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Poesia
MAPPA E RECIPROCITA'

due poesie di WISLAWA SZYMBORSKA PREMIO NOBEL POESIA '11.


Presentazione di Carlo Castellini


PRESENTAZIONE DI MAPPA E RECIPROCITA'.

(di Carlo Castellini)
E' scomparsa da poco tempo, e in Italia era poco conosciuta, la poetessa WISLAWA SZYMBORSKA, POLACCA, Premio Nobel per la Poesia del 2011. La illustrazione del valore della sua poesia l'ho ascoltata per la prima volta da ROBERTO SAVIANO, che in una visita a Fabio Fazio, nella rubrica “CHE TEMPO CHE FA”, ha presentato con l'abituale maestria e brillantezza, sintetica ed analitica ad un tempo, (pure lui è un Premio Nobel), le due poesie ultime inedite, su cui la poetessa polacca aveva lavorato prima della sua dipartita.
In genere Roberto Saviano, calibra i suoi interventi, non ama la retorica, e si attiene in genere alla sostanza delle cose. Così ha fatto con la SZYMBORSKA. Poi ho trovato su LA REPUBBLICA del 6 aprile 2012 la
ripresa del tema poetico, e le notizie attinenti a critici e traduttori che l'hanno fatta conoscere al pubblico italiano.
Condivido cio' che dice la traduttrice italiana GIOVANNA TOMASSUCCI, che attesta come in queste sue due ultime poesie inedite, la poetessa polacca fa emergere “tutte le caratteristiche della sua poesia: la
vitalita' e la leggerezza, la serietà e la profondità, il coinvolgimento nelle cose della vita e un distacco autoironico”. (Giovanna Tomassucci).
C'è in alcune sue perle una saggezza di tipo socratico, soprattutto quando ammette che tra noi c'è tanta ignoranza delle cose e della realtà, che noi tendiamo a perpetuare con le nostre scelte poco sagge ed avvedute.
La poetessa sapeva giocare con le parole e cerca una propria complicità con i lettori, quasi ammiccando, rinunciando alla sua cultura di autrice, Era amabilmente ingenua e curiosa, forse per questo piace e riesce a
comunicare anche verità personali e sociali scomode, entrando così nella psicologia del lettore ascoltatore, suscitando in lui tanti perchè, mettendo in discussione principi ormai assodati, con la caparbietà dei perche' dei bambini curiosi e insistenti.
Per tutti questi motivi forse si comprendono le ragioni del suo grande successo ottenuto in Italia. In un paese come il nostro in cui cultura e poesia sembrano essere in crisi. Riesce così a farsi amare ed accogliere, accorciando le distanze tra il lettore e la poetessa. Va riconosciuto il merito anche al traduttore PIETRO MARCHESANI, che ha fatto conoscere in Italia questo fenomeno di donna intelligente ed arguta e che ha portato “LA GIOIA DI SCRIVERE”, (ADELPHI), raccolta delle sue poesie, in cima alle classifiche dei libri più venduti. Riporto qui sotto, a mo' di esempio di quanto sopra affermato, il testo di una delle ultime poesie ancora inedite, dal titolo:”MAPPA”. (CARLO CASTELLINI).
 
MAPPA
Piatta come il tavolo
Su cui è posata.
Sopra di lei niente si muove
né muta posto.
Sopra di lei il mio respiro umano
Non crea vortici d'aria
Né sfuma affatto i suoi nitidi colori.
Perfino i mari sono sempre amichevolmente turchini
sui suoi bordi sdruciti.
Qui tutto è piccolo, accessibile, vicino.
Con la punta dell'unghia posso schiacciare vulcani,
accarezzare i poli senza spessi guanti,
con una sola occhiata
posso abbracciare ogni deserto
assieme a un fiume proprio qui accanto.
Le foreste sono indicate da pochi alberelli
In mezzo a cui è impossibile perdersi.
A est e a ovest
Sopra e sotto l'equatore
Si sgrana il silenzio,
E dentro ogni seme nero
Gente che vive.
Niente fosse comuni e macerie improvvise
in questo quadro.
I confini tra i paesi sono appena visibili,
come se esitassero: - essere o non essere?
Amo le mappe perchè mentono
Perchè non ammettono le verità aggressive
Perchè con magnanimo e bonario humour
Mi dispiegano sul tavolo un mondo
Non di questo mondo.
(WISLAWA SZYMBORSKA).
 
RECIPROCITA'.
di WISLAWA SZYMBORSKA PREMIO NOBEL POESIA '11.
(A cura Carlo Castellini)
 
Ci sono cataloghi di cataloghi.
Poesie su poesie.
Ci sono drammi su attori recitati da attori.
Lettere in risposta a lettere.
Parole che spiegano parole.
Cervelli impegnati a studiare il cervello.
Ci sono tristezze contagiose come il riso.
Carte nate da carte macerate.
Sguardi veduti.
Casi declinati da casi.
Fiumi grandi per il copioso contributo di piccoli.
Foreste infestate da foreste.
Macchine destinate a produrre macchine.
Sogni che all'improvviso ci destano da sogni.
Una salute di ferro necessaria a riacquistare la salute.
Scale che portano giù come portano su.
Occhiali per cercare occhiali.
L'inspirazione e l'espirazione del respiro.
E ci sia anche, almeno di tanto in tanto,
l'odio dell'odio.
Perchè alla fin fine
c'è l'ignoranza dell'ignoranza
E mani ingaggiate per lavarsene le mani.
(Wislawa Szymborska – Giovanna Tomassucci traduttrice).


Giovedì 12 Aprile,2012 Ore: 11:45
 
 
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