimenti e i piccoli sentimenti della vita di ogni giorno.
Alla fine ci si può chiedere: “Chi è questo Masoli poeta?”
A lui la risposta con i versi di queste sue composizioni:
ME STESSO; LA MIA FAMIGLIA; SE VIVESSERO; POVERA POESIA; A CERTI IMBECILLI.
ME STESSO
Sono un misero scrittore
dal modesto verseggiar
ciò che scrivo l’ho nel cuore
ed a questo lascio far.
Lo confesso ch’è umiliante
l’esser privo di cultura,
ma del bello sono amante,
così fecemi natura.
In mancanza d’istruzione,
ch’è per me sì gran sventura,
cerco prendere lezione
da ogni cosa onesta e pura.
Da difetti non esente
perché semplice mortale,
educar tento la mente
elevandomi dal male.
Anche il senso dell’onore
è per me grande pensiero,
a viltà son superiore
e di questo vado fiero.
Mi ribello all’impostura,
il mio motto dice ‘Amore’;
e nessun mi fa paura,
sol di Dio ho gran timore.
LA MIA FAMIGLIA
Sono un povero operaio
che lavora tutto il giorno,
la mia vita è un vero guaio
con ben otto figli attorno.
Sempre scarpe da comprare
e le vesti per coprir,
molti bimbi da sfamare
a me sembra d’impazzir.
E codesta vispa schiera
di folletti indemoniati,
mi tormenta mane e sera
da purgar i miei peccati.
Se uno strilla ch’è un piacere
l’altro pure gli fa coro;
non tenuti con dovere,
ben s’azzuffano tra loro.
E se credo riposare
le fatiche giornaliere,
destami un piagnucolare:
o che gioia, che piacere!
E la moglie mia Giovanna,
buona madre assai feconda,
dice a me: ‘Del ciel è manna
se codesta prole abbonda’.
‘Io di sì prezioso dono,
ti son grato, o Padre Eterno,
che per esser troppo buono,
tu m’anticipi l’inferno’.
SE VIVESSERO
Se vivesser l’Alighieri
Il Petrarca od il Virgilio,
mi darebber volentieri,
questo saggio lor consiglio.
Noi che abbiam di te pietade,
ti diciamo assai dolenti:
‘Non stancar l’umanitade
co’ tuoi versi inconcludenti.
Sol la tua mentalità,
ti poteva incoraggiar,
a compor in libertà,
queste rime da fischiar.
Ti diciamo in tutta fretta:
non lo devi mai scordar
che la beffa sol t’aspetta
se insisti a verseggiar.
Lascia ai grandi, agl’immortali,
di salir su l’alte vette,
non tu, miser fra i mortali,
ch’hai il cervel che mal promette.
Compor versi sì cretini
Oseresti continuar?
Serviranno quei meschini
quale carta da bruciar’.
‘Come versi popolari
Deh! Lasciateli passar,
ch’io somaro fra i somari,
me li possa almen ragliar’.
POVERA POESIA
A che val la poesia,
nel mondo materiale,
ove tutto è ipocrisia
e l’uomo sì bestiale?
Di ciò ch’è gentile,
la gente più non cura,
essendo gretta e vile
e piena di sozzura.
Il Signor, creando l’uomo,
un’anima gli ha dato,
ma il moderno galantuomo,
già d’averla s’è scordato.
Il cuore? Ma che sciocchezza:
niun lo deve più ascoltar;
sol nell’oro v’è l’ebbrezza
e nel fango sollazzar.
Chi ha pura la coscienza,
è tacciato di gran viltà;
si può farne senza,
nuoce alla tranquillità.
Cos’è mai la Religione?
Invenzione bella e pura:
così pensa quel briccone
che di essa non ha paura.
Dice pure l’uomo tristo
che il diavol sente in sé.
Iddio, chi l’ha mai visto?
Son storielle da caffè.
La poesia è d’altri tempi:
quelli del fraterno amor,
quando nobili esempi
infiammavano ogni cuor.
A CERTI IMBECILLI
Criticar è facil cosa,
pur gli idioti lo san fare,
perché l’arma calunniosa
la san tutti adoperare.
Ma per dirlo in confidenza,
non mi toccan le miserie
d’imbecilli in decadenza,
di cretini fuori serie.
A codesti zoticoni
che mi voller crticar,
impartisco a lor lezioni
che giammai dovran scordar.
L’esser fessi è gran sventura,
perché guasto è l’intelletto
e incolpar si dee natura
di sì ignobile difetto.
A cervel sì corti d’anni
criticare non conviene,
perché son dei barbagianni
a cui mancan sol le penne.
Compatir so gli imbecilli
e chi a loro dan ascolto,
ma non tollero quei vili
che la maschera han sul volto.
Non mi credo intelligente,
non fo’ sfoggio di saper,
ma non sono sì demente
quali siete voi messer.
Insultar chi è disonesto
io non credo sia viltà
e valendomi di questo
sferzo in piena libertà.
Questo è Lucennio Masoli, uomo-poeta che vive e trasforma in poesia la realtà e il sogno, la fantasia e il sentimento, la bontà e la rabbia.



Lunedì 07 Settembre,2015 Ore: 19:23
 
 
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Poesia

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